5. Drago e le colazioni ☕

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Intanto che sbrigo le mie cose con Sorcia, Draghetto ha il suo da fare in cucina con le colazioni altrui...

<<Buongiorno ragazzi!>>

Mugolii vari ricevo per risposte.
Sono tutti a bocca piena... Le mie frittelle devono aver fatto centro!

<<Muuu.>>

<<Nonnorno.>>

<<Tao Dadetto!>>

Tovaglioli svolazzanti e mani sulle bocche, mi fanno capire che non ce n'è uno solo con la bocca vuota.

Sorrido, sono felice quando riesco a rendermi utile e a soddisfare i loro bisogni.

<<Ah! Se non ci fossi io a sfamarvi, qua. Ma come fareste!>>

Un coro si leva potente fra i rumoracci delle loro bocche masticanti.

<<Giiià!>>

<<E chiudete la bocca mentre masticate.>>

Sgrullamenti di mani, e una serie di sbuffi, mi danno la certezza che non impareranno mai le buone maniere.

Mi porto le mani al volto per coprire la mia risata che a stento trattengo, dopo che tutti gli occhi puntati al soffitto in segno di disperazione tornano fra tazze e piattini.

Entro in cucina, e con un rapido sguardo cerco di fare l'appello nella mia testa.

Faretto... Gufetto... Lauretta... Fillina e... dov'è?

<<Ragazzi, Demoiselle?>>

Mi accorgo subito che Lauretta si irrigidisce e volge lo sguardo altrove.
Non le sta molto simpatica, ma decido di rimandare la discussione con lei a un altro momento.

<<Dice che è venuto il Marchese a trovarla... anche se io non ho visto nessuno>> risponde Gufetto, mentre affonda i suoi biscotti nel caffè.

Nella risata generale lui resta stordito: <<Che c'è? Io sono sveglio dalle cinque, se fosse sceso qualcuno me ne sarei accorto, no?>>

<<Gufetto! Ma non il Marchese Marchese! Si dice così, quando le donne hanno il loro periodo>> puntualizza  sghignazzando Fillina.

<<Periodo?>>

<<Gufetto,>> Faretto interviene, <<hai presente quei giorni in cui le donne hanno gli ormoni a manetta e sclerano per ogni cosa? E poi ridono, e poi piangono e poi rompono i cogl...>>

<<Ah! Faretto!>> Lo blocca Lauretta prima che lasci volare le sue esclamazioni colorite.
<<Insomma, Gufo, Faretto voleva dire che ha il ciclo.>> Finisce la frase con il volto imbarazzato.

<<E ditelo prima no? Il ciclo... Mi sa che prima o poi muore di anemia allora. Visti gli effetti collaterali, direi che ce l'ha ventiquattr'ore su ventiquattro.>>

<<Gufetto, smettila.>> Lo richiamo, e davanti alla mia tazza di infuso continuo: <<Avete chiesto a Sorcia di preparare qualcosa per alleviarle i fastidi?>>

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