Chapter Three.

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Hunter si svegliò nella sua cella privata, in preda a un forte spasmo di dolore. Era steso per terra, la guancia posata contro il freddo pavimento che ogni tanto gli faceva da letto, in particolar modo quando era stanco oltre ogni dire, talmente tanto da non reggersi sulle gambe.

Il cranio gli pulsava, le grosse mani gli sudavano vistosamente, ancora scioccate a causa delle infinite cariche elettriche che lo avevano tenuto soggiogato per ore.

Si sollevò con un grugnito, tremando a causa dei brividi che i volt gli avevano lasciato sulla pelle scheggiata.

Dio, che cazzo di disastro aveva combinato.

Si era lasciato abbindolare in quel modo, come un incapace... il sangue aveva avuto la meglio sulla sua calma studiata, facendo della sua ragione una pallottola di carta da gettare nel cestino.

Si vergognava di se stesso, per aver permesso a una cosa tanto stupida di scappargli al controllo.

Si rannicchiò sulle ginocchia, lasciando cadere la testa all'indietro, quando il rigido collare gli pressò il pomo d'Adamo, costringendolo a tossire un fiotto di sangue.

Oddio.

Un male allucinante lo colse al collo, mentre si affrettava a riportare su il capo.

Dragos gli aveva cambiato collare. Quello di prima era diverso, più leggero, più largo.

Se lo toccò, tastandone la durezza con malcelato stupore.

Sì, questo era un altro tipo. Gli stava così attaccato alla gola che gli era persino difficile voltare il capo senza provare una nota di dolore. Cristo.

Era diventato un animale, a tutti gli effetti.

<< Ma guarda un po'. Il Ribelle sembra essersi dato una calmata. >>

Era stato Dragos a parlare. Hunter sollevò il capo con un brivido; non si era accorto di essere in compagnia. << Che... >>

<< Eh sì, caro mio. Porti addosso la mia ultima invenzione. >> il Capo di quel sotterraneo sollevò le grandi braccia verso l'alto, come ad osannare se stesso e il suo geniale cervello da inventore. Hunter fece una smorfia dinanzi a quell'atteggiamento onnipotente.

Cristo, Dragos era davvero un dio creatore.

Bastava solo un suo ordine, una sua parola, per rendere la vita di una persona un inferno.

<< La differenza tra questo nuovo collare e quello precedente è che questo non funziona più a scariche elettriche. Ma a raggi uv. Se mi disubbidisci ancora, Hunter... ti faccio direttamente saltare la testa. >>

Le iridi di Hunter si sgranarono per lo stupore, inorridite da ciò che le orecchie erano state appena costrette ad udire.

Non poteva crederci. Non poteva credere che la sua vita da quel giorno in poi sarebbe dipesa da un banalissimo collare sigillato intorno al collo.

<< Vuoi una dimostrazione pratica? >>

Fece cenno di no col capo. Nessuno dentro a quel labirinto intriso di male voleva vedersi senza testa da un giorno all'altro a causa di un banale capriccio. Lui compreso.

Trovò Dragos un perfido figlio di puttana, ma dovette ammettere che la sua furbizia era molto più che letale: così avrebbe tenuto tutti al proprio posto, e nessuno avrebbe osato disubbidirgli.

Semplice la sua filosofia: o fai come ti pare e salti in aria, o fai il tuo dovere e continui a tenerti stretto il tuo bel cervello pieno di nulla.

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