32. Jack

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L'espressione di Anna mi lascia perplesso. Spero non abbia ulteriori brutte notizie da comunicarmi. Il pensiero che le siano stati recapitati dei biglietti di minacce e che qualcuno abbia potuto fare un gesto tanto carico d'odio contro la sua auto non mi farà stare tranquillo per un bel po', lo so. Questo per colpa mia, se non fossi una persona famosa così in vista, non dovrebbe subire tutto ciò.
Le accarezzo una guancia, cercando di rassicurarla. Siamo seduti sul mio letto, intrecciati in un abbraccio molto sensuale, quasi nudi. La desidero, però non voglio che ci spingiamo oltre finché non mi avrà detto cosa c'è che non va.
«Ti ho già raccontato che non ho avuto relazioni serie. Ecco...» Le sue dita percorrono nervose le linee del mio tatuaggio sul petto e non osa guardarmi negli occhi.
Poso una mano sotto il suo mento e le sollevo il viso.
«Ah, è inutile girarci intorno. Il fatto è che questa per me sarebbe la seconda volta.»
Le sue guance si imporporano e distoglie lo sguardo da me.
«Anna, guardami» le sussurro.
I suoi occhi color nocciola incrociano i miei. «Mi vergogno. Non ho idea di cosa fare.»
Scoppio a ridere. «Pensi che qualcuno ce l'abbia mai?»
«Beh, perlomeno più di me. Ho venticinque anni dopotutto! Penserai sia patetico che io l'abbia fatto solo una volta.»
«Sai l'unica cosa che penso adesso?» le domando, avvicinando il volto al suo.
«No, cosa pensi?»
«Che tu stia parlando troppo.» Le tappo la bocca con un bacio e nel giro di un attimo l'atmosfera ritorna quella di prima.
Ci stendiamo sul letto e ci togliamo anche la biancheria intima.
«Sei pronta?» le chiedo, prima di andare oltre. Lei mi sorride e annuisce, senza dire nulla.

Mentre facciamo l'amore sento il cuore esplodermi di gioia, come non mi era mai successo. Ho avuto le mie esperienze, sono pur sempre un uomo, ma quello che provo ora è diverso, mi scombussola addirittura.
Io e Anna, finalmente insieme, chi l'avrebbe mai detto? È ancora più bello che nelle mie fantasie da adolescente. È vero, è reale, sta succedendo sul serio.

La mattina dopo mi sveglio con Anna che dorme al mio fianco. Sospiro e mi stiracchio, contento della notte appena trascorsa.
«Buongiorno» la saluto, quando apre gli occhi. «Spero di non averti svegliata io con i miei movimenti.»
Lei si strofina le palpebre e si mette a sedere. «Che ore sono?» chiede, con la voce arrochita dal sonno.
«Sono solo le sette, tranquilla.» Oggi lavora in libreria, ma il negozio apre alle nove, quindi abbiamo tutto il tempo di fare colazione insieme e anche una doccia.
«Ammetto che sei davvero fastidioso, quando ti muovi con il tuo dolce peso sul materasso» mormora, dandomi un bacio sulla guancia. «Suppongo che dovrò farci l'abitudine.»
Mi piace quando parla con così tanta scioltezza del futuro che ci aspetta. Anche a me viene naturale immaginarmi insieme a lei.
Sposto il viso di lato all'improvviso, in modo da sfiorarle le labbra con le mie. Il bacio si trasforma subito in qualcosa di più profondo.
«Dato che è così presto, potremmo approfittarne» sussurra maliziosa al mio orecchio.
«Stai cercando di compensare la mancanza di esperienza nel corso di qualche ora?» la derido con affetto.
Lei arrossisce e rimane muta, poi distoglie lo sguardo.
«Diventi ancora rossa dopo questa notte?» la canzono e le faccio il solletico sulla pancia piatta.
«Ho esagerato?» mi domanda, increspando le labbra in un sorriso.
Non le lascio il tempo di dire altro e faccio in modo di approfittare del tempo di cui disponiamo.

Dopo una doccia insieme, mangiamo qualcosa per colazione, poi Anna va a casa sua a cambiarsi prima di recarsi al lavoro alla Tana delle Storie. Le dico che la raggiungerò anche io nel pomeriggio, dato che questa mattina ho degli impegni con i Crunchy Melodies, un'intervista in radio prima della pausa natalizia.

«Hai la faccia di uno che finalmente si è fatto una bella scopata» esordisce Tom appena mi vede.
Sbuffo, intenzionato a non rispondergli.
«Allora, l'hai fatto?» insiste Alex e io lo fulmino con lo sguardo.
«Non è colpa mia se la mia vita sentimentale al momento è pari a zero. Vale è sempre in viaggio per lavoro e non si batte chiodo da un pezzo.»
«Alex, forse dovresti sapere qualcosa...» esordisco, ma Tom mi fa cenno di tacere.
Non mi sembra giusto il fatto che parliamo alle spalle del nostro amico; se il suo matrimonio sta davvero per finire e Valentina lo sta tradendo, le cose non si metteranno bene per lui.
Durante l'intervista in radio il dj mi lancia qualche frecciatina riguardo alla relazione con Anna, ma io ribatto dicendo che va tutto alla grande e negando l'esistenza di qualsiasi triangolo amoroso.
Sono stufo marcio delle allusioni dei media e vorrei tanto sparire su un'isola deserta con Anna, per sfuggire dalle malelingue, che a quanto pare non si limitano più soltanto a sparare a zero su di lei. Non asseconderò la mia ragazza, scriverò un messaggio ai fan su uno dei social media più frequentati, un appello per farli smettere coi loro scherzi malvagi, prima che qualcuno si faccia male sul serio.
«Ragazzi, che ne dite di venire da me a farvi una partita a biliardo e a bere qualcosa?» propone Alex, dopo l'intervista. «Vale non c'è e non mi va di passare un'altra serata deprimente da solo. Una pizza tra uomini come ai vecchi tempi ci starebbe, no?»
Io e Tom ci guardiamo. Avevo promesso ad Anna che sarei andato a trovarla in libreria e sono sicuro che anche il chitarrista dovesse tornare dalla sua famiglia. Però mi dispiacerebbe dire di no ad Alex ora che è in queste condizioni.
«Va bene, capo» risponde Tom, dando una pacca sulla spalla al bassista.
Penso alla mia ragazza, a cui darò buca e spero che non ci rimanga troppo male; del resto avremo tutto il periodo natalizio da passare insieme. Le mando un messaggio per avvisarla che trascorrerò la serata con i ragazzi e lei mi dice di divertirmi, dimostrandosi molto comprensiva.
Anche Claire dà la sua benedizione a Tom, così ci dirigiamo verso casa del nostro amico.

Una volta arrivati notiamo degli strani movimenti.
«Vedo che Vale non è ancora partita. Pensavo che avesse l'aereo per Parigi questa mattina» osserva Alex.
Sento un brivido corrermi lungo la schiena, ho un presentimento per niente piacevole.
«Eccola, in effetti ha la valigia in mano, magari il suo volo ha fatto ritardo» mormora Alex, osservando la moglie che esce di casa e andandole incontro.
Io e Tom lo seguiamo, dopo esserci scambiati un'occhiatina nervosa.
«Alex, sei già tornato?» domanda Valentina esterrefatta, spalancando gli occhi chiari e passandosi una mano tra i capelli biondi dalla piega impeccabile come sempre.
«Tesoro mio, devi portarti anche il beautycase di Gucci?» una voce maschile giunge dall'interno.
Le cose non si stanno mettendo per nulla bene.
Un tipo alto e biondo fa capolino dalla porta di casa e porge un borsone a Valentina.
Quando ci vede, l'uomo rimane di sasso.
«Oh, Andre, ti presento mio marito.» Valentina tenta di non scomporsi troppo, come può restare così calma in un momento del genere?
«Lui chi è?» chiede Alex, osservando quello che al novantanove per cento dev'essere l'amante della moglie.
«Un mio collega. Non ti ho mai parlato di Andrea? È gay fino al midollo, sai.» ribatte Valentina, continuando con la sua recita.
«Che bugiarda!» sbotta Tom, attirando l'attenzione su di sé.
«Come ti salta in mente di insinuare una cosa del genere?» lo aggredisce Alex. Non ditemi che si stava bevendo la storia dell'amichetto gay? È proprio da Alex essere così ingenui, del resto lui non farebbe mai del male a una mosca e non penserebbe neanche per sbaglio di tradire la moglie.
«Non ti è chiaro che Andrea è gay quanto lo siamo io e te?» prosegue Tom, ignorando il tono aggressivo dell'altro.
«Vale, si può sapere di cosa sta parlando?»
Anche se non l'ho mai vissuto sulla mia pelle, deve essere brutto quando la persona che ami ti tradisce ed è chiaro che Alex vorrebbe credere a tutto, tranne che alla sua mogliettina che se la spassa con un altro.
«Cazzo, apri gli occhi! Quello si scopa tua moglie! Lo sapevamo tutti tranne te!» esclama Tom.
Alex è fuori di sé dalla rabbia, ora che ha realizzato come stanno veramente le cose e se la prende anche con me e Tom, dato che quest'ultimo ha ammesso che noi sapevamo del tradimento.
È andata esattamente come aveva previsto Anna.

Alla fine riusciamo ad evitare che Alex si scagli contro Andrea - possibile che tutti gli stronzi portino quel nome? - e ad allontanare la coppia di amanti dalla casa.
«Avete un aereo da prendere, no? Allora andatevene fuori dai coglioni!» sbotta Tom, che ormai ha preso il comando della situazione.
Alex farfuglia solo insulti sconclusionati nei confronti della moglie e del suo amante; Valentina va via insieme ad Andrea mentre cerca di scusarsi e giustificarsi, promettendo che non lo tradirà mai più.
«Andatevene anche voi. Eravate al corrente del tradimento di Vale e non me l'avete detto, begli amici che siete. Fottetevi!»
Tom vorrebbe ribattere, ma io lo prendo per un braccio. «Lasciamo che sbollisca la rabbia» gli sussurro, poi ce ne andiamo. Abbiamo sbagliato a non parlare con Alex dei nostri sospetti, ma è sempre un macello intromettersi nelle questioni di coppia. In realtà l'unica persona che ha commesso un errore imperdonabile è stata Valentina, tradendo la fiducia dell'uomo che diceva di amare.

***

Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. È molto importante per vari motivi, quindi ditemi se c'è qualcosa che non vi convince o che potrebbe essere trattato in maniera più adeguata.
Grazie per la vostra pazienza e per il tempo che dedicate alla storia.
Alla prossima,
Maria C Scribacchina

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