Capitolo 12

62 3 0
                                    

Smettiamo subito di guardarci appena sentiamo arrivare dentro alla stanza altra gente. Una di queste è Giulia che non fa altro che lanciarmi sguardi di sfida per poi sedersi su un divanetto.
Che le prende adesso?
Ci raggiungono anche Andreas , Vitto e Cosimo che vedendo Riccardo vicino a me iniziano a guardarsi interrogativi.
«Riki che ti è preso questa settimana?» domanda Andreas.
Se non sbaglio, loro due sono migliori amici. Non deve essere stato facile separarsi così improvvisamente, senza nemmeno sapere il motivo. «Non volevo mettervi nei guai.» dice Riccardo.
Ma gli altri, compresa me, sembrano non capire e prima che possa spiegarci meglio e farci capire viene interrotto dall'arrivo di Giulia. «Che bello , siete di nuovo tutti insieme!» esclama sorridendo falsamente , iniziando a toccare i capelli di Riccardo. Un senso di fastidio mi invade. Perché ?
«Si, stiamo bene e siamo felici ora te ne puoi andare?» le dice Vittoria scocciata. Vorrei tanto batterle il cinque in questo momento. «Vacci piano Cappuccetto rosso sono venuta qui in pace.» minimizza lei continuando a sorridere.
Si , magari in un'altra vita la vediamo arrivare sventolando una bandiera bianca e circondata da colombe della pace. «Voglio solo invitarvi ad una festa, stasera. A casa mia.» ci informa che ci saranno anche vari alunni dell'Accademia. Oh io non ci vado. «Non sei credibile, ritenta.» affermo guardandola negli occhi.
Le vedo fare un sorrisino soddisfatto, forse aspettava solo una mia reazione fin dall'inizio. «Stai ben attenta a come parli novellina, ho tutti gli strumenti per buttarti fuori da questa scuola.» mi risponde soddisfatta continuando a toccare delicatamente i capelli di Riccardo, che la guarda infastidita. «Verremo, adesso vattene.» le dice e senza batter ciglio lei se ne va.
Nessuno proferisce parola. Io ho lo sguardo abbassato e mi torturo le mani. «La odio.» dico alzandomi dal divanetto e dirigendomi verso la mia prossima lezione. Per fortuna nessuno mi segue.
Dopo qualche ora ho finalmente finito. La prof che avevo oggi non faceva altro che ripetermi che ero distratta e che avevo la testa da un'altra parte. Non riuscivo a smettere di pensare a quello che potrebbe succedere se Giulia parlasse con sua madre e a Riccardo. Un grande punto interrogativo per me da quando l'ho incontrato. Ma appena lo incrocio e passo del tempo con lui, quei minuti ,sembrano dare solo risposte alle mie domande.E cosa intendeva con "non volevo mettervi nei guai?". Chiamo Vittoria al telefono per sapere dove sono e mi risponde che sono in Hotel e si stanno preparando per la festa. Aggiunge anche una imprecazione obbligandomi a far veloce e prepararmi in fretta.
Finalmente arrivo nella mia stanza e dopo essermi fatta una doccia , mi preparo svogliatamente per andare a quella festa.
Metto una gonna a vita alta nera, una maglia a maniche lunghe con una fantasia floreale e ai piedi delle Dr.Martins basse grigie.Faccio l'ultimo boccolo ai capelli,e dopo aver preso il telefono ,esco dalla stanza. Scendo le scale e mi dirigo verso la hall dell'hotel, dove avevo fissato con gli altri.
Ma ad aspettarmi ci sono solo Vittoria che sorride soddisfatta e Riccardo che mi squadra da capo a piedi mettendomi in imbarazzo. «Andre e Cosimo?» chiedo rivolta alla ragazza.
«Ci stanno aspettando fuori in macchina, corri siamo già in ritardo.»
Dopo qualche minuto di macchina siamo finalmente arrivati davanti a casa di Giulia.
Una villetta a due piani con un giardino di fronte ad essa. Il cancello è già aperto e dall'interno si sente rimbombare la musica.
Entriamo in casa e per poco non mi manca l'aria, un odore misto ad alcol e fumo ci pervade.Vorrei andarmene.
La ragazza che ci ha invitato ci raggiunge.
«Siete arrivati finalmente!» Le avrei rovesciato in testa quel bicchiere di birra che aveva in mano. Io qua non ci volevo nemmeno venire. Vittoria mi avvisa che va con Andreas e Cosimo a prendere qualcosa da bere . Riccardo sembra essersi volatilizzato ma poi lo trovo seduto a parlare con due ragazze, una deve essere Giulia ,l'altra non la conosco proprio. Mi guardo intorno, mi sento proprio a disagio. Improvvisamente sento una mano stringermi la vita. «Ehi, ti va di ballare?» mi chiede un ragazzo dagli occhi color nocciola e i capelli abbastanza lunghi.
Nota che sono un po' titubante all'idea di ballare con una sconosciuto così si presenta.
«Sono Lucas.»

∞ Io e te ∞Où les histoires vivent. Découvrez maintenant