Capitolo 3.

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Dopo ben cinque e lunghissime ore di viaggio finalmente sono a New York.
Ancora non riesco a realizzare che sono in una nuova città, lontana da tutto ciò che fino a ieri era la mia quotidianità.
Mi dirigo a recuperare le valigie e nel mentre avverto mia madre che sono arrivata sana e salva e che la richiamo appena mi sistemo al campus. Faccio la stessa cosa con Nate, Julie la richiamo più tardi, so com'è fatta. Mi farebbe mille domande. Com'è New York? È grande davvero come dicono? Ci sono ragazzi carini? Quindi è meglio evitare per adesso questa tortura.
Mi reco fuori all'aeroporto in cerca di un taxi. Appena esco fuori vengo invasa dal caos cittadino. Persone vestite eleganti, coppie tornate dal loro viaggio di nozze, famiglie che stanno per partire per le loro vacanze, donne e uomini con in mano una ventiquattr'ore che corrono trafelati affinché un taxi si fermi.
E sì. Sono proprio a New York.
Cerco di fermare un taxi invano.
Dopo ben mezz'ora di attesa, riesco a fermarne uno.
<<Grazie mille, mi può portare alla Columbia university, per favore?>>
<<Certo signorina.>>

Davanti i miei occhi si distendono i grandissimi grattacieli, persone che corrono a destra e sinistra, mamme con i loro bimbi.
E così eccomi, diretta verso il mio nuovo inizio.
"Ti prego Ben, proteggimi tu, fa che vada tutto bene." dico nella mia mente, guardando il cielo azzurro.

Vicino a te, non ho paura.Where stories live. Discover now