9° capitolo

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"Dov'è la firma?"
"Non c'è, non c'è scritto altro."
Questo messaggio mi ha spiazzata, non me lo sarei aspettato dentro un album che non apro da molto tempo.
"Come ha fatto a mettere questo foglio qui dentro?" continua Cameron alzando la voce.
"E come ha fatto a entrare in casa?"
"Io...non ne ho idea." sono più che spaventata. C'è qualcuno là fuori che riesce a entrare in casa mia, che mi spia e che mi mette messaggi ovunque.

A Cameron squilla il telefono e risponde con voce bassa.
"Certo, glielo chiedo...si tranquilla. Arrivo." poi riattacca.
"Era mia mamma, mi ha chiesto se volevi venire a cena stasera da noi. E poi mi ha anche detto che devo tornare a casa." abbassa la testa con lo sguardo triste.
"Come sai, sono in punizione e dovrò pregare mia mamma perché mi lasci andare." dico senza speranze.
"A quello ci penso io." mi fa l'occhiolino poi si alza e va verso la cucina. Al ché lo seguo e vedo cosa vuole fare.
"Mi scusi signora Wilson..." chiama mia mamma.
"Chiamami Carmen, Cameron. Ora sei di famiglia." sorride.
"Oh, certo, Carmen... Cris è stata invitata a cena a casa mia dai miei, io non c'entro nulla. Per caso potrebbe fare un eccezione solo per oggi e lasciarla venire?" dice con un sorriso coinvolgente stampato in faccia.
Mia mamma però non era una tipa che si lasciava convincere facilmente, ma in questo periodo era più rilassata quindi spero che accetti la proposta di Cameron.

Si avvicina minacciosamente al mio ragazzo e lo guarda con degli occhi che non promettono niente di buono.
"Lo sai che mi fido di te, Cameron, sai anche che mia figlia è in punizione e che non potrebbe venire." la sua voce che abbastanza incavolata e lo sguardo di Cam cambiò in meno di un minuto.

"Certo, capisco." le risponde.
"Però io so che quando si tratta di amore non posso fare così, insomma...fino a quando c'è di mezzo l'amore io non posso vietarti nulla, Cris." poi cede, si rattrista e si siede sul bracciolo del divano con la testa basta.
Confusa mia avvicino a loro.

"In che senso?" chiedo.
"Voi due vi amate vero?" mi chiede lei.
A quel punto guardo Cameron pensando che fosse uno scherzo ma lui era serio.
"Certo." risponde deciso.
"Si, ma cosa c'entra?"
"Mia mamma quando scoprì che mi ero fidanzata con tuo padre all'inizio non la prese bene, anzi. Mi costrinse a lasciarlo ma io non potevo. Se l'avessi fatto mi sarei distrutta perché mi ero innamorata davvero. Ci vedevamo di nascosto all'insaputa dei miei, ma scoprirono tutto a causa di tuo zio che aveva fatto la spia. Non voglio raccontarvi la mia storia, voglio solo dirvi che ci sono persone che faranno di tutto pur di separarvi ma voi dovrete resistere, se il vostro è amore vero non lasciatelo andare."
Le parole di mia mamma mi hanno fatto commuovere, infatti mentre parlava di mio padre immaginavo la loro vita da adolescenti e mi mancò tutto di lui.
Cameron mi stringe la mano per darmi coraggio e io sorrisi asciugando le lacrime.

"Oh no Cris, perdonatemi io non volevo essere così drammatica, in fondo Cameron mi ha fatto solo una domandare. Scusami Cris."
"No mamma, mi ha fatto bene. Ma quello che è mio lo tengo stretto" le sorrido.
"Puoi andare Cris, però dopo cena devi tornare subito, prometti." mi minaccia subito.
"Certo certo, stai tranquilla." mi impegnerò nel tornare. Sicuro. Lo prometto. Lo giuro.

Dopo aver continuato a parlare un altro po' con mia mamma, siamo risaliti in camera e Cameron mi ha aiutato a finire i compiti.
Il foglietto? L'ho messo in un posto nascosto insieme a tutti gli altri messaggi anonimi che mi hanno mandato.
"Cris concentrati, abbiamo quasi finito." mi richiama riportandomi alla realtà.
"Sì scusa, che ne dici se usciamo? Ovviamente dopo aver finito questo esercizio."
"Ci devo pensare" dice serio. So che sta scherzando ma faccio finta di prenderla non rispondendo. Continuo l'esercizio e quando lo finisco, mi alzo in silenzio e vado in bagno chiudendomi dentro.
A dirla tutta, rimango lì dentro per dieci minuti buoni e ho fatto questo solo per vedere la reazione di Cam. Appoggio l'orecchio sulla porta e sento i suoi passi.

"Cris? Tutto bene lì dentro?" dice vicino la porta.
Io non rispondo.
"Ehi non farmi preoccupare!" continua. Tra poco scoppio a ridere.
Passa un altro minuto.
"Che ne dici di rispondermi? Stai bene?" alza la voce.
Silenzio.
Inizia a bussare alla porta, sempre più forte. Per farlo preoccupare di più tossisco più volte.
"Cris, sto per sfondare la porta quindi apri."
Visto che non apro da delle spallate contro la porta e si apre di colpo.
Me lo ritrovo davanti con l'affanno e rido come non mai.
"Tu...io giuro che te la faccio pagare." mi dice e io continuo a ridere come una pazza.
"Se volevi farmi preoccupare ci sei riuscita."
"La tua faccia quando hai aperto la porta!" rido ancora più forte.
"Si lo so, i muscoli servono a qualcosa." sorride.

Mi avvicino alla porta assicurandomi che non sia rotta ma non è esattamente intera.
"Oh avanti, chissene frega della porta. Te la riparerò io"
Mi prende per un braccio e mi trascina in camera e inizia aprire tutti i miei cassetti. Cosa diamine fa?!
"Dove stanno i costumi?" apre il cassetto dei reggiseni e io paralizzata, cerco di non perdere la calma.
"Quello non è il cassetto dei costumi!" grido cercando di chiuderlo ma lui essendo più forte non mi fa avvicinare.
"Questo è davvero una bomba! Perché non lo metti mai?" prende uno di pizzo. Un momento...chi ce lo ha messo lì?

"Quello è di mia mamma." metto una scusa non sapendo cosa dire.
"Non ci credo, tua hai più tette di tua mamma."
"Cameron la smetti?"
"Ti da fastidio se parlo di queste cose?" chiede provocandomi.
"Fastidio? Quello è il mio cassetto dell'intimo e non dovresti stare lì a guardarlo incuriosito perché ci sono cose che hanno tutte le ragazze di questo momento: reggiseni e mutande. Quindi ora mettilo a posto e chiudilo." sbotto urlando come se fossi impazzita.
Lui invece fa il contrario di quello che gli ho detto.

Mette le bretelline sulle spalle e si cerca di abbottonarlo.
"Come mi sta?"
"Non ti entra, te lo ripeto, mettilo a posto e andiamo."
"Io non ho tutta questa fretta." ridacchia.
"Cameron andiamo!" urlo di nuovo.
"Okay, uffa. Mi ero affezionato."
"Si si, tanto non lo rivedrai più." glielo strappo dalle mani e prendo un costume a caso.
"Ma a cosa ci serve il costume?"
Non risponde alla mia domanda ma continua a sorridere, vado in bagno e mi cambio.

Dopo essere usciti di casa e partiti verso casa di Cameron, mi faccio ancora quella domanda.
Non ha senso mettere il costume se la sua piscina è ancora rotta.
Quando arriviamo sento una musica provenire da casa sua e quando vedo cosa c'è rimango senza parole.

Una festa.
Non cenerò con la sua famiglia ma mangerò pizza e altre schifezze! Per di più in una piscina!
Esco fuori dall'auto e Cameron mi sorride compiaciuto per lo scherzo riuscito.
"Grazie!" gli salto addosso dandogli un bel bacio sulle labbra.
"So che non è il massimo fare una festa che non è il fine settimana ma non mi importa, andiamo a farci un bagno."
Ci avviciniamo a tutta quella gente e qualcuno alza ancora di più la musica. Angy e Matt sbucano da qualche parte e si tuffano urlando nella piscina piena di gente.

"Sono sorpresa che i tuoi ti abbiano lasciato fare una cosa simile." dico togliendomi la maglietta e rimanendo in costume.
"Sono andati nel loro ristorante preferito e io ho organizzato tutto senza pensarci due volte." mi prende per mano e ci immergiamo in acqua con un tuffo a bomba. Per qualche secondo non ho sentito tutta la musica e le voci ma poi, quando sono riemersa, è ritornato come prima.

Tutti iniziano a ballare in acqua e fuori dalla piscina a ritmo della musica mentre io e Cameron urliamo e cantiamo a squarciagola con i nostri amici.
Inutile dire che tornerò a casa come aveva detto mia mamma.
Ma non importa, questa festa sarà bellissima e non voglio farla rovinare da nessuno.

"Amiamoci Ovunque 2"CameronDallas IN PAUSA #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora