Il mare crea e distrugge. pt.3

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💙ᵗᵉʳᶻᵃ ᵉ ᵘˡᵗⁱᵐᵃ ᵖᵃʳᵗᵉ💙

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Come fa ad essere Poseidone? Perché?- domandò Leo mentre correvano verso l'ingresso del Campo.
-Non so perché ma ho la sensazione di essere vicina a... a Percy.- disse bloccandosi e girandosi verso gli amici con il fiatone.
-Lui mi ha detto di venire qua.- Annabeth indicò le colonne dietro di lei. - Non so, ho osato sperare di vederlo arrivare. Non ho idea di cosa mi sia preso.-
-O dei. Annabeth guarda!- esclamò Leo indicando il confine.
La ragazza si girò e per poco non le venne un colpo.
Due ragazzi erano a un centinaio di metri dalla barriera del Campo. Tutti e due con i capelli neri. Uno più piccoletto dell'altro, portava in braccio il più grande che teneva la testa sulla spalla dell'altro.
-Non può essere.- sussurrò Annabeth.
-Non può essere.- ripeté Leo a voce un po' più alta.
-A quanto pare si.- disse Piper con gli occhi speranzosi.
-Nico! Percy!- gridò Annabeth correndo incontro ai due ragazzi.
Il primo sollevò la testa e sembrò rinforzato alla vista degli amici.
-Cosa è successo?- chiese la bionda quando fu davanti a Nico.
-Stavo tornando qui dalla spiaggia quando Percy è apparso dopo che un'onda si è ritirata. Mi aiuti a portarlo dentro?- rispose il più piccolo con il fiato grosso per la fatica.
Annabeth fece cenno a Leo di avvicinarsi e insieme a lui prese Percy.
-È ghiacciato.-  constatò Annabeth demoralizzata.
-Ma non morto.- disse Nico.
-Sicuro?- chiese Leo.
-Assolutamente Valdez.- rispose il figlio di Ade.
-Bene.- concluse Leo.
Leo e Annabeth cominciarono a portare Percy mentre Piper aiutava Nico.
-Tienilo un attimo. Per favore.- disse Annabeth una volta difronte alla cabina di Apollo.
Bussò varie volte senza mai avere risposta.
Decise di fare da sola, sforderò la spada e trafisse con forza nella porta. Infilò il braccio dentro e smanettò un po' finché non si sentì un rumore e la serratura scattare. -Bene.-
Entrò nella cabina e accese e spense le luci.
Un coro di lamenti si alzò dai letti dei ragazzi, ma non ci prestò molta attenzione. Andò spedita verso chi le serviva al momento: Will e Austin.
Battè una mano sul muro vicino alle loro teste addormentate e quelli sussultarono dallo spavento.
-Cosa succede?-  chiese Will con la voce impastata dal sonno.
-Ho un problema con Percy.- rispose.
-Com'è possibile?- chiese subito sveglio Austin.
-Non lo so. Presumo non sia mai morto.- sbuffò -Senti, non so come abbia fatto ne perché. Ma sta di fatto che adesso e fuori dalla vostra porta mezzo morente. Quindi o mi aiutate voi o morirà seriamente. È la colpa sarà anche vostra.- concluse dirigendosi verso la porta.
-Aspetta!- gridò Austin.
-Dacci il tempo di cambiarci!- continuò Will.
Annabeth sorrise soddisfatta.
-Ci vediamo direttamente in infermeria!- lo salutò. Si chiuse la porta alle spalle e accompagnò Percy in infermeria con l'aiuto di Leo.
Ad aspettarli c'erano Piper, Nico e, con grande sorpresa di tutti, Reyna, Jason, Hazel e Frank.
-Voi che ci fate qui?- chiese la bionda abbracciando Hazel.
-Il mio fratellino.- sorride a Nico. -Ci ha avvisato.- il suo tono si rattrista quando lo sguardo cade su Percy, ancora sostenuto a fatica da Leo.
-Hey amico. Vuoi una mano?- domandò Jason avvicinandosi a Leo.
-Grazie.- disse l'altro poggiando Percy sul lettino più vicino.
-Bene!- esclamò Austin entrando nel locale. -Chase, ci devi una porta nuova!-
-Ahahah. Divertente.- rise fintamente Annabeth senza entusiasmo.
-Evvai!- gridò sarcastico sempre lui. -Quanto entusiasmo.-
Annabeth saltò su dalla sedia su cui era seduta avanzando minacciosamente verso Austin.
Lo afferrò per il colletto del camice e avvicinò i loro visi.
-Senti; coso. Si pensava che il mio ragazzo fosse morto. Poi compare mezzo morente ai confini di quella che ormai era casa nostra e adesso è steso qui e io non so cosa succede ne cosa succederà. Quindi scusami tanto se non ho voglia di ridere pensando alla tua porta!-
La ragazza mollo il camice di lui e si allontanò di qualche passo.
-Adesso per favore fai quello che devi e riportarmelo qui.- disse con calma. -Per favore.-
Piper raggiunse l'amica e la strinse forte in un abbraccio, mentre Austin si sistemava i rasta castani e il colletto del camice.
Will prendeva i medicinali e le attrezzature mentre gli altri stavano seduti e chiaccheravano.
-Ragazzi qui siamo pronti.- comunicò Will con fare professionale. -Dobbiamo chiedervi di uscire.-
-Okay. A dopo.- disse Annabeth uscendo.
Uscirono tutti dalla stanza e si sedettero nel corridoio.
Sembrarono ore quelle in cui Annabeth e Piper camminarono avanti e indietro per il corridoio sotto lo sguardo preoccupato di Frank e Jason.
Leo ed Hazel scaricavano l'ansia in altro modo; Leo muoveva le mani ad una velocità tale che a guardarlo ti si incrociano gli occhi. Ai suoi piedi regnava il caos in piccole dimensioni. Piccoli orologi di varie forme, giochi a molla, robottini che ti riportavano le cose. Hazel invece parlava a macchinetta con Reyna che faticava a tenere il filo del discorso.
-Hei, Haz. Ti hanno mai detto che potresti fare la rapper un giorno?- disse Jason prendendo un braccio di Piper e uno di Annabeth per fermarle. -Basta voi. Ci state  facendo venire più ansia di quella che già abbiamo.-
-Scusate.- dissero in coro.
-Mi è venuta fame.- disse Piper.
-Anche a me. Andiamo a trafugare un po' di cibo?- chiese scherzosamente Leo mettendo via gli attrezzi da lavoro.
-Io eviterei ragazzi.- rispose una voce calma dall'ingresso del corridoio.
-Chirone!- esclamò Annabeth sorpresa.
-Ci sono anche io, signorina Allyson.- setenziò Dioniso uscendo da dietro il centauro.
-È Annabeth!- esclamò la ragazza.
-È uguale, cosa ho detto io? Allyson. In ogni caso perché tutto questo trambusto?-
-C'è Percy in infermeria.- disse Annabeth.
-Percy Jackson?-chiese Chirone.
-Si.- rispose Piper.
-Come possibile?- domandò ancora.
-Non lo sappiamo.- a parlare stavolta è  stato Leo.
-C'entrano loro, vero?- chiese Dioniso indicando in alto.
-Sicuro.- disse Annabeth guardando con aria di sfida il soffitto dell'edificio.

Percy&CoTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon