Capitolo 3.

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Un secondo dopo eravamo davanti al portone della nostra vecchia scuola. 

"Scusate signore..." iniziò titubante Potter. "Ma perché siamo qui?"

Luna ed Hermione sorrisero.

"Dobbiamo spiegare i sistemi di sicurezza alla preside, in modo che i ragazzi non vengano attaccati. E, soprattutto, dobbiamo fare una ricerca in biblioteca." disse Hermione.

Gli occhi già le brillavano al solo pensiero di quel luogo così magico e importante per lei. 

Le sorrisi e la presi per mano.

"Andiamo!" dissi guardandola negli occhi.

Lei mi sorrise a sua volta e tutti e quattro ci incamminammo all'interno della scuola.

"Signorina Granger, signorina Lovegood, signor Malfoy, signor Potter! Vi aspettavo! Da quanto tempo ragazzi miei!" 

La preside ci abbracciò tutti molto calorosamente, riservando un sonoro bacio sulla guancia a Potter e ad Hermione, ovviamente! 

San Potter e la So-tutto-io erano sempre stati i suoi preferiti!

"Venite dentro, forza. Prenderemo una tazza di tè nel mio ufficio, dovete raccontarmi molte cose!" disse incamminandosi per quei corridoi che conoscevamo così bene. 

L'odore di quelle mura era rimasto lo stesso, l'aria che si respirava era proprio come me la ricordavo. Tutto era come prima. I cortili sempre curati, le aule ordinate, il brusio degli studenti che ripetevano la lezione e il caos di quelli che invece preferivano far danni! I miei anni ad Hogwarts non furono molto sereni. Purtroppo l'educazione di un purosangue non permetteva certi atteggiamenti, quindi ero costretto a studiare molto duramente e ad avere determinati amici, che, purtroppo nel mio caso, non erano poi granché. Nonostante ciò, ho comunque molti ricordi felici tra queste mura, accompagnati anche dai momenti più terribili della mia vita. Ricordo ancora con orrore la notte in cui Albus Silente morì davanti ai miei occhi. Non avrei mai avuto il coraggio di ucciderlo, non avrei mai potuto.Donerei tutto ciò che ho per tornare indietro e agire dalla parte giusta, per fare una scelta!

 Ma i miei pensieri furono interrotti dalla voce della preside.

"Allora, Draco. Raccontami un po' di te. Sono rimasta in contatto con i tuoi colleghi, ma non so nulla di te." disse amorevolmente.

Rimasi un po' stupito, in realtà. Non ero mai stato tra le grazie della McGranitt e neanche lei mi era troppo simpatica, ma lei si sentiva e si dimostrava una mamma per tutti i suoi studenti. Severa, autorevole, dolce e comprensiva. Sempre pronta a sostenere i suoi allievi, a spronarli a fare di meglio e a punirli se trasgredivano eccessivamente. Una donna eccezionale. 

"Non c'è molto da dire, Preside. Sono un auror, come già sa. Mio padre è morto poco dopo la guerra e mia madre quasi un anno fa, si è suicidata, non era più la stessa dopo la tirannia di Voldemort. Avere il più grande mago oscuro di tutti i tempi come coinquilino è leggermente disturbante." sorrisi tristemente. 

Vidi i suoi occhi intristirsi immediatamente.

"Ma come avrà intuito ora ho una relazione sentimentale stabile con Hermione. Il che mi rende davvero molto felice." le dissi sorridendo.

"Lo sapevo! Lo avevo intuito quando veniste qui qualche mese fa! Sono molto contenta per voi!" disse stringendosi le mani al petto. 

Poi mi appoggiò una mano sulla spalla e mi disse: "Ho letto anche della cattura di Dolohov, Draco. Sono molto orgogliosa di te. Sono fiera di aver insegnato a tutti voi, e il tuo cambiamento è stata la cosa più bella alla quale ho avuto l'onore di assistere. Sei diventato un uomo straordinario, Malfoy. Ti prego di credermi e di non pensare mai il contrario." 

Una lacrima traditrice mi pizzicò dolcemente gli occhi. Sorrisi alla mia vecchia insegnante e la ringraziai dolcemente. Dopodiché raggiungemmo i miei colleghi allungando leggermente il passo. Hermione strinse la mia mano nella sua, chiedendomi cosa mi avesse detto la McGranitt. Le sussurrai che gliel'avrei detto più tardi e le lasciai un piccolo bacio sul naso. 

Arrivati nell'ufficio della preside, sorseggiammo un caldissimo tè chiacchierando del più e del meno. 

"Professoressa, grazie mille per il tè e per l'ospitalità, ma ora dobbiamo proprio metterci a lavoro. Possiamo prendere in prestito dei libri dalla biblioteca?" chiese Hermione.

"Ma certo, ragazzi miei! Tutto quello di cui avete bisogno! Questa, dopotutto, sarà sempre casa vostra" disse sorridendo.

"Grazie, davvero. Draco ed Harry resteranno qui con lei per spiegarle come attivare i sistemi di sicurezza e gli incantesimi da aggiungere alle protezioni. Insegnate il patronus appena possibile. Ci rivedremo tra un paio d'ore." disse Luna, e con un cenno del capo si congedarono.

Io e Potter spiegammo alla Preside tutto ciò che sapevamo, poi raggiungemmo le signore in biblioteca.

Appena entrai vidi Hermione china su un libro, il viso appoggiato alla mano, i capelli tenuti su da una matita in modo molto disordinato e lo sguardo completamente perso tra le parole del grande tomo che stava sfogliando. Mi presi qualche secondo per focalizzare bene quella immagine nella mia mente, come a fare una fotografia. Poi la immaginai con i capelli leggermente più crespi, le lentiggini più marcate e la divisa rosso oro. Sorrisi guardandola. Potter se ne accorse e mi diede una piccola pacca sulla spalla. 

"Non avevi mai fatto caso a quanto sia bella mentre legge, vero?" mi chiese sottovoce.

"Per anni l'ho guardata leggere, Potter. Ma ero sempre dall'altro lato della stanza. Avevo fatto caso  a quanto fosse bella prima che voi la faceste quasi ammazzare da un troll. Colpa di Lenticchia se non ricordo male, giusto?" risposi sorridendo.

"Vorresti dirmi che guardavi la mezzosangue di nascosto?" Harry quasi scoppiò a ridere.

"Non sai quanti cruciatus mi è costato guardarla di nascosto!" ridacchiai con lui. 

Sembrava non capire, così decisi di spiegarmi meglio: "Come ben sai, mio padre non era proprio un uomo affabile. Durante le vacanze di Natale del primo anno iniziò a leggere nella mia mente, per essere sicuro che io a scuola mi comportassi da perfetto erede purosangue. Tra i miei ricordi vide lei, vide il suo stemma e vide il suo stato di sangue. Per punirmi mio padre utilizzava la maledizione cruciatus, e sono stato punito molte volte per avergli fatto vedere Hermione tra i miei pensieri." dissi continuando a guardarla, immobile.

"Tu l'amavi." disse Harry in un sussurro.

"No, Potter. Io la odiavo. La odiavo perché non potevo amarla."

Petrichor        || Dramione ||Where stories live. Discover now