Capitolo 17: Too good at goodbyes - Sam Smith

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a I. Per tutte le volte in cui.

Buongiorno Lux,
spero tu abbia dormito bene.
Io non ho chiuso occhio per guardarti perché ho sempre pensato che fossi bellissima mentre dormivi. E poi l'emozione per averti avuto questa notte mi ha tenuto sveglia quasi quanto il peso di quello che sto per dirti.
In questi giorni ti ho sentito palleggiare la colpa della morte di Rhys tra te stessa e Nox, due lati della stessa medaglia. Due gemelle innamorate dello stesso ragazzo. Tu non lo hai mai saputo, ma lei teneva a lui quasi quanto te.
So che può sembrarti strana l'idea che tua sorella possa innamorarsi di qualcun altro al di fuori della sua stessa immagine, ma è così.
Ti starai chiedendo come faccio a saperlo. E' semplice: io ti amavo e non potevo vederti andare via con Rhys, perciò ho chiesto aiuto ad una persona che mi avrebbe sicuramente aiutato. Nox.
Mi ero accorta fin dal nostro ultimo periodo in Accademia quanto lo guardasse con aria sognante, quanto lo stringesse un po' più tempo degli altri, quanto lo desiderasse. Tu invece ti sei solo preoccupata della tua tragedia di essere diventata una Ricevente e te ne sei fregata di lei.
In tutto questo c'era il lato positivo per me perché almeno potevo averti accanto. Solo che poi hai conosciuto Rhys e io ho smesso di esistere per te. Come tutti gli altri. Il tuo mondo e la tua vita ruotavano intorno a lui e non ti importava se un giorno ti avrebbe fatto del male. Ti ha accecato con i suoi occhi e la sua dolcezza. Tutte cose che ti stavo offrendo anche io ma che hai rifiutato.
Ho cercato l'aiuto di Nox che è stata più che felice di darmi una mano ad allontanarti da lui. Ha fatto leva sulla più grande paura di Rhys, suo padre. Non gli avrebbe mai detto nulla, sapeva che se avesse parlato sarebbe morto, ma voleva solo spaventarlo. Hanno fatto quello stupido patto, ma lei voleva che ti controllassi e quando ha saputo che vi stavate ancora frequentando nonostante le minacce è andata su tutte le furie.
Era diventata una competizione con te anche se non potevi saperlo. Per anni avevi vissuto la sua vita da Donatrice, essendo la figlia preferita e quella che i tuoi genitori portavano in giro con orgoglio, così voleva riprendersi ancora un po' della sua rivincita. Non le bastava più averti vista andare via di casa, lei voleva strapparti Rhys e io ero d'accordo. E dopo il bacio la notte dell'ultimo dell'anno ero ancora più intenzionata ad averti solo per me.
Vi ho seguiti parecchie volte e ho fatto delle foto come mi aveva ordinato Nox. Se avessi saputo cosa aveva in mente non le avrei mai fatte.
Quando mi assentavo da casa alla sera era per andare da lei e sviluppare le foto. Quando erano asciutte le metteva via in un fascicolo e le chiudeva a chiave dentro un cassetto. Più volte ho cercato di farmi dire cosa volesse farne ma mi ripeteva che ogni cosa aveva il suo tempo.
La sera in cui vi siete incontrati "casualmente" le avevo detto io dove sareste stati. E anche tutte le altre volte in cui ti tempestavo di domande era per riferirlo a Nox. Ho sbagliato, lo so.
Ha aspettato due settimane da quel giorno perché ormai aveva capito che tu e Rhys vi sareste visti dopo la trasfusione e con le foto in mano è andata al Consiglio a denunciarvi. Ha accusato solo lui perché se fossi morta anche tu non avresti potuto subire la punizione più grande di tutte. Il dolore per la sua perdita. Esattamente quello che aveva vissuto lei quando Rhys aveva scelto te. Ha raccontato ogni cosa e dove avrebbero potuto trovarvi, così vi sono venuti a cercare.
E' stata disposta ad uccidere il suo vero amore per fartela pagare e, diciamocelo, ha fatto un favore anche a me.
Solo che io non sono lei, non ho il cuore di pietra. Mi ha reso partecipe di quello che aveva fatto solo dopo perché altrimenti l'avrei fermata. Sì, Lux, l'avrei fermata se avessi saputo che cosa voleva fare. Non le avrei mai permesso di uccidere qualcuno, tantomeno Rhys.
Però Nox l'ha fatto e non so con quale coraggio si sia presentata al suo funerale ieri. Non so nemmeno con quale coraggio mi sia presentata io o ti sia stata accanto in questi giorni di dolore. Avrei voluto dirtelo prima, ma ormai era troppo tardi.
Lux con questa lettera ti chiedo di perdonarmi per i miei errori. Ti chiedo di perdonarmi per non averti confessato al momento giusto i miei sentimenti e per essermi immischiata nella tua vita. Ti chiedo di perdonarmi perché sono in parte responsabile di averti portato via la felicità; Rhys.
Me ne sarò già andata quando leggerai queste mie parole e solo con la tua indulgenza il mio spirito e la mia energia si potranno ricongiungere serenamente.
Ho imparato a dire addio molte volte, Lux, non mi spaventa farlo ancora. Mi basta il ricordo delle tue labbra sulle mie per essere in pace. Ricordami felice, ti prego.
Che Vata mi accompagni.
Ti amo.

Mars.

Lessi la lettera tre volte per essere sicura di aver capito bene e che non fosse uno scherzo. Era coinvolta anche Mars nella morte di Rhys e io le avevo permesso di toccarmi in quel modo la notte precedente. Mi sentii un mostro anche io.
Ancora paralizzata da quelle nuove scoperte una vocina si affacciò nella mia testa, ricordandomi le ultime parole della lettera. "Che Vata mi accompagni." aveva scritto e quella era la nostra formula di saluto per i morti.

Scesi dal letto più velocemente che potei, mi misi i vestiti che avevo usato al funerale e uscii fuori fermandomi subito, però, perché non sapevo dove andare.
Ne avevamo parlato una volta, Mars e io, su come sarebbe stato morire. Mi aveva detto che le sarebbe piaciuto andarsene guardando il mare perché le metteva serenità. Corsi in direzione della spiaggia, le nubi sopra alla mia testa che coprivano il cielo rendendolo grigio scuro. Stava per piovere ancora, l'aria era umida e mi attraversava le ossa. Non potevo fermarmi e quando arrivai ero senza fiato.

Il mare era dello stesso grigio del cielo, burrascoso, con le onde alte che si infrangevano sul bagnasciuga. Chiamai il nome di Mars, lo urlai, lo piansi.
Mi guardai in giro e la cercai ovunque, la sabbia che mi passava per le scarpe e il freddo che mi pungeva la pelle.
Puntai lo sguardo verso la scogliera e sperai che non si fosse gettata da lì. C'erano dei massi appuntiti appena sott'acqua e sicuramente non sarebbe sopravvissuta all'impatto. Non sapevo quante ore fossero passate dal suo ultimo gesto estremo al mio risveglio, ma c'era una parte di me che ancora sperava di trovarla viva.

Arrivai poco prima del punto in cui di solito avevo appuntamento con Rhys e vidi un corpo steso tra la sabbia umida. Era lei, lo sapevo.
Corsi nella sua direzione e quello che vidi mi fece venire la nausea. Si era tagliata le vene dei polsi stando seduta a fissare il mare. Lo capii dal modo in cui era sdraiata, con le gambe quasi raccolte al petto. Aveva imbrattato tutto con il suo sangue, ma alcune delle onde più potenti erano arrivate fino al suo corpo freddo lavando via i segni.
Aveva i capelli bagnati, il viso cereo e le labbra viola. Doveva aver pianto tanto perché sulle sue guance c'erano dei segni rossi ben marcati.
Le presi la testa tra le mani e me la adagiai in grembo, più o meno come avevo fatto con Rhys. Delle gocce caddero sul suo viso e guardai in alto pensando che stesse piovendo, ma le nuvole sembravano voler reggere ancora per un po'. Erano i miei occhi a piovere. Avevo cominciato a piangere senza accorgermene.

<<Perché lo hai fatto?>> dissi a qualcuno che ormai non poteva più sentirmi. <<Avremmo cercato una soluzione insieme.>>

Gridai straziata, così forte da far volare via degli uccellini appollaiati sui rami di un albero.

<<Ti perdono Mars.>> sussurrai stringendola vicino al mio petto. <<Ti perdono tutto. Che Vata ti accompagni, piccola mia.>>

Play: ...and every time you walk out, the less I love you. Baby, we don't stand a chance, it's sad but it's true. I'm way too good at goodbyes...

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6-12-17
Buongiorno. Questo è il penultimo capitolo ed è ben diverso dall'altro.
Lasciate un commento o una stellina nel caso vi fosse piaciuto.
Alla prossima.
V.

Sun drops Where stories live. Discover now