Faccio un insaccato di dea

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Sofia's pov

Mi lancio verso la dea con la spada sguainata.
Lei non reagisce perché ci mette qualche attimo per realizzare la enorme scemenza che sto facendo. Io però sfrutto questo mini vantaggio. Affondo la lama della mia spada nella gamba della all'altezza del ginocchio.
Lei urla, un urlo agghiacciante, pieno di rabbia, dolore ed incredulità verso l'inevitabile, é stata ferita. Le sue urla riempiono la vallata, sarà arrivata sicuramente al nostro accampamento.
A terra cade con un tonfo la parte della sua gamba che ho mozzato.
La dea é a terra in una pozza d'icore dorato. La rabbia continua a scorrermi nelle vene.
Allora continuo ad attaccare. Mollo un fendente sul viso facendole cadere il naso, un altro in piena pancia, ma lei sembra riprendersi, come se io fossi solo un cane cattivo che la sta mordendo. Allora la rabbia se ne va e ciò snebbia il mio cervello. Con la forza non la avrei mai sconfitta. Continuo a colpirla per non farla riprendere, poi mi viene l'illuminazione, la sfera.
Tiro fuori la sfera, ma non ho la più pallida idea di come usarla. I miei pensieri vanno alla morte di Gea e di Urano. Deve essere lontana dal luogo che le da potere. Ma non posso portare Nyx in superficie alla luce del sole. Potrei far apparire un mini-sole ma non so quanto potrebbe funzionare e poi io comunque dovrei dopo sconfiggerla. Poi arriva l'ispirazione. Con una di spada formata da raggi di sole potrei riuscire a ferirla, ma dovrei combatterla, ed ecceo che con questi ragionamenti arrivo all'idea finale. Delle catene fatte di raggi di sole intrecciati fra loro, con queste potrei legarla e poi buttarla nell'abisso del Caos. Allora premo uno dei due bottoni, penso a quelle catene principalmente, ma con un ultimo pio desiderio penso anche alla spada. Magari la sfera può creare due cose. Ed ecco che accanto a me appaiono delle catene, splendono talmente che é quasi impossibile guardare. Sono molto lunghe e spesse, talmente che non riesco neanche a sollevarle. Allora formo un'enorme bolla d'acqua e le butto addosso a Nyx, ormai impiedi, e con in mano al posto del frustino, una splendente spada, fatta di stelle e con un buco nero incastonato nell'elsa, ma appena viene a contatto con le catene crolla a terra. Le avvolgo intorno al suo corpo con l'aiuto di un'onda. La sua pelle a contatto con la luce si riempie di bolle, che sembrano tante supernove. Nel punto in cui prima c'erano le catene noto una spada, quella che avevo immaginato. É luminosissima, ma un po' meno delle catene, in modo che si possa guardare, la lama splende come il sole in un'afosa giornata d'estate. L'elsa é di un materiale che non conosco, é come se fosse un misto tra il Bronzo Celeste e l'Oro Imperiale, decorato con due diamantini ed un topazio.
La prendo in mano, é abbastanza bilanciata. Allora mi scaglio contro la dea con entrambe le spade in mano. La ferisco in modo che non possa più difendersi, sono sul punto di ucciderla. Ha entrambe le mie spade puntate al petto, nel punto in cui dovrebbe esserci un cuore, ma in realtà c'è un ammasso di meteoriti e stelle, freddo e duro, senza sentimenti se non l'odio e la violenza. Sto per infliggerle il colpo fatale, ma non ce la faccio. Mi cadono entrambe le spade dalle mani, non importa quanto sia crudele, quanto male abbia fatto a Nico. La mia ora sarebbe solo violenza gratuita. Allora con Nyx ancora viva ma dolorante formo un'onda e la spingo giù dal burrone, nel Caos.
Allora corro verso Nico ma questa volta non c'è niente che me lo possa impedire. Lo raggiungo ha una brutta ferita sul petto che sanguina molto. Non é cosciente. Non ho nettare ne ambrosia, non posso curarlo allora sento le lacrime iniziare a bagnarmi il viso.

-Nico, non lasciarmi- Continuo a sussurrargli, appoggio la mia testa sul suo petto, e non smetto di piangere. Non mi sono impegnata abbastanza, non ce l'ho fatta. Nico sta morendo e io non posso farci niente. Sento una lacrima cadere dalla mia guancia ed atterrare sulla sua ferita. All'improvviso la ferita smette di sanguinare, é come se si stesse guarendo da sola non capisco. Alzandomi in fretta cadono altre lacrime ed il processo si ravvelocizza. Dopo un paio di secondi Nico apre gli occhi e sento qualcosa apparirmi in tasca.

-S-Sofia?- Chiede con voce flebile

-Si Nico sono io. Devo, devo dirti una cosa.- Dico facendomi coraggio -Non te l'ho mai detto, ma ora che stavi per morire ho veramente capito come la nostra vita sia fragile, ed io mi sentirei male se uno di noi due morisse e tu non sapessi la verità. Io ti amo Nico di Angelo, da quando ti conosco, per questo quando eri con Will io ero più, più fredda ecco. Solo perché ero gelosa, gelosa di Will che poteva averti mentre io no. Ti amo e ti amerò sempre, niente potrebbe mai farmi cambiare idea, niente. In tutto questo tempo avevo più paura della tua vita che della mia, perché la mia vita sei tu.- Dico tutto ad un fiato. La sua espressione é indecifrabile, come quando é confuso.

-Sofia io...- Tenta di dire con una voce talmente debole e dolorante che mi fa penare ma lo interrompo.

-So che non ricambi, ed ormai l'ho accettato ma ti prego, non cambiare il nostro rapporto. Almeno la tua amicizia voglio averla. Fingo che non ti abbia mai detto quelle parole, ma ho dovuto farlo.- Guardo la sua espressione per tentare di interpretarla ma come prima non ci riesco

-Sofia io....AAAAAAAH!- Urla, all'inizio non capisco ma poi vedo che un filo l'oscurità legato al suo polso lo sta trascinando giù dal baratro. Tutto ciò mi ricorda molto la storia di Percy ed Annabeth. É ormai sull'orlo quando taglio il filo con la spada di luce ma lui sta cadendo. Allora lo spingo via ma perdo l'equilibrio e cado nel Caos, il primordiale nulla.

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Shiaooo! Oggi sono riuscita ad aggiornare in un orario indecente come al solito ma almeno ci sono. Suspeeence scoprirete tutto domani
Sofia🔱🌊

La Figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora