20. Gufetto a rapporto ⏳

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"Porca vacca! Sempre tutto de corsa. Nemmeno la notte se sta in pace."

Cerco di mettere insieme due indumenti decenti giusto per rendermi presentabile.
Davanti all'armadio tiro via jeans e t-shirt con una certa celerità, ricordandomi le raccomandazioni di Lauretta di essere svelto.

<<Eh! Che muoviti e muoviti! Poi guardano pure se c'hai un capello fuori posto! Perché i calzini bianchi? Ma queste scarpe? Non hai fatto la barba! I denti li hai lavati...? Donne, siete tutte uguali!>>

La televisione ancora accesa, continua a emettere luci e suoni nel cuore della notte.

Poggio gli abiti sul letto, mi siedo, e comincio a vestirmi: <<Prima... ti... vogliono tutto in... ghingheri>>, fatico un po' con il calzino destro, <<poi muoviti>>.

<<Passiamo ora alle notizie del calciomercato!>>
Spaventato dall'improvviso aumento di volume del televisore, salto giù dal letto. <<Sono stati offerti oltre trenta milioni di euro...>>

<<Shh! E zitto!>> Dopo una breve occhiata intorno per cercare il telecomando, che sembra essere sparito, di corsa mi reco davanti alla scatola parlante e spingo il bottone per arrestarla.

Con i pantaloni ancora scesi, faccio ritorno al resto dei miei vestiti sul letto e l'aggeggio per comandare la tv a distanza spicca fra i lenzuoli bianchi.

<<M'ero messo seduto sul telecomando... ecco perché il volume... già pensavo ai fantasmi io! Vabbè dai mi devo sbrigare.>>

Mentre continuo a infilare i vestiti percepisco un moto improvviso all'addome, ma non gli dò molto peso... mi devo sbrigare!

<<Fatto!>> Un breve sguardo allo specchio e mi convinco di essere decoroso. <<Ammazza come so' bello, tiè.>>

Un'ultima occhiata in giro e dopo essere sicuro d'aver lasciato tutto in ordine mi dirigo verso la porta

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Un'ultima occhiata in giro e dopo essere sicuro d'aver lasciato tutto in ordine mi dirigo verso la porta.

Ora il movimento all'addome si fa prepotente e sembra io abbia una pentola a bollire fra gli intestini.

<<Meglio adesso da solo, che dopo in compagnia>> affermo convinto.

Il peto esce facendomi rilassare i muscoli che trovano sollievo, ma nemmeno due secondi e un altro problema mi si presenta: <<Per il rumore ho risolto ma per il resto...>> Mi porto due dita sul naso. <<Fammi aprire un po' la finestra, altrimenti una camera a gas mi ritrovo quando torno.>>

Arrivo dinanzi alle ante battenti, che spalanco, ma tutta questa agitazione mi stimola a meraviglia.
Di nuovo il gas intestinale si presenta, e stavolta non ho tempo di scegliere se farlo uscire o no.

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