Capitolo 2.

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<<Allora, ricapitolando. Hai preso il passaporto?>>
<<Si, mamma.>>
<<La carta d'identità?>>
<<Si, mamma>>
<<L'acqua, perche potresti avere sete sull'aereo per cinque ore, qualcosa da mangiare? Vuoi che ti vada a prendere qualche panino? Cosi magari lo mangi dopo? Una rivista? Anzi no, cioccolata. Vuoi un po di cioccolata?>>
<<Dio mio, mamma sto andando a New York, non sto partendo per il Vietnam. So che ti preoccupi, ma sta' tranquilla. Sull'aereo hanno tutto il necessario. Appena arrivo ti chiamo. Promesso.>>
<<Dai Jen, tesoro, ha ragione Kathe. Stai tranquilla, non le succederà nulla.>>
Ringrazio mio padre, con un piccolo sorriso, per averla tranquillizzata, mia madre sembra impazzita. Da quando siamo usciti di casa per recarci in aereoporto non ha fatto che parlare e parlare. Fino a ieri si è tenuta impegnata con le faccende di casa, aiutandomi a preparare le valigie e altre cose prima che partissi. Credo che non avesse realizzato ancora del tutto che me ne sarei andata e ora che siamo qui e ha la realtà di fronte agli occhi, cerca di non darlo a vedere che è preoccupata da morire e quindi è diventata logorroica. La mia dolce mamma, è il mio punto di riferimento, oltre mio padre ovvio. Ma lei è la mia roccia, è sempre stata una spalla su cui contare per rialzarmi. Mi è stata cosi tanto vicino in quel brutto periodo, non so se riuscirò a stare senza lei e i suoi preziosi consigli. E poi c'è il mio papà, il principe azzurro di ogni figlia. Mi ha sempre protetta, da tutto e tutti. Come d'altronde farebbe ogni genitore.  Anche lui, come la mamma, mi è stato vicino e mi ha fatto credere di nuovo in tutto ciò in cui io avevo smesso di credere. Mi ha insegnato tanto, e mi ritengo fortunata ad avere due genitori che mi sono sempre stati affianco in ogni decisione e scelta. E poi infine, c'è la mia dolce sorellina Julie. In realtà non è mia sorella, è la mia più grande amica. Ci conosciamo da quando stavamo nelle culle. La mia mamma e la sua sono amiche dai tempi del liceo. Con lei ho condiviso tutto, nel vero senso della parola. Nessuno mi conosce meglio di lei, non c'è neanche il bisogno che parli, basta guardarci negli occhi e capiamo tutto. Purtroppo, lei rimarrà qui a Los Angeles. Le è stato offerto uno stage per un corso di fotografia per una grande galleria d'arte, lei ama la fotografia, quindi il destino ci ha fatto dividere. Ma come si dice? La distanza, non può separare due cuori.
Mi mancheranno tutti. Non so se ce la farò in una nuova città senza i miei punti di riferimento.
E poi c'è Nate, che però ancora non è arrivato. Mi aveva promesso che sarebbe stato già qui prima che arrivassi, invece manca poco più di mezz'ora alla mia partenza e di lui nessuna traccia.
<<Dai Kathy, stai tranquilla, vedrai che arriverà. Forse non ha sentito la sveglia e si starà precipitando qui in tutta fretta. Sai com'è fatto Nate.>>
<<Hai ragione Julie, ma sapeva che alle 10.30 avevo l'aereo, sono le 10.15 e ancora non è arrivato. Non posso partire senza salutarlo.>>
Julie mi sorride,cercando di tranquillizzarmi anche se sa bene che sono agitata e nulla mi farà calmare.
"I PASSEGGERI PER IL VOLO LOS ANGELES-SAN FRANCISCO SONO PREGATI DI RECARSI AL GATE."
La voce metallica dell'aeroporto mi avverte che devo cominciare ad avviarmi. Comincio a camminare verso il gate per lasciare le valigie.
<<Kathe! Kathe!>>
Sento qualcuno urlare il mio nome, mi giro e vedo Nate correre trafelato verso di me.
<<Amore, perdonami. Non ho sentito la sveglia. Scusa il ritardo, dovevo svegliarmi prima, volevo stare ancora un po con te. Ma giuro che appena ti sistemerai bene vengo a trovarti. Ti amo>>
Non so se sia per l'agitazione, l'ansia, per aver salutato i miei genitori e Julie o per le parole di Nate ma scoppio a piangere. Ecco, sapevo che arriva questo orribile momento. Non volevo piangere, volevo essere forte davanti agli altri.
Mi butto letteralmente al collo di Nate e lo bacio.
<<Stai tranquillo amore, lo avevo immaginato. Appena arrivo all'Università ti chiamo. E mi raccomando, non innamorarti di qualcun'altra ora che non ci sarò.>>
<<Ahahhaah amore, tranquilla. Ora vai o perdi l'aereo. Anzi no, resta. Così davvero lo perdi.>>
<<Ahaha, dai fammi andare. Ti amo>>
<<Ti amo anch'io.>>
Lo bacio l'ultima volta e dopo aver salutato nuovamente i miei genitori e Julie mi avvio verso l'imbarco.
Bene, ora sto davvero per iniziare la mia nuova avventura.

Vicino a te, non ho paura.Where stories live. Discover now