Capitolo 0

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''Un infinito deserto di terra rossa, bruciata da un sole innaturale,bloccato solo dal continuo sibilare di un mare salmastro, altrettanto infinito.

Di civiltà, repubbliche e città non rimangono che vestigia spezzate,che emergono dalla rena come dita di un cadavere dimenticato.

Obelischi di cemento e travi d'acciaio corrotto dal tempo lambiscono un'alba rovente. Ombre. Figure scure che cingono le ultime mura, ridicola difesa contro il nulla che avanza.

Visi,mani, figure scure calcate sull'asfalto da quel secondo sole che avvolse tutto. Ultimo grido di un'umanità scomparsa. Immeritevole protagonista di un'era come le altre. Ma questa è l'alba di un'epoca silenziosa e, esclusione del battere delle onde e dell'intermittente calpestio di qualche... Organismo, difficilmente definibile ''vivo'',niente si muove. Tutto è condannato, tutto soffre della sua immobilità. L'unico sguardo rimasto è quello di quei cupi osservatori, ormai fusi con ghiaia e ferro, cemento e ghisa. È così strano pensare che un tempo, lì dove ora c'è il nulla ci fosse una città, e quella città aveva un nome. Un nome che ogni uomo al mondo conosceva con rispetto, non con terrore, come adesso.

''New York''.

Eppure,qualcosa, al di là di quel mare ribolle più delle onde e di quella natura ferita, qualcosa di lontano: il mondo degli uomini.

Stati,confederazioni e il più grande degli imperi guardano con malcelato terrore ciò che rimane di ciò che un tempo era chiamata''America''.

Ma quello è passato, storia antica. Tre secoli di oscurità sono passati.

Non si può sapere quante di quelle briciole di deserto siano in realtà ceneri. Ceneri di ciò che c'era prima, perché dopo le bombe sono arrivate le masse.

''Sono diventato morte il distruttore di mondi''... Chi sa se qualcuno lo ha pensato, mentre le Molotov cadevano a pioggia, nel reparto scientifico delle più grandi biblioteche europee.

La secolare attività della Nasa si chiudeva in quei giorni con un'ultima dichiarazione, fredda come quei folli momenti:

''La luna si è allontanata dalla terra a causa dell'impatto con gli ordigni, le conseguenze saranno catastrofiche.''

Una profezia moderna che chiamò i giorni, i mesi e gli anni seguenti:l'acqua e il fuoco plasmarono di nuovo mondo, mentre tutti i popoli cercavano una soluzione e i re, i presidenti e i ministri cercavano di non farsi decimare dalle masse, decise a scovare i responsabili di quell'enorme, fatale errore.

Migliaia di ordigni americani erano stati lanciati sul suolo statunitense e altri dirottati senza meta in verticale, fino a colpire l'unico corpo celeste abbastanza vicino da essere raggiunto: la luna.

Nessuno seppe mai perché: un errore nel sistema, un Hacker o,semplicemente... Qualcosa di troppo oscuro da essere compreso.

Dopo gli infiniti cataclismi, buona parte delle nazioni, epurate dagli errori della modernità si rintanarono in una nuova, rassicurante età oscura. Mentre l'Europa rimaneva l'ultimo baluardo della fredda logica, il signore di tutte le Russie faceva del vessillo di Cristo la sua bandiera, mentre tutti i popoli più a nord della Scozia si rifugiavano in megalopoli sotterranee e palazzi sigillati, uniche cose capaci di trattenere il gelo che sarebbe calato per i tre secoli successivi sull'Europa. Quelle città che si estendevano dalle viscere della terra fino ai cieli, più simili a giganteschi termitai che a veri insediamenti, erano l'unico modo per sfuggire... Eppure, a Oriente, una nuova rivoluzione germinò nei palazzi come nei templi della Cina.

Non vi fu più partito, non vi fu più diritto, non più filosofia, non più religione.

Vi fu solo il governo.

Un nuovo impero, sorto sulle ceneri di quella fine: un rinascimento in seno all'apocalisse.

I secoli passarono, lenti, come la sabbia di una clessidra.

La nazione si riempì di dei, nonostante la scienza non venne distrutta,ma asservita a ciò che venne definita come ''autocrazia cinese''.

La religione tradizionale divenne lo strumento più potente per relegare il popolo ai suoi compiti e ispirarlo nei suoi obblighi.

La Cina era ora il baluardo della civiltà, uno dei pochi stati al mondo capace di resistere a quelle condizioni, capace di concedere ai suoi abitanti uno stile di vita vagamente umano.

E ora si che i miti servivano, servivano per ricordare. Servivano al soldato per ricordare che qualcuno aveva lottato prima di lui, aveva ammazzato prima di lui. Servivano al monaco per ricordare che qualcuno aveva condotto la vita monastica prima di lui, morendo come uno degli infiniti numeri che componevano la massa e che come tale sarebbe stato salvato. Servivano all'operaio, per ricordare che qualcuno aveva lavorato come uno schiavo prima di lui, e di gente che lavorava come schiavi la nazione ne aveva bisogno.

Furono anni di giganteschi progetti: dighe e fiumi artificiali che imbrigliavano l'acqua di mare e la desalinizzavano, per bloccare l'innalzamento del mare e limitare la desertificazione nel nord del paese, per erigere monumenti, nonché le nuove grandi capitali.

Decine,centinaia di tonnellate di legno, cemento, ferro e pietra vennero convertite in palazzi dai tetti spioventi e statue colossali dei nuovi dei.

La Cina era la più grande potenza del nuovo mondo e lo rimase fino al nostro tempo.

Ma a quale prezzo è giunta fino a questi labili momenti?

Occhi privati anche della propria mortalità vegliano dalle torri del cielo, gigantesche strutture governative, armate per difendere i cittadini e per assicurarsi che tutto vada secondo i piani, tessuti dall'Autocrate, da chi sta sopra a tutto. Il razzismo è arginato dalla colonizzazione, economica e non, della Mongolia e di alcune zone dell'Africa e dell'America latina, ma la religione del classismo è l'unica praticabile insieme al rigido politeismo del governo.

Mura titaniche si espandono sui nuovi confini, sorvegliate da decine di migliaia di soldati, costantemente riarmati con le strumentazioni più avanzate.

Chi è che teme l'impero del cielo? Non è possibile saperlo, chi dice una parola di troppo sulla questione può salutare questo logoratissimo nuovo mondo. Le Russie sono minacciose, ma non si curano di chi reputa ''blasfemi adoratori di demoni'', così ha definito l'Autocrazia Cinese, dopo che le due nazioni si sono unite per costruire il più grande muro della storia: quello sullo stretto di Bering.

La domanda si fece ancora più ovvia.

Chi poteva attraversare il ponte gelato che univa l'Asia con ciò che rimaneva dell'America?


O meglio... Cosa poteva attraversare il ghiaccio?'' 

Sons of the EndWhere stories live. Discover now