Evil's Origins

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2007- Città distrutta/Old Lab -.

Ero lì, nel mio vecchio laboratorio, che scrutavo, con i miei occhi cristallini, il nostro progetto.

Spostai poi lo sguardo sul mio collega.
Capelli ondulati, completamente per aria, ed arancioni.
Occhi grandi, sporgenti, e colorati di follia pura.
Naso piccolo e verso l'alto.
Bocca larga, dalle labbra sottili e ben disegnate; contorte in un sorriso malsano.

Tutto ciò atto a comporre il volto d'un uomo instabile mentalmente, quanto geniale.
Trepidante da un' emozione quasi isterica, ansimante e gongolante, continuava a fissare quel dannato pulsante d'accensione.

Convinto d'aver atteso abbastanza, m'accostai al mio collega.

«Dr. Flug, è pronta?»
«CERTAMENTE!» Rispose urlando, e gonfiandosi il petto d'orgoglio, nel mentre che alzava l'indice destro, con l'intento d'azionarla.

«Che aspetti allora? Azionala.»
«SUBITO!» Urlò ancora, attivando la macchina, e conficcandosi le unghie della mano sinistra sul volto, nell'inutile tentativo di contenere la sua pazzia.

Pochi secondi. Forse un minuto.

Un boato iniziale, un rimbombo continuo, qualcosa non stava andando nel verso giusto.

M'apprestai ad osservare i dati della macchina, come m'aspettavo:
Erano completamente instabili, il chè indicava l'ovvia incontenibilità degli effetti.

Mi rimaneva soltanto da accettare l'idea che tutto sarebbe finito lì, e che non ci sarebbe stato niente da fare.

Volsi i miei occhi, ancora sgranati dallo shock, verso il mio migliore amico.

Lui era la personificazione perfetta ed inquietante, della fusione tra terrore, ed eccitazione.

Lui era follia pura.

Prima che tutto divenisse nero lo sentii sussurrare un'ultima parola...

«Funziona.»

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Mi svegliai ancora stordito.

Provai a guardarmi intorno, totale oscurità.

Portai in alto la mano destra, per poi poggiarla sul volto, con l'intento di stropicciarmi gli occhi.

Feci scendere la mano lungo tutto il mio viso.

Freddo, sentivo solo freddo.
Come se avessi... Toccato un cadavere.

Non mi sentii sorpreso, d'altro canto, avevo appena assistito dal vivo ad un'esplosione nucleare.

"Già... Un esplosione nucleare... Lurido bastardo."

Provai ad alzarmi, ma il corpo non rispondeva.

"È davvero questo ciò che si prova ad essere morti?" Mi domandai.

Terminata la domanda, sentii una sorta di forza sollevarmi.
Provai a dimenarmi, ma era incontrastabile.

D' improvviso una luce rossa.
Una luce, che seppure tale, non faceva altro che incupire il luogo.

Osservai prima, quasi con terrore, il mio corpo: indossavo degli abiti diversi, rispetto al camice e la camicia azzurra che indossavo prima dell'esplosione.
Difatti, indossavo una camicia rossa ed una giacca nera, in quanto al resto degli abiti, non v'era alcun cambiamento.

Volsi poi lo sguardo a ciò che mi circondava.

Ancora una volta, nonostante la luce, non riuscivo a distinguere niente, nè pavimenti, nè pareti, nè nulla.

"Sarà davvero questo l'Inferno?
E s'è davvero questo, allora dov'è il Diavolo? Dove sono i demoni? Dove si trovano i dannati?"

Parli del Diavolo, e spuntano le corna...

È... Diverso, da come la gente lo immagina e ritrae.
Io di certo non sono autorizzato a descriverlo ma, non è assolutamente come lo immaginate.

Rimane in silenzio, a fissarmi.
Così aspettai, ed aspettai.

Ed aspettai ancora.

Ancora.

Ed ancora.

E passò il tempo, molto tempo.

Passai almeno un'ora a guardare negli occhi il Diavolo in persona.
Poi, dalla frustrazione, sbroccai.

«MA CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?!?
PERCHÉ SONO VESTITO COSÌ?!?
CHE È SUCCESSO ALLA MIA PELLE?!?
CHE È SUCCESSO ALLA MIA VOCE?!?
CHE È SUCCESSO AL MIO PROGETTO?!?» Urlai a pieni polmoni.

Lui sorrise beffardo.
E poi, parlò, mantenendo lo stesso tono sardonico del suo sorriso.

«Ogni cosa a suo tempo, mio giovane amico.

Suppongo non sarà difficile scendere a patti con uno come te.

Sì, pensi bene, sei morto, ed è morto anche il tuo assistente...

E con voi un'intera città.

Ora, io vi sto concedendo una seconda possibilità: no di certo per redimervi, anzi, per continuare e migliorare questa strage a livello mondiale!
Sai, è difficile fare tutto da solo, e sono più che sicuro che adorerai questo incarico.

Della volontà del Dr. Flug m'importa poco, so bene che sei già pronto a vendere la sua anima al Diavolo...
E poi sarà una tale goduria vederlo agire in quello stato:
da scienziato pazzo, a sociopatico...
Ahahahahah!!!!

Allora, potrò contare su di voi?» Mi chiese, allungandomi la mano sinistra.

Non stetti neanche riflettervi sopra, tanta era la mia sete di vendetta, che gli strinsi la mano con sicurezza, pronunciando un'unica parola.

«Certo.»

~•~•~•Angolo~•~Malvagio•~•~•~•~•~•

Boom!
Primo capitolo ufficiale pubblicato!

Che ne pensate?
Vi sembra azzeccata come idea?
O forse la pensate in un altro modo, riguardo la sua origine?

In generale, per quanto le cose s'incastrino bene, nell'universo in cui le ho immaginate, sono convinta che le sue origini siano diverse.

(Sì, ragazzi, ogni Fan-Fiction è un universo alternativo alla storia da cui partiamo.)

Se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina, in alternativa sopravviverò.

Se avete lamentele e/o reclami, cercate d'essere diplomatici.

Se avete da riempirmi di complimenti, tanto da voler erigere statue in mio onore fate pure...😂

E ci si vede al prossimo capitolo!

Hallo!💚🐍







The Evil's Love {Villainous/Villanos [LizardHat] Fan Fiction}Where stories live. Discover now