Capitolo 8.

81 5 4
                                    

Ginevra Potter per poco non si strozzò con la camomilla. Si portò una mano davanti alla bocca e iniziò a tossire.

"Davvero vuoi chiederle di sposarti?" disse con gli occhi fuori dalle orbite.

"Perché? Credi che sia una cattiva idea? Non accetterebbe, hai ragione. Sto correndo troppo. E' un periodo molto stressante, forse ho solo paura di perderla e quindi faccio questi pensieri stupidi..." iniziai a farfugliare convulsivamente, tanto che mi alzai in piedi e iniziai a camminare avanti e indietro davanti al tavolino.

"Draco... Draco, calmati!" disse lei alzandosi e mettendomi una mano sulla spalla.

"Non credo sia una brutta idea. Mi hai solo presa alla sprovvista." continuò poi accennando un sorriso.

"Tu falle la proposta, poi sceglierete insieme quando sarà il periodo giusto. Non dovete per forza farlo domattina!" disse poi ridendo.

Feci per rispondere ma fummo interrotti da Hermione.

"Cosa dobbiamo fare domattina?" chiese con voce soave scendendo le scale. 

Indossava una vestaglia di raso rosa antico, che fasciava alla perfezione la sua figura. Dai movimenti delle sue splendide gambe si intravedeva in pizzo della sua camicia da notte, di una tonalità di rosa più chiaro, quasi tendente al bianco. Aveva i capelli raccolti in uno chignon disordinato e un sorriso radioso.

Persi qualche secondo ad osservarla, in silenzio, rapito dalla sua bellezza che mi sconvolgeva ogni giorno di più.

"Niente di importante." intervenne Ginny in mio soccorso. "Dicevo a Draco che non c'è fretta per contattare la McGranitt, mi ha informato sul piccolo Dolohov." 

Guardai la signora Potter, che, con un piccolo occhiolino, si riaccomodò sul divano.

"Certo, certo. Appena avrò un minuto le manderò un gufo." disse Hermione raggiungendo la sua amica.

Sorrisi alle due splendide donne che avevo davanti a me e ripresi a sorseggiare la mia bevanda.

"Scusate ragazzi, ma devo finire l'articolo e inviarlo il prima possibile in redazione, altrimenti mi uccidono! Buonanotte!" disse la Potter dando un bacio sulla guancia ad Hermione, poi mi appoggiò la mano sulla spalla amichevolmente e sparì sulle scale.

"Sei stanco, amore?" mi chiese poi Hermione con sguardo apprensivo.

Mi passai la mano tra i capelli e sospirai.

"No, sto bene. Solo che penso continuamente a quel bambino. Vorrei prendermi cura di lui, ma suo padre sarà sicuramente condannato al bacio per colpa mia. Dubito che si fiderà mai di me."

Hermione si sedette al mio fianco e con dolcezza mi prese il viso tra le mani.

"Antonin Dolohov non verrà condannato per colpa tua, ma per colpa delle sue azioni. Tu ti sei difeso. Tu hai combattuto per sopravvivere contro di lui. Tu sei un uomo meraviglioso. Se non avesse usato le maledizioni senza perdono probabilmente si sarebbe salvato, ma non è stato così. Non darti colpe che non hai. Hai commesso molti errori, Draco Malfoy, ma non questa volta.  Non saresti l'uomo che voglio al mio fianco per il resto della mia vita altrimenti. Fidati di me." 

Non risposi a queste parole.

La baciai con passione. La presi tra le mie braccia e la portai in camera da letto.

L'adagiai sul letto e, come un bambino, mi appoggiai al suo petto. Avevo bisogno di quelle parole, avevo bisogno di fidarmi e avevo bisogno di sapere che lei si fidasse di me. Restai accoccolato a lei per ore, finché poi, cullato dalle sue carezze, non mi addormentai.

La mattina seguente venni svegliato dai suoi capelli che mi solleticavano il viso.

La svegliai dolcemente e scendemmo a fare colazione.

Ginny e I bambini ci raggiunsero poco dopo. Feci cenno a Lily di sedersi affianco a me e le versai una tazza di latte caldo. La bambina mi sorrise e addentò una fetta di torta.

"Allora, che programmi hai oggi, Ginny?" chiese Hermione soffiando sul suo cappuccino.

"Guarda, niente di interessante. Lascio i bambini da mia madre e poi vado in redazione. Verso ora di pranzo vado a prenderli e verrò qui." disse lei dopo aver alzato le spalle.

"Mamma possiamo pranzare con papà? Non lo vediamo da tanto!" disse James.

Ginny sorrise e accarezzò il capo di suo figlio, assicurandogli che avrebbe chiesto ad Harry il prima possibile.

"Noi che dobbiamo fare oggi, Ministro?" dissi ammiccando ad Hermione.

"Tu hai il tuo solito turno al Ministero, Auror Malfoy. Io chiederò un appuntamento alla Preside McGranitt appena arriverò in ufficio." rispose lei sorridendomi.

"Zio Draco, zia Hermione, se oggi pranziamo con papà volete venire anche voi?" chiese James, dopodiché ci sorrise, aveva la bocca tutta sporca di cioccolato, ed era, irrimediabilmente, il bambino più dolce che avessi mai conosciuto.

"Beh, io credo di potermi liberare, e tu Hermione? Credi di tornare in tempo da Hogwarts?" 

"Vi farò sapere tramite gufo, in ogni caso potremmo magiare ad Hogsmade, che ne pensate?" chiese poi la Granger.

I bambini erano entusiasti, ancora non erano mai andati ad Hogsmade ed erano curiosissimi. Ginny sorrise e ci disse che avrebbe contattato Potter il prima possibile, poi ci saremmo organizzati.

Dopo una colazione abbondante e serena, ognuno di noi prese la sua strada. 

La mia, ovviamente, non si sarebbe mai separata da. quella di Hermione Granger.


Petrichor        || Dramione ||Место, где живут истории. Откройте их для себя