Capitolo Trentacinque

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I'm so used to being used
So I love when you call unexpected
'Cause I hate when the moment's expected
So I'ma care for you, you, you
I'ma care for you, you, you, you, yeah
'Cause girl you're perfect
You're always worth it
And you deserve it
The way you work it
'Cause girl you earned it, yeah
Girl you earned it, yeah
( Earned It - The Weeknd )




La tazza le bruciava sotto ai palmi, ma l'aroma di caffé faceva sparire un qualsiasi tipo di dolore. La casa di James osservata dopo ore di infinito silenzio sembrava una catapecchia da quattro soldi costruita da lui stesso, priva di quadri foto o ricordi, ma Lux pensò che magari di ricordi non ne aveva. L'uomo era seduto davanti al tavolo rotondo posto infondo al salone, vicino alle scale che portavano al piano di sopra, sorseggiava il suo caffé senza zucchero e osservava i suoi ospiti con un certo tepore in volto, aveva persino messo il capello porta fortuna adornato da una vecchia piuma, come per proteggersi da tutti i brutti ricordi che gli esperimenti avevano portato con sé perché nel volto di quei ragazzi lui vedeva solo quello, vedeva i villains. Poi guardava Luxia e non poteva far a meno di chiedersi come debba essere stato per lei vivere in quelle condizioni, sua figlia, che per colpa sua aveva dovuto subire un qualcosa che lui aveva vissuto sulla propria pelle, ma la dura verità era che lui non sentiva quel legame che si sarebbe dovuto instaurare fin dalla nascità e averla davanti non faceva altro che rendere questo sentimento ancora più difficile da raggiungere.

« Io ho controllato i suoi dati signor Collins, c'è scritto che lei non ha avuto solo Luxia, ma anche un altro figlio. Possibile che sia qualcuno degli esperimenti? » chiese Dave interropendo bruscamento il silenzio, tanto che accanto a lui Will si sentì violato della sua pace e armonia.

James spostò lo sguardo da sua figlia al ragazzo « Dammi del tu. » disse per poi continuare « Si, è possibile, anzi è certamente così. La madre di Lux era quella più difficile nel Villenium, era forte sotto ogni punto di vista, niente riusciva a ferirla ed io ero come lei. Ho sperimentato nel corso della mia adolescenza qualsiasi tipo di stupefacente e quelle sostanze che un tempo ci somministravano non erano altro che droghe, con qualche modifica sulle conseguenze che avevano sulla persona, dovevano farci diventare aggressivi, arrabbiati. E per alcuni funzionava, ma per me e Dianne non era così. Io ci ero abituato, il mio corpo amava nutrirsi di quella roba, ma Dianne, lei era diversa come se fosse nata per quello, come se il suo corpo respingesse ogni sostanza senza alcun problema, si liberava di tutto, riusciva a fuggire ogni volta che la rinchiudevano da qualche parte. Eravamo quelli che la signore Plume temeva di più per questo ha fatto si che lei rimanesse incinta di me, faceva parte del suo percorso dei cinque punti. » spiegò rammentando quei giorni lontani con un sorriso in volto « Con Evelyn fu diverso. Ci amavamo, lei era così fragile, gli esperimenti l'avevano distrutta a tal punto da aver perso la testa, ma quando era con me era come se tornasse ad essere la dolce ragazza spensierata. Fu inevitabile, facemmo l'amore e lei rimase incinta, un maschio, la signora Plume era così arrabbiata da averla portata via da me per mesi, quando la rividi era al quinto mese di gravidanza. I bambini che nascevano ci venivano portati via subito, nemmeno il tempo di guardarli il viso o di poterli stringere tra le braccia e ogni volta che accadeva ognuno di noi moriva in parte, io sono morto due volte, ma Evelyn non la superò mai. » disse poggiando la tazza ormai vuota sul tavolo.

« E loro che fine hanno fatto? » chiese Harry osservando il liquido scuro della tazza mentre l'odore pungente lo investiva in tutta la sua amarezza.

L'uomo tolse anche il cappello, passandosi una mano tra i capelli « Tutti morti. » confessò facendo una smorfia « L'ultimo giorno ci fu una rivolta, ci eravamo messi tutti daccordo, li avremmo uccisi uno per uno e ce ne saremmo andati via lasciandoci alle spalle tutto. Io ed Evelyn ce l'avevamo quasi fatta, ma la presero ed io non ebbi il coraggio di tornare indietro a riprenderla. Li vidi cadere a terra, esalare i loro ultimi respiri e me ne andai. Cambiai identità e mi costruii un passato da cui non dover scappare, mi arruolai all'esercito, solamente due anni di servizio e adesso faccio il poliziotto. » mormorò alzandosi « Ogni giorno faccio ricerche su quella donna, cerco di trovarla, ma è come se fosse sparita e cose se il Villenium non fosse mai esistito e adesso eccovi qui. »

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora