Capitolo 8: Nuove voci

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  Un velo di silenzio, spesso come la scorza di un carro blindato germinò nella stanza non appena le due figure furono entrate.
Un attimo e una spirale di sguardi riecheggiò più di un colpo di mortaio in quella stanza.
Ve ne era uno che Shide già conosceva, quello di un ragazzo abbigliato con pantaloni larghi e scuri, a cui gli occhi ribollivano come vortici gemelli.
Si era spogliato della casacca tradizionale, rimanendo a vestire solo la sua singolare T-shirt col dragone stampato sopra.
L'altra figura era invece totalmente sconosciuta: un ragazzo insolitamente alto, ben più del suo compagno. Era abbigliato con un paio di pantaloncini arancioni al ginocchio, da una canotta polverosa. Il suo sguardo grigiastro era coperto da un paio di occhiali a mezzaluna da cui traboccava un miscuglio di insofferenza e sonno, accentuato anche dalle vistose occhiaie scure.
''Chi siete?''
Domandò Shide, sedendosi sul lettino.
Lo sguardo della figura che non aveva mai visto si girò verso la ragazzina e verso lo schermo davanti a lei, ora affollato di luci variopinte, tendenti al verdastro e di suoni gorgheggianti.
Fulian, su, togliti dal mio computer, è da ore che giochi a Vangers*''
Ordinò, facendo subito scendere la ragazzina dalla sedia, che, con grazia, si armò di una scopa lì vicino e si diresse verso il corridoio, rassomigliando a un piccolo felino.
''Detto questo, sarebbe legittimo se fossi tu a dirci chi sei''
Affermò il giovane più alto, mentre l'altro guardava la scena, con un foglietto vecchio e sgarrupato stretto tra le mani.
Lo sguardo color giada di Shide tentennò per un momento.
Non sapeva se era giusto dire il suo nome, ma d'altronde, non poteva negare una simile cortesia a degli ospiti.
Qualsiasi trattamento avrebbe ricevuto sarebbe stato per forza meglio di quello dei predoni.
''Mi chiamo Shide...''
Concluse, mentre i suoi occhi si abbassavano.
''E un cognome non ce l'hai?!''
Tuonò il ragazzo, facendo rientrare una cappa di silenzio nella sala.
Lo sguardo color selce del suo compagno ruotò verso di lui.
'' È normale, neanche a me hanno mai assegnato un cognome, credo sia orfano, come me''
Rispose lui, mentre un solco di scetticismo interrompeva lo sfolgorare dei suoi occhi.
-''Anche io sono orfano, ma io un cognome ce l'ho''
-''Si, ma tuo padre è morto quando eri già nato da un pezzo e comunque si sapeva il cognome dei genitori''
-''Scriveranno il nome della gente da qualche maledettissima parte quando gli porta i figli e poi muore''
-''Forse non glielo hanno portato loro?''
-''Forse sono un fenicottero e ora spicco il volo?''
Concluse il giovane con gli occhiali, mentre un'occhiataccia traspariva dal vetro degli occhiali.
Una fragorosa risata, bilaterale squarciò la stanza, fragorosa. A tratti grottesca e esasperata.
Lo sguardo dell'ospite sul lettino si riempì di una mistura oleosa di stupore e disagio, che costrinse i due a zittirsi.
''A parte queste... Divagazioni... Ti puoi considerare benvenuto nell'equipaggio del...''
-''Fenglong...''
Continuò Shide, riempiendo di stupore lo sguardo dei due giovani davanti a lui.
''Siamo così famosi?''
Chiese quello con gli occhiali, mentre un sincero sorriso emergeva dalle sue labbra.
''N-no, la ragazzi che era qui mi ha detto come si chiama questo... Posto... Mezzo... Non saprei definirlo''
Si corresse Shide, mentre una vena di stupore strisciava negli occhi dei suoi salvatori.
'' Direi che il Fenglong è tutti e due, e soprattutto, è la nostra casa''
Riconobbe il ragazzo in nero.
''Tuttavia, non credo che sia stata Fulian a dirti del Fenglong, lo avrai sentito da qualche brigante disperato per il nostro arrivo...''
Affermò, mentre il suo sguardo si dipingeva di una nota sfumata, tra l'accondiscendenza e l'autorità.
''Okay...''
Sussurrò Shide, mentre il suo volto si abbassava nuovamente.
''Ma ditemi... Chi siete voi? Cosa fate? E soprattutto, perché mi avete salvato?''
Chiese il giovane, liberando, in una sola frase tutte le sue domande.
''Ferma... Intanto io mi chiamo Feng, mentre quest'altro topo di sala macchine è Wangquan Heian, il primo è il cognome, ma non so se lo sia inventato... Cosa facciamo? Siamo cacciatori: recuperiamo e vendiamo materiali e oggetti, di valore e non, che troviamo nei nostri viaggi.
Ripuliamo ciò che rimane dei vagoni blindati e di qualsiasi altro mezzo resti intrappolato in questo maledetto deserto. Il nostro non è un lavoro al 100% legale, ma, la nostra grande patria ci tollera finché facciamo a pezzi qualche decina di predoni a viaggio...''
-''Quindi, siete spazzini?''
Lo interruppe Shide.
-''Oppure siamo vendicatori, dipende da quanto sei ottimista...''
Ammise Feng, tranquillizzando il suo ospite.
''Comunque... Ti chiederai perché sei qui... La mia risposta è perché sono, anzi, siamo, delle persone estremamente riconoscenti. Ciò che mi hai detto può essere fondamentale per il nostro lavoro e se il Cielo non ti ha ucciso con uno sbalzo termico di cinquanta gradi, non credo tu meriti di morire...''
Il giovane rimase ammutolito per qualche attimo, mentre ripensava a ciò che aveva detto.
Rendendosi conto che non solo aveva dimenticato le parole esatte, ma le aveva anche ripetute dai briganti.
Ignorava completamente il significato di quelle frasi.
Ti rinfresco rapidamente la memoria...
''Womé... Kiu Sì... Sì Jì To Zhi... Lì Guan He Héshi... Ossia... La città si trova a poche miglia dal fiume in secca, a occidente di *Jiuquan...''
Concluse il ragazzo, sfoderando il foglietto che teneva stretto tra le mani fino a pochi secondi prima, rivelando un chiaroscuro di linee rosse e blu che confluivano su un paio di ideogrammi cerchiati in oro.
''Heshi... Ne hai mai sentito parlare?''
Il ragazzo più giovane tirò un respiro, mentre la sua mente si affollava di miti. Leggende di un passato lontano, epoche di lotte e al contempo di grandiosità. Quello che a prima vista sembrava solo un fogliaccio era una mappa per ritrovarla.
*:Vangers: Vecchio gioco per PC risalente a prima della grande catastrofe. A causa della sua semplicità di istallazione e reperibilità è molto giocato nel III secolo dopo la catastrofe.
*: Città nel nord della Cina  

Sons of the EndWhere stories live. Discover now