-"Dovresti parlare con tua madre, Harry."- mi disse Elsie mentre ripiegava con cura i nostri vestiti nell'armadio. Io me ne stavo seduto sul letto a giocare con Travis.
-"Non so che cosa dirle."- le risposi sinceramente.
-"Secondo me lei ha molte cose da dirti, e tu molte di cui farti perdonare, tesoro."-
-"Elsie, non è il momento giusto per intraprendere una discussione del genere, ti prego."- l'ammonii serio. Non avevo nessuna voglia di parlarne, non era il momento giusto per parlare di mia madre e di quello che avevo fatto. Era ancora una ferita aperta che gocciolava incessantemente.
Il discorso finì lì perché qualcuno bussò alla porta, era di nuovo mia madre.
-"Harry è sempre stato bravo con i bambini."- mi guardò dolcemente giocare con mio figlio, io amavo i bambini anche se negli ultimi anni avevo un po' perso la mia parte sensibile. -"Comunque, il pranzo è pronto. Vi aspetto giù."- continuò speranzosa.
-"Andiamo a mangiare fuori, mamma."- le annunciai, stizzito. Le avevo già spiegato al telefono quando l'avevo chiamata prima della nostra partenza, che suo figlio era cambiato e che doveva avere molta pazienza. Ma sembrava che non ne avesse.
-"Harry!"- mi riprese Elsie, sconvolta. -"Grazie Annie, scendiamo subito."- rispose subito dopo. Mia madre annuì imbarazzata, poi lasciò la stanza senza dire una parola. Allora io sbottai, Elsie non poteva decidere per entrambi.
-"Elsie, cazzo!"- le passai accanto mettendole Travis in braccio e borbottando parole senza senso. Voleva che mi sedessi allo stesso tavolo con mia madre, che condividessi del cibo con lei, come se tutto fosse tornato nella norma, come se tutti questi anni lontano da lei e da mia sorella non fossero mai esistiti. Be', io proprio non ce la facevo.
Presi il mio cappotto e lo indossai sotto lo sguardo attento di Elsie.
-"Dove stai andando?" - domandò con un filo di voce.
- "Non lo so, lontanto da qui, da mia madre e da...te."- la vidi arretrare di un passo, sapevo di averla ferita, lo leggevo nei suoi occhi. Stavo scappando di nuovo e sapevo bene quanta paura avesse ancora Elsie.
-"Scappa, Harry. Scappa da tutti i nostri fottuti problemi, perché ormai non sono più solo i tuoi, ma sono anche i miei. Mi sento una stupida. Speravo fossi cambiato invece mi sbagliavo."- detto questo, la mia irresistibile moglie mi sorpassò con Travis e raggiunse la porta di camera nostra. La richiamai per farla ragionare, ma non si voltò. Era così testarda a volte, l'amavo anche per questo.
Mi tolsi il cappotto e feci qualche respiro. Dovevo scendere giù e trovare il coraggio di guardare negli occhi mia madre.
Così, dopo essermi preso qualche minuto scesi al piano di sotto, Elsie e mia madre stavano parlando quando quest'ultima le chiese dove fossi. Allora mi feci avanti.
- "Sono qui." - la mia mano si appoggiò meccanicamente sulla spalla di Elsie circondandola con il mio braccio. La sentii irrigidirsi, era sicuramente ancora furiosa o magari semplicemente sorpresa che non fossi scappato come un cucciolo smarrito.
La strinsi a me e le diedi un bacio sulla tempia per farle capire che io c'ero e non andavo più da nessuna parte.
-"Bene, allora possiamo iniziare a mangiare."-
Mia madre fu molto entusiasta, per tutto il tempo raccontò piccoli aneddoti ad Elsie sulla mia infanzia e sulle monellerie che molte volte facevo. Nonostante tutto il pranzo fu molto piacevole, mi sentivo ancora un po' fuori posto ma con Elsie e Travis tutto sembrava essere casa ed ero contento di potermi sentire in quel modo in ogni luogo in cui andavamo.
Dopo circa due ore, Travis si addormentò, così Elsie volle andarlo a mettere nella culla ma l'idea che potesse lasciarmi solo con mia madre mi terrorizzò. Non volevo restare da solo con lei, non ancora almeno. Così seguii Elsie in camera nostra, non solo perché non volevo che mi lasciasse, ma anche perché non le avevo rivolto la parola per il resto del pranzo, a parte qualche sguardo, e volevo chiarire con lei.
- "Elsie..." - cominciai a dire, ma lei mi bloccò subito.
- "Non ora, Harry." - prese il suo cellulare e la vidi scorrere in rubrica per chiamare qualcuno quando mi avvicinai. Le nostre scarpe si toccarono, ma non volli toccarla ancora. Mi sembrava di sconfinare il piccolo spazio in cui si era rifugiata.
- "M-mi dispiace." - le sussurrai sincero.
-"Lo so..."- mi rispose poco convinta.
-"No, Elsie. Tu non lo sai. Sei abituata a sentirti dire sempre da me che mi dispiace e mi scuso per le mie cazzate. Ma stavolta è diverso. Voglio che tu ci creda alle mie parole come se fosse la prima volta che le dico. Mi fa male pensare che io ti abbia ferita, io non voglio. Ho reagito d'impulso prima e non dovevo. Avevi ragione, Elsie. Avevo solo bisogno di parlare con mia madre, e ci sono riuscito grazie a te. Averti al mio fianco mi ha dato tanta forza e sicurezza. Non riuscirei mai a starti lontano neppure per un secondo."- e poi rise. Sì, Elsie stava proprio ridendo.
-"Perché stai ridendo?"- domandai confuso.
-"Perché mi sono fatta film mentali tutto il giorno e avevo paura che non mi volessi più."- confessò imbarazzata.
- "Stupida, vieni qui." - la presi per un polso e l'attirai a me. Amavo follemente quando i nostri corpi erano a contatto, soprattutto quando mi usava come cuscino. La sua guancia era premuta sul mio petto e all'improvviso i vestiti mi sembrarono talmente stretti che volevo strapparmeli di dosso. Volevo sentire la sua pelle calda contro la mia.
-"Mi sei mancato."- mi disse, stringendomi forte.
-"Amore, non pensare mai più una cosa del genere. Io ti voglio e ti vorrò sempre, capito?" - Elsie annuì guardandomi negli occhi e poi si alzò in punta di piedi per potermi baciare.
Allora non potei più fermare i miei istinti, ero già eccitato, così accompagnai le sue mani sul mio collo e la presi in braccio mentre lei stringeva le sue gambe intorno ai miei fianchi.
-"Vorrei farmi perdonare, piccola."- la baciai sul collo e dietro l'orecchio, le mordicchiai il lobo. Poi ci spostammo sul letto e la feci sdraiare sotto di me. Il paradiso. 
- "Harry, potrebbero sentirci." -
Ridacchiai felice.
- "Oh no, tu farai la brava."-
Elsie fece una smorfia.
-"Lo sai che non ci riesco, tu mi fai perdere ogni volta il controllo."-
- "Mmm..."- Ma io non stavo più a sentire nulla, le tolsi tutti gli indumenti con una velocità pazzesca, spogliando anche me.
Elsie continuò ad opporsi, con scarso entusiasmo, sapevo che mi desiderava proprio come io desideravo lei.
-"C'è Travis che dorme."-
Piagnucolò sorridendo.
-"Sta' zitta."-
La baciai con passione mentre mi facevo spazio dentro di lei.
Mugolò qualcosa di incomprensibile sulle mie labbra, quindi mi staccai di poco solo per dirle: "Mi sei mancata anche tu."

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Ciao a tutte ragazze!
Scusate tantisssssssimo il ritardo, cercherò di aggiornare in fretta. Grazie per la pazienza, vi voglio bene ❤

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now