Harry

Rientrai a casa poco prima delle sette. Sarei potuto rimanere fuori anche tutta la notte, ma non volevo che Jay chiamasse la polizia o cose del genere; era capacissima di farlo.
Sgusciai dentro come sempre dalla porta sul retro; sapevo che a quell'ora, il sabato, avrei avuto molte probabilità di trovare la casa vuota.
Ma fui prontamente smentito quando udii delle risate dalla cucina
Mi si congelò il sangue nelle vene.
"Comunque credo di avergli rotto il naso a Payne."
Era la voce suadente e allo stesso tempo irritante di Zayn.
"A volte mi dispiace per lui, sai."
Louis. Quelle parole suonarono immensamente false pronunciate con il suo tono lento e strascicato.
Ero indeciso sul da farsi. Avrei voluto uscire di nuovo, senza farmi vedere, perché non riuscivo nemmeno a sopportare l'idea di dover respirare la stessa aria di quei due.
Però anche il desiderio di entrare lì dentro, tirare un altro bel pugno al mio caro cuginetto, vendicare in qualche modo Liam, dando a Zayn ciò che si meritava, era piuttosto forte.
Ma ero arrabbiato, non stupido. Non mi sarei messo da solo contro loro due.
Per questo non scelsi nessuna delle due alternative.
Semplicemente rimasi lì e sbirciai appena dentro la stanza.
I due ragazzi erano oltre il piano cucina, a meno di due metri da me, ma con le spalle rivolte verso il muro. Riuscivo a vederli di profilo.
Louis era seduto sul marmo a gambe larghe, la schiena rilassata, le mani a massaggiarsi il mento.
Fui felice di notare che il livido del mio pugno era visibile anche da lì.
Zayn era in piedi di fronte a lui, una mano sulla sua coscia, l'altra a tenere una cartina accesa in mano.
Pensai che magari potevo riuscire a salire sopra senza farmi sentire, mi preparai a correre silenziosamente verso le scale...

Ma allora accadde una cosa che mi sorprese a tal punto da impedirmi di muovermi.
Zayn aspirò dalla canna, si avvicinò a Lou e poi, afferratogli i capelli con forza, lo baciò.
Soffocai l'esclamazione scioccata che minacciava di uscire dalla mia gola tappandomi la bocca con la mano.
Ritirai di scatto la testa dalla stanza, nascondendomi di nuovo nel corridoio.
Non potevo credere a quello che avevo appena visto. Mi stropicciai gli occhi, tentai di calmare il respiro.
Louis, il mio caro vecchio cuginetto, quello che aveva preso in giro Liam tutta la sera, quello che mi aveva pestato solo qualche ora prima, dandomi del finocchio, se ne stava lì, ad amoreggiare con il "suo migliore amico".
Soffocai una risatina.
Louis era come me, e io non me ne ero accorto. Assurdo.
Ricordai che la prima sera, quando l'avevo visto, sbronzo e bellissimo come non mai, avevo sperato che lo fosse.
Ma in ogni caso non avresti potuto scopartelo, Harry.
E' tuo cugino!
Scacciai quella noiosa cantilena dalla mia testa. Il problema non era il grado di parentela, ma l'odio che provavo per lui. Solo quello, per il momento, mi aveva impedito di saltargli addosso.

Un gemito piuttosto forte proveniente dalla cucina mi fece tornare alla realtà.
Spalancai gli occhi, scivolai lentamente lungo il muro, fino a sedermi a terra.
Avevo una voglia matta e inspiegabile di guardare lì dentro di nuovo.
"Cazzo, odio quando mi mordi lì."
La voce di Louis era ansimante, alterata dall'eccitazione.
Senza riuscire a trattenermi, mi voltai.
Ciò che rimaneva della canna era a terra. Zayn era in piedi, le mani sui fianchi di Lou, la bocca sul suo collo. Louis era ancora seduto sul bancone, le gambe strette attorno al bacino dell'altro, le mani tra i suoi capelli, la schiena inarcata, per aderire completamente al suo corpo.
Zayn rise forte, di gola. Vidi la sua testa abbassarsi, vidi le sue dita armeggiare con la camicia di Lou.
"AH! " gridò questo poco dopo.
Scostò bruscamente il volto sorridente di Zayn dal suo petto.
Vidi un morso grande, rossissimo, campeggiare sulla sua pelle chiara, proprio accanto al capezzolo.
"Scusa" mugugnò l'altro, per niente dispiaciuto.
Lou gli prese la testa con entrambe le mani e lo guardò per un attimo, costringendolo a restare immobile.
Zayn non si lasciò domare. Gli aprì la camicia, mentre la sua risata isterica invadeva la stanza, e lo spinse con forza, finché Lou non si ritrovò sdraiato, la schiena schiacciata contro il marmo.
Sorrisi, dal mio nascondiglio contro il muro. "Ma come siete carini" sussurrai tre me e me.
Afferrai il cellulare quasi senza pensarci, il battito già più forte, un senso di perversa soddisfazione ad alleggerirmi il petto. Un bel video hard sarebbe bastato a vendicarsi di quei due.
Quando premetti play, Zayn iniziò a percorrere il petto dell'altro con la bocca, per poi accarezzargli gli addominali con la lingua, morderlo appena sopra l'inguine.
Lou sussultò, inspirò forte, non riuscì a trattenere un gemito.

A Kind Of Brothers? (AKOB?) by NowKissMeYouFoolМесто, где живут истории. Откройте их для себя