capitolo 45

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Grayson prese il cellulare dalla tasca dei suoi jeans e inizió a digitare su una delle pagine bianche delle note.

se avevi qualche dubbio,ora non ne dovresti averne nemmeno uno.

Ci mancava solo questa.
Travis ci raggiunse e si appoggiò al muro,soffiando contro il vento il fumo della sua sigaretta.

"Disturbo?"Chiese poco dopo.

"No"dissi,mentre Grayson si limitò a scuotere la testa.

"ho sentito che vuoi tornare da Connor"

Aggrottai la fronte domandandomi da quanto,Travis,stesse ascoltando la nostra conversazione.
Grayson si fece teso e potei sentirlo dal contatto che avevo con la sua spalla.

"Sei sicura di quello che fai?"continuó subito.

"Se voglio fare una cosa,la faccio e basta"

"Dovresti pensare un'po di più a te stessa e alle conseguenze di ciò che fai,Sum."

"Stai alludendo a qualcosa o sei solo in vena di fare la parte di un padre protettivo?"Mi raddrizzai sul posto.

"Se alludo a qualcosa in qualche modo lo saprai e se non è così,tranquilla che non mi interessa fare la parte di nessun genitore.Dobbiamo prenderci ognuno le nostre responsabilità,giusto Grayson?"sorrise per poi buttare la cicca sotto i suoi piedi.

Giró i tacchi e alzó il braccio verso di noi in segno di saluto e sparí dentro casa.

"Qualcuno dia una fine a tutto questo"Sbuffai.

Il freddo sembrava aumentare pian piano mentre una lieve linea di nebbia si stava appoggiando sul prato.Le giacche sembravano pezzi di stoffa insignificanti dinnanzi la bassa temperatura che vi era.
Non sentendo Grayson parlare alzai lo sguardo verso di lui.

"Gray.."lo richiamai.

"Lo ha ammesso.Lo ha ammesso Summer"Ripetè dopo un'po.

Sembrava un'po destabilizzato e sorpreso.Guardava il punto in cui  c'era Travis pochi secondi prima,lo fissava senza battere ciglio.Deglutiva più volte e ogni parte del suo corpo era ferma e salda al suo posto.

"Cosí mi preoccupi.."riuscì a dire.

Mi sistemai e risistemai cento volte su quel dondoló,l'ansia mi stava divorando e la persona che avevo accanto non faceva altro che peggiorare la situazione.

"Connor non la prenderà bene,nessuno la prenderà bene o forse non mi crederanno proprio.."continuava a blaterare.

"Grayson" lo richiamai scuotendogli la spalla.

"Summer siamo tutti nella merda."Finalmente si giró verso di me ma l'espressione che aveva in volto,una volta finita la frase,mi rabbrividí.

"Grayson ho paura di chiederti una spiegazione ma temo di dovertela chiedere lo stesso.." tentennai.

"Summer non siamo qui per caso.."

Bene,quello fu il momento in cui il panico inizió a fluire nelle vene.

"Prendi le cose che devi prendere per stasera e tra una decina di minuti ci vediamo sulla moto qua davanti casa."Si alzó dicendo.

I punti di domanda continuano a nascere invece di sgretolarsi e formare cumoli di risposte.
Travis non sembra avere paura di nulla,non sembra essere uguale a tutti noi.È come se nessuno lo possa toccare minimamente.
Il suo comportamento così strano da una parte non mi sorprende molto,ma dall'altro mi preoccupa.Non so cosa potrebbe celarsi sotto la conversazione di pochi minuti fa ma sicuramente mi verrà in mente qualcosa.

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