IV: ... And a New Friend (pt. 2)

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Gerard uscì di casa ed incontrò, fuori dal cancello del suo giardino, Ray e Frank, che lo stavano aspettando per andare a fare una passeggiata al parco.

« Ciao Gee!» dissero in coro.

« Ciao» disse lui, un po' imbarazzato per l'improvviso cambio di look. Era stata una mossa molto azzardata, c'erano alte possibilità di una figuraccia...

« Gee, lo sai che stai proprio bene così? » fece notare Ray.

« Approvo » confermò Frank.

Gerard era più sollevato, ma lui non era sicuro di esser bello come desiderava. Il risultato non era male, ma non era neanche bello.

« No, non lo so... Non credo, sembro una femmina » abbassò lo sguardo, ridendo per alleviare la vergogna.

« No, stai bene. In tutti i maschi, in fondo, c'è un po' di femminilità, quella che li rende davvero irresistibili. Bisogna solo avere il coraggio di farla uscire... come hai fatto tu. Anch'io a volte metto l'eyeliner » disse sorridente Frank, rassicurandolo.

Quel pomeriggio aveva una maglietta bianca dei Black Flag, dei jeans strappati neri e delle converse del medesimo colore. I suoi occhi erano simili a quelli di Gerard (più tendenti al verde) e brillavano alla luce del sole pomeridiano, e la stessa cosa facevano i suoi capelli neri lucidi.

« Andiamo » disse Ray.

E si avviarono verso il parco.

~

« C'è un posto qui che i-»

La voce di Frank venne bloccata dalla suoneria del telefono di Ray.

« Scusate... Pronto?... Matt? Che c'è?... No... Serio? Non mi va!... Ok ok! Ma stai calmo... Sì sì... Arrivo. - chiuse la chiamata spazientito - devo andare. Matt rompe le palle »

E se ne andò di fretta verso l'uscita del parco, lasciando Gerard e Frank da soli.

'Ray... Ti prego, che cazzo fai? Non te ne andare!' pensò Gerard spaventato.

In quel momento si era reso conto di quanto lui fosse dipendente dall'amico e quanto non riuscisse a stare da solo con persone che non conosceva bene.
Gerard era sociopatico, paranoico, timido, pessimista e talvolta asociale, e non sarebbe riuscito mai, a parer suo, a fare amicizia con Frank senza Ray al suo fianco. Prima era convinto del contrario, e per questo ne rimase deluso.

« Tremi?» chiese Frank guardando il più alto.
Gerard spalancò gli occhi e spostò lo sguardo su Frank. Scosse agilmente la testa, facendo sbattere i suoi ciuffi di capelli mediamente puliti che non stavano nella treccia a destra e a sinistra del suo volto pallido.

« A me pare di sì. Dai, vieni »

Frank prese la mano di Gerard con delicatezza e incominciò a camminare lungo il sentiero costeggiato da foglie d'acero secche.
Frank l'aveva probabilmente fatto per calmarlo, ma Gerard, toccando la sua mano calda, percepì una piccola scossa che lo fece arrossire.

E anche calmare.

Quando il rumore delle foglie che si sgretolavano sotto alle loro pesanti scarpe cessò, Gerard capi che quello era il posto di Frank. C'era un albero spoglio e molto grande e vecchio, che aveva preso delle sfumature arancioni a cause del tramonto ormai alle porte; le poche foglie superstiti sull'albero davano la sensazione di potersi staccare e cadere da un momento all'altro con un leggerissimo soffio di vento; i cespugli, disposti in modo tale da rendere quel posto così misterioso e nascosto, sembravano degli enormi guardiani di roccia marrone appisolati per l'imminente arrivo della stagione fredda.

The World Is Ugly, But You're Beautiful To Me | Frerard |Where stories live. Discover now