what u want

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«Non puoi fare così.» Mi lamentai passandomi una mano sul viso «Torna da lei, senza crearmi fastidio, sono stanca» Puntai lo sguardo verso la strada mentre sentivo il suo sguardo sul mio viso.«Io, non posso» Quelle parole erano come un sussurro, come se non volesse farsi sentire.«Certo che puoi farlo.» Mi alzai dalla piccola panchina fuori casa mia «Non andare..» Disse soltanto, mi voltai ancora una volta facendo un passo verso la porta d'entrata, erano le quattro del mattino e Jason si era presentato nel pieno della notte fuori casa mia «Buonanotte, Jason.»Lo rimasi lì, senza che lui dicesse nulla entrai dentro casa e andai verso camera mia, domani mattina sarebbe dovuto arrivare Justin, fortunatamente.
Mi sentivo strana in quel momento, la mia vita era una vera confusione, non so più come comportarmi con le persone.

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«Mamma, sta arrivando Justin» Urlai quasi dalla felicità correndo in cucina dove si trovava mia mamma «Si, tesoro lo so».Mi ero appena svegliata ed ero stanchissima, visto la nottata passata.«Tesoro, cos'hai?»Presi una tazzina dal lavatoio dove ci versai un po' di caffè «Nulla Mamma, perché?»Il mio sguardo era palesemente perso nel vuoto «Non so, sono un paio di giorni che sei strana..» Il suo tono era preoccupato, ma, non riuscivo a dirle nulla di tutta la confusione che avevo in testa «Sarà lo studio Mamma, sai quanto io mi stia impegnando» La buttai lì, con la scusa dello studio, non parlò più e io continuai la mia colazione tranquillamente. Dopo non molto suonò il campanello e mi catapultai subito alla porta d'ingresso, aprì e rimasi lì impalata.
Aspettavo Justin.
«Cosa vuoi?»Ruotai gli occhi al cielo e un piccolo sbuffo scocciato uscì dalla mia bocca «Stare ccon ttte» Balbettò «Sono felice adesso, puoi anche andare via, per favore. Sei diventato un incubo.» Gli sbattei la porta in faccia e tornai in cucina.«Chi era?» Dio ma com'è curiosa?Pensai.«Jason»Sbuffai ancora una volta e iniziai a maneggiare il mio telefono cercando di capire dove fosse finito il mio ragazzo.«Lo facevi entrare»Era seria?«Non lo voglio vedere proprio, è troppo tardi adesso, poteva pensarci prima.»Ruotai di nuovo gli occhi al cielo ma saltai dalla sedia quando il campanello suonò ancora.
«Mamma, vai tu per favore?»Le chiesi cortesemente, annuii e andò ad aprire.
Speriamo non sia Jason. Ma ancora una volta la sua voce arrivò alle mie orecchie.
Cercai di nascondermi dietro la porta della cucina per ascoltare cosa stesse dicendo.«Ho bisogno di parlare con sua figlia, ne ho un gran bisogno» Lo sentì piagnucolare, mi si creò un nodo allo stomaco a sentirlo parlare in quel modo, ma in fondo cosa potevo mai farci io?Non ho bisogno di lui.«Jason, tesoro accomodati pure» Era impazzita?Senti la suoneria del mio cellulare rimbombare nella cucina «Cazzo.»Imprecai cercando di prendere il cellulare mentre andai a sbattere con la gamba vicino all'Isola della cucina.«Justin.»Risposi «Dove sei?»In quel momento sentì i singhiozzi di Jason.
Stava piangendo?Davvero?
rimasi immobile, non riuscì neanche a capire cosa il mio ragazzo stesse dicendo dall'altro capo del telefono.Bloccai immediatamente la chiamata e mi recai in salone dove si trovavano mia madre e Jason.«Ora ne ho abbastanza delle tue cazzate, devi andare via.» Urlai quasi dal nervosismo che mi stava creando quel fottuto coglione. «Vai via!» Questa volta però urlai «Claire, calmati per favore»Parlò mia mamma, mi voltai verso di lei e la guardai seriamente. «Tu mamma..» Iniziai ad urlare ancora più di prima «Tu, non hai idea di quanto lui mi abbia fatto del male, non ne hai idea.» Continuai mentre il mio viso iniziò a bagnarsi a causa delle lacrime che neanche sapevo di star cacciando fuori.«Mi ha fatto sentire di merda, e devo ringraziare Dio se io adesso sono una delle persone più felici al mondo.» Urlai ancora, cercando di respirare regolarmente «Quindi tu adesso, alzati ed esci da quella porta, ORA!» Urlai ancora più forte.Non mi interessava in quel momento se qualcuno mi avesse sentito o meno, mia mamma era come paralizzata non mi aveva mai vista in quel modo, ma ero così nervosa che avrei voluto prendere Jason a schiaffi.
Senza dire una parola si alzò e andò verso la porta, la aprì ma un Justin con una smorfia in viso indecifrabile gli si presentò davanti.Il suo sguardo passò da Jason a me, e il suo viso cambiò espressione quando notò il mio pieno di lacrime.«Cosa succede qui?» Si passò una mano tra i capelli e fece qualche passo in avanti scansando Jason per poi venire nella mia direzione, io ero praticamente immobile, ma quando le sue grandi e forti braccia mi avvolsero in quel momento capì che potevo davvero stare bene. «Piccola mia» Sussurrò al mio orecchio«Ci sono io con te..» Sospirai e lo strinsi più forte a me, era tutto ciò che volevo.«Mi sei mancato così tanto».

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«Jason penso sia il caso che tu vada via.» Fù mia mamma a parlare, mentre lui era ancora a casa mia, era rimasto lì un altra mezz'ora perché voleva spiegazioni da me, quando poi quello che avrebbe dovuto darmi spiegazione era proprio lui.Justin era quasi sul punto di diventato nero dalla rabbia, per cui cercai in tutti i modi di tenerlo a bada.«Va' via.» Urlai. Era stupido?Non capiva?«Io non devo darti nessuna spiegazione, sei tu quello che ha sbagliato, non io!» Finalmente dopo tanti tentativi capì e andò via.
Quel ragazzo stava cercando in tutti i modi di rovinare la mia relazione con Justin.Ma non capiva che quello che provavo e provo per lui è più forte di ogni altra cosa al mondo.

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Scusate la merda che ho appena scritto ma mi sono ritrovata bloccata non sapendo come continuare.
fatemi sapere.

All the love xx

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