Capitolo 5: Firestone - Kygo

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Rimasi sui libri tutta la notte perché sapevo che doveva esserci una soluzione. Magari non permanente, ma quel tanto che ci permettesse di coltivare quella nuova amicizia. Era un rischio, soprattutto perché agli occhi della legge saremmo potuti diventare illegali se il nostro legame fosse evoluto. Non che io lo volessi per il momento e la paura era un monito abbastanza grande da non farmi fare sciocchezze.

Alla fine trovai qualcosa in un libro del terzo anno, quando stavamo imparando a consocere il nostro Dosha. Non era molto, ma dovevo dirlo subito a Rhys.

Rimisi tutto a posto facendo piano per non svegliare Mars che era tornata in camera a dormire un'ora dopo il mio rientro a casa. Non aveva fatto alcuna domanda e si era infilata a letto. Mi dispiaceva averle detto quelle cose, essere stata così sgarbata. In fondo era come se fosse mia sorella.

Anche se non avevo chiuso occhio andai comunque al locale quella mattina, più per vedere Rhys che altro. Ma lui non venne. Né quel giorno né quelli dopo ancora. Vidi Sidney e la loro compagnia di amici, incrociai anche Nox mentre terminavo un turno, ma di lui nemmeno l'ombra.

Mi rassegnai all'idea di vederlo il giorno della trasfusione, perciò sapendo che lui sarebbe arrivato presto decisi di uscire prima dal lavoro e andare alla Torre della Luce senza Mars. Non che cambiasse molto, quando stavamo insieme era come avere accanto un fantasma.

<<Lux dove vai?>> mi chiese mentre uscivo dal retro.

<<Devo fare una commissione prima della trasfusione.>>

<<Ti vedi con Rhys?>> mi sputò in faccia tutto il suo disprezzo.

<<No.>> e me ne andai. Non le dovevo nessuna spiegazione.

Faceva freddo e per quanto mi stringessi nella giacca o infilassi le mani in tasca non riuscivo a far passare il tremore. Avevo esaurito le energie, lo sentivo in tutto il corpo scosso dai tremiti.

Mi avviai verso la Torre e in lontananza vidi Rhys, come avevo sperato. Non urlai il suo nome per paura di attirare troppo l'attenzione, ma accelerai il passo e poco dopo lo fiancheggiai. Fu sorpreso quando mi vide, ma poi i suoi occhi color cielo mi sorrisero.

<<Devo parlarti.>> gli sussurrai mentre salivamo le scale pronti per entrare.

<<Ci vediamo dopo in spiaggia. Dammi cinque minuti di vantaggio.>>

Quando fummo nell'ingresso ci separammo, ognuno diretto ad uno sportello diverso. Feci le cose con calma, presi un caffè tremendamente acquoso alla macchinetta in sala di attesa e poi andai in bagno per far passare dell'altro tempo e non rendere i nostri arrivi troppo contemporanei. Mi sciacquai il viso e poi fissai il mio riflesso nel minuscolo specchio sopra al lavandino. Avevo le sottili labbra bluastre a causa del freddo, gli occhi neri incavati e i capelli scarmigliati. Sì, Rhys doveva darmi una sistemata con la sua energia.

Quando tornai in sala d'attesa c'era Mars seduta su una delle sedie di plastica che stava chiacchierando con una ragazza. La conoscevo, eravamo nella stessa classe i primi due anni di Accademia.
Quando passai feci un cenno alle due ragazze, ma entrambe finsero di non vedermi. Dovevo parlare con Mars e risolvere la questione il prima possibile.

Mi misi in fila allo sportello e mi mostrai sorpresa quando mi dissero che il mio Donatore era già arrivato.

Entrai nella stanza dove il dottore della volta precedente mi attendeva. Compilò le carte e poi mi fece accomodare nella cabina. Mi faceva uno strano effetto essere certa che nell'altro uovo fosse seduto Rhys e che presto dai suoi polsi sarebbe scaturita tutta l'energia che mi serviva. Mentre venivo collegata ai tubi immaginai il tatuaggio che pulsava e schermava la potente luce dorata.

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