54. Jack

2.2K 137 9
                                    

«Sta arrivando la sposa!»
Sento bisbigliare le persone in chiesa, mentre io sono già di fronte all'altare e rischio un collasso. Sono così nervoso che fatico a stare fermo. L'attesa per l'arrivo di Anna mi è sembrata interminabile.
«Eccola!» Un bambino balza in piedi entusiasta prima ancora che l'organista cominci a suonare la marcia nuziale di Wagner. La madre lo rimprovera e lo fa sedere.

È un momento così emozionante. Non riesco a distogliere gli occhi da Anna che percorre la navata centrale al braccio del padre. È bellissima e luminosa nell'abito bianco. Non avrei potuto immaginare un vestito più adatto, semplice eppure che ti toglie il fiato allo stesso tempo, esattamente come lei.

Cammina con passo leggermente tremante e riconosco la sua espressione: anche se stiamo insieme da poco tempo, ho imparato a cogliere ogni segno che possa far trapelare il suo stato d'animo. Le sue labbra sono incurvate all'insù in quel sorriso che fa quando è in imbarazzo, mentre dai suoi occhi traspare una grande emozione.
Sposto un attimo lo sguardo sui figli di Tom e Claire che camminano davanti alla sposa. Leo tiene in mano il cuscino con le fedi, mentre la sorellina, Zoe tenta di toglierglielo dalle mani.
Un sorriso mi si allarga sul volto, nonostante la tensione.

Finalmente Anna arriva di fianco a me e suo padre le dà un bacio sulla guancia, poi prende posto con gli altri invitati.
Fisso gli occhi in quelli della donna che amo.
«Sei bellissima» le dico semplicemente e lei mi sorride, felice.

Dopo quel momento mi sembra di vivere un sogno, mi sento quasi alienato e non capisco se la cerimonia trascorra lentamente o velocemente; quando dobbiamo pronunciare le formule di rito, sono io quello a cui si rompe la voce e mi tremano le mani mentre infilo la fede al dito di Anna, come è successo quando le ho dato l'anello di fidanzamento. L'emozione che provo è qualcosa di indescrivibile, ho assistito a vari matrimoni in vita mia, ma non si capisce mai seriamente quello che si prova a stare di fronte al sacerdote fino a quando non lo si vive sulla propria pelle.

Quando io e Anna usciamo dalla chiesa, come marito e moglie, sono al settimo cielo. I familiari e gli amici si precipitano a congratularsi con noi, a farci gli auguri per una lunga vita felice insieme. Rischio di essere stritolato dall'abbraccio di mia madre e mio padre mi rivolge uno sguardo pieno di commozione.
Mi volto a guardare Anna, circondata dagli invitati, i suoi occhi si sollevano, incontrano i miei e ci scambiamo un sorriso diverso dai precedenti. Un sorriso tra marito e moglie.

Sulla via per il ristorante, Anna si complimenta con me per la sorpresa ben riuscita.
«Sei stato davvero bravo, non avevo il minimo sospetto! Povero Tom, pensavo stesse combinando qualcosa di losco alle spalle di Claire.»
«Ti è piaciuto questo regalo di compleanno o vuoi chiedere il cambio?» le domando, senza evitare che qualche dubbio si insinui ancora nel mio cuore.
«Fammi pensare...» fa lei, portandosi un dito alle labbra. «No, direi che mi tengo questo sposo, mi va bene.» Si sporge a baciarmi.
«Ti amo, maritino mio» mi sussurra all'orecchio.
Ecco, non mi sono commosso durante tutta la cerimonia, ma lo faccio ora di fronte a queste parole così semplici quanto vere.
«Ti amo anche io, mogliettina» le rispondo, ridendo tra le lacrime.
«Come, un uomo grande e grosso come te che si mette a piangere?» mi deride affettuosamente, con la voce rotta dal pianto a sua volta.

Il ricevimento al ristorante scorre senza intoppi, non che se ce ne fossero stati me ne sarei accorto, dato che mi sembra di vivere in una bolla di felicità.
«Come mai c'è un palco? I Crunchy Melodies suoneranno qualcosa?» mi domanda Anna, durante una pausa tra una portata e l'altra.
«No, ci sarà un altro gruppo che si esibirà.» Senza che lei mi veda faccio un occhiolino in direzione di Ettore, che pochi istanti dopo esce dalla sala da pranzo.
«Come hai fatto a organizzare tutto da solo?» sussurra nel mio orecchio la donna che è appena diventata mia moglie, stringendomi un braccio con fare affettuoso.
A quel punto mio fratello e sua moglie fanno partire un coro che chiede entusiasta un bacio tra gli sposi. Il piccolo Alessandro sgambetta allegro e batte le manine.
Poggio le mie labbra su quelle di Anna per un breve istante e rimango incantato a guardarla mentre arrossisce in maniera deliziosa.
«Ormai siamo sposati, non devi più vergognarti» mormoro, pizzicandole piano una guancia e lei mi rifila una linguaccia.
«Questo non si addice a una sposa, sai.»
Sta per ribattere qualcosa, ma l'ingresso di Ettore e della sua band la distrae, facendola zittire.

È evidente che anche questa sorpresa l'ha colpita e che non se l'aspettava.
Mi era venuta una mezza idea di cantare qualcosa, una canzone che ho scritto per Anna, ma che non ho ancora avuto il modo di ultimare. Però io non sono un cantante, ma un batterista, al massimo un chitarrista poco più che mediocre, quindi ho lasciato che a esibirsi fosse qualcun altro.
Molti degli invitati sono stupiti che Ettore, quell'uomo dall'aria tranquilla che fino a poco tempo fa gestiva una libreria, ora sia seduto dietro una batteria con le maniche della camicia rimboccate e i tatuaggi in bella mostra.

«Ciao a tutti! Noi siamo le Note Distorte e suoneremo qualcosa per intrattenere tutti voi che siete qui a festeggiare questo giorno speciale per Anna e Giacomo. Ora, prima di tutto facciamo un applauso ai due novelli sposi. Non sono una coppia bellissima?»

Anna guarda con stupore la donna con i corti capelli tinti di un biondo platino e un abito rosso scarlatto, il chitarrista dai capelli radi e legati in un codino e il bassista completamente calvo con una bella pancia prominente.
I nostri familiari e amici applaudono entusiasti e, non appena partono le note della prima canzone, alcuni bambini si alzano in piedi e si mettono a saltellare entusiasti.
«Lei è la donna che viene dal passato di Ettore, vero?» Anna fa un cenno in direzione della cantante del gruppo.
Annuisco. «Si chiama Penelope.»

«Guarda che occhiate che le lancia lui, spero davvero che si rimettano insieme.»
Scoppio a ridere e Anna mi guarda, perplessa, spalancando gli occhi castani.
«Che c'è?» mi domanda, scrollandomi per un braccio.
«Mi piace il modo in cui speri sempre nel lieto fine per tutti.»
Lei si stringe nelle spalle e rivolge uno sguardo in direzione di Alex, che sta partecipando da solo alle nostre nozze. Al momento però sorride, perché tiene per mano Zoe e Leo, mentre Claire e Tom stanno chiacchierando con lui.
Prendo il mento di Anna tra le dita e la faccio voltare di nuovo verso di me. Le sorrido, rassicurandola: «Andrà tutto per il meglio, vedrai.»
«Lo so» risponde, poggia la testa sulla mia spalla e poi riporta l'attenzione alla band sul palco.
Le sfioro la fronte con le labbra e penso che per noi due non avrei potuto immaginare un lieto fine migliore.

***

Ecco l'ultimo capitolo della storia di Jack e Anna. Domani pubblicherò l'epilogo, spero che vi piacerà.

Vi ringrazio di nuovo per il sostegno che state dimostrando nei miei confronti e soprattutto dei Crunchy Melodies!

Alla prossima,

Maria C Scribacchina

Foto, bugie e melodieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora