10. Il TheMask

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La rapidità con cui trovarono il pub fu allarmante.

La città era piccola e il detective non ne conosceva la conformazione, ma gli aveva dato l'impressione di essere particolarmente pericolosa, così pensò di chiedere a Corvo di portarlo nella peggiore bettola che fosse ancora aperta a quell'ora; si aspettava di dover selezionare tra più possibilità quella che più si avvicinava alle sue aspettative, e credeva avrebbe passato le ore successive in cerca del locale giusto che soddisfacesse i canoni a lui necessari, ma il bodyguard non ebbe un attimo di esitazione e andò a colpo sicuro portandolo decisamente nel posto esatto.

Sebbene non fosse chiaro come la guardia del corpo di Lady Byron conoscesse l'ubicazione del quartier generale del mondo criminale di Neferendis, Bryn fu quasi felice di averlo al proprio fianco in un momento tanto critico.

Quasi.

Dopo pochi minuti si trovarono seduti al bancone in attesa di essere serviti, l'unico membro del personale presente sembrava ignorarli, contrariamente ai pochi clienti presenti che seguivano ogni loro mossa in religioso silenzio.

Lady Irene vaneggiava.

Nulla di strano considerata la dose di alcol che aveva trangugiato, ma c'era in quello che diceva un che di preoccupante; Bryn avrebbe voluto ascoltarla per estorcerle crudelmente informazioni senza che lei se ne rendesse conto, ciò che lo ostacolò non fu né il suo senso di giustizia e nemmeno il senso di colpa: quelli li aveva dimenticati alla villa.

No, se non sfruttò la situazione a proprio vantaggio per farle confessare tutto ciò che sapeva sulla morte del padre fu per colpa della pessima clientela del locale che, anche lui se n'era accorto, dal momento in cui avevano messo piede all'interno del pub non avevano staccato loro gli occhi di dosso, con un certo interesse verso di lui e il suo bastone. Un fastoso segno di riconoscimento che avrebbe fatto meglio a lasciare nella carrozza.

La maggior parte della sua attenzione andava ad una coppia di uomini seduti nell'angolo più buio, il loro fissarli senza tregua risultava snervante, ma tentò di non farci troppo caso.

"Signori, volete ordinare?"

- Era ora! -

"Due bicchieri d'acqua"

"Dal basso o dall'alto?"

"Come scusi?"

"Lei deve essere Lord Brynmor"

"Bryn, la prego"

- Poche ore dalla mia nomina e già sanno chi sono, mi preoccupa la rapidità con cui le informazioni viaggiano –

"Da queste parti vendiamo due tipi di acqua: quella di sorgente, e quella piovana"

"E la differenza?"

"Quella piovana ha un prezzo"

"Non mi basterebbe uscire e spalancare la bocca?"

"Lei davvero non sa nulla di come le cose funzionino qui, non è vero?"

"Sono venuto apposta per scoprirlo"

"Benissimo Lord Bryn, forse conosco qualcuno che potrebbe tornarle utile, ma dovrà attendere la chiusura"

"Con piacere"

- Centro! –

Una vita trascorsa in compagnia della malavita gli aveva insegnato che in ogni città esiste un punto di ritrovo in cui mafiosi, ladri e assassini possono incontrarsi per fare affari, un po' per la loro incapacità a vivere in mezzo alle persone comuni e la loro abitudine ad agglomerarsi in cellule specializzate, un po' per la necessità di semplificare le transazioni e permettere l'attuazione di più piani criminali assieme: sarebbe spiacevole doversi recare in un bar per commissionare un omicidio, per poi essere costretti a mettersi in viaggio in piena notte e raggiungere un altro bar e organizzare una rapina. Quel genere di locale concedeva ai clienti affezionati la possibilità di porre le basi per entrambi i crimini, e con un po' di fortuna si poteva rimediare qualche articolo di contrabbando direttamente dal mercato nero.

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