3. To the pub

192 7 0
                                    

6:00 a.m.

La sveglia della piccola suonò, si alzo ed andò subito in bagno a farsi una doccia. Tornò in camera ancora con i capelli bagnati ed iniziò a vestirsi. Si mise gli skinny neri, una felpa bianca con il cappuccio e delle converse bianche. Tornò in bagno per asciugarsi i capelli e truccarsi. Decise di legarsi i capelli in un concio. Scese ed andò in cucina per prepararsi qualcosa da mangiare, ma trovò già tutto pronto. Sua madre a quanto pare non era in casa, sul tavolo trovò un foglio con scritto:

'Piccolina ti ho già preparato tutto io, ti ringrazio ancora per ieri. Io sono già al lavoro, oggi a pranzo non ci sarò. Ti ho lasciato un po' di soldi così magari se non hai voglia di prepararti qualcosa vai a prendere una pizza o altro. Buona giornata tesoro'.

Sul viso di Camila si formò un sorriso. Mangiò ed andò subito alla fermata, era un in ritardo quella mattina, ma riuscì comunque a prendere l'autobus. Non incontrò Caleb, Justin e Rich.
'Chissá, staranno fuori come ieri' pensò.

Guardò fuori dal finestrino e alla seconda fermata riconobbe i capelli nero corvino di Lauren e la vide salire. Forse quella mattina aveva deciso di entrare in orario pensò.
La ragazza dagli occhi smeraldo la fissò e cammino verso di lei, notò che aveva una birra in mano. Di prima mattina? Davvero?

«Ciao» disse infine fredda «Posso sedermi?» chiese.

«Certo» disse Camila con gentilezza senza distogliere lo sguardo dalla birra che aveva in mano.
Lauren se ne accorse «Vuoi?» chiese alla piccola. La piccola fece di no con la testa «Come vuoi» aggiunse facendo un grande sorso.

«Come fai a bere così presto?» azzardò a chiedere «Ormai sono abituata» rispose con uno sguardo fiero.

Dopo una serie di fermate arrivammo davanti alla scuola. «Tu non mi hai visto» disse Lauren rivolta alla piccola.
A quanto pare entrerà ancora tardi, va beh saranno fatti suoi.
La vide dirigersi verso il suo gruppo di amici, tirò fuori una sigaretta e se l'accese.
Camila girò le spalle ed andò subito in classe, salutò tutte le ragazze ed andò al suo posto.Quella mattina non c'era Reagan.
La prima ora già passata e di Lauren nemmeno l'ombra. La piccola di accorse di pensare davvero troppo a lei quando suonò a campanella della ricreazione e non si accorse nemmeno che Dinah la stava chiamando.

«Camila» la chiamò Dinah quasi urlando «È tutta mattina che sei pensierosa » rise «Stavo cercando di dirti, quando usciamo ti va di andare a mangiare qualcosa? Così vediamo di organizzarci per sabato sera».

«Sì va benissimo, volendo potremmo andare anche a casa mia, fino a sera mia madre non ci sarà» propose la piccola «Se non è un disturbo va bene» disse Dinah con l'approvazione di Normani. In quello stesso momento videro entrare Lauren e Reagan. Lauren lanciò lo zaino nel suo posto e si sedette appoggiando la testa sul banco. Reagan si sedette vicino alla piccola facendo spostare Dinah e Normani che erano di fianco a lei.

«Va tutto bene?» chiese Camila alzandosi andando vicino a Lauren e toccandole un braccio «Non sono cazzi tuoi» rispose ringhiando. La cubana notò che gli occhi verdi della mora erano rossi. Cercò lo sguardo di Reagan in cerca di una conferma. Anche lei aveva lo sguardo perso. Suonò la fine della ricreazione e incominciarono le ultime ore. Nel frattempo Camila chiese a Reagan se ci sarebbe stata nel pomeriggio per parlare di sabato sera. Disse che ci sarebbe stata ma sarebbe andata presto con la scusa che doveva studiare.

Le ragazze uscirono ed andarono a casa della piccola.
Decisero di ordinare giapponese. Mentre aspettavano che arrivasse il cibo iniziarono a parlare.

«Allora, come vogliamo organizzarci ragazze?» chiese Dinah «Io volendo posso farmi prestare la macchina dei miei e venirvi a prendere»

«Direi che va più che bene» disse Normani «Su che ora inizia la serata?»

«Dalle 8:00 p.m. dovrebbe già iniziare ad arrivare la gente, così mi ha detto Ally»

«Beh allora direi che già sulle 8:30 p.m. possiamo andare in là» disse Reagan staccando lo sguardo dal cellulare per un attimo, lo appoggiò sul tavolo quasi sbattendolo, era agitata.

«Che dici Camila?» chiese Dinah «A me va bene». Sentirono il campanello suonare e Camila andò ad aprire tornando con il cibo. Le ragazze mangiarono e sulle 3:00 p.m. Reagan disse che doveva andare, mentre le altre restarono lì con Camila a vedere un film. Dinah e Normani andarono via sulle 6:00 p.m. e quando furono le 7:00 p.m. Camila decise di farsi da mangiare, dato che sua madre non era ancora arrivata. Camila andò a letto alle 9:00 p.m. e lesse un po' per poi addormentarsi con la luce accesa.

***

Le giornate seguenti passarono velocemente con nulla di eclatante. Arrivò così il sabato.

«Allora a stasera ragazze» si salutarono. Camila andò a casa, passò il pomeriggio a provarsi dei vestiti e quando furono le 8:30 p.m. le arrivò un messaggio da Dinah. Scese e salì in macchina «Wow! Com'è sexy la nostra Camila» dissero quasi in coro. Camila aveva deciso di mettersi un vestito a scacchi nero e rosso con le sue solite vans nere. 

Arrivarono al pub e chiesero subito un tavolo. La piccola riuscì a riconoscere Ally, l'amica di Dinah. Andò subito ad abbracciarla e a salutarla sussurrandole qualcosa all'orecchio. Poco dopo arrivarono 4 drink «Per iniziare, coca e rum» rise Dinah «E state attente, ho chiesto ad Ally di farli un po' più pesanti del normale». La piccola non era abituata a bere il drink le piacque. Alla fine decise di prendere un'altra birra per finire in bellezza.

Si sentiva un po' brilla «Su ragazze andiamo a ballare» disse Reagan trascinandole tutte in mezzo alla pista. Iniziarono tutte e ballare, Camila si vede passare di fianco una figura familiare, si girò e vide una ragazza con i capelli legati in un concio, degli skinny neri accompagnati da delle vans dello stesso colore ed una canotta bianca, classico stile rock. Osservò meglio e notò che era Lauren e in quell'esatto momento era appoggiata al bancone e la stava squadrando.

Lauren si fece una serie di cicchetti ed uscì dal pub con tutt'altro che una sigaretta in mano. Si girò per un istante e vide Reagan passarle di fianco a passo veloce. Sembrava preoccupata. Uscì anche lei cercando di non farsi vedere e sentì Reagan rimproverare Lauren.

«Che cazzo pensi di fare? Distruggerti ancora? Non è bastato l'anno scorso?» le urlò «Non deve fregartene» rispose Lauren. Non si reggeva in piedi, così si sedette, aveva ancora la canna in mano e fece un tiro.
Reagan gliela levò dalle mani e la buttò.

«Dai, ti riporto a casa ora» sospirò.

Reagan si era già accorta della piccola «Mila puoi darmi una mano?» Camila corse verso di loro ed afferrò Lauren per un braccio mettendolo sopra la sua spalla e così la tirarono su.

«Oh guarda, la cubana» rise Lauren «Zitta Lau» disse Reagan.

«Grazie Mila» disse infine Reagan sulla porta d'ingresso di Lauren «Da qui in poi ce la faccio, ci vediamo lunedì» si salutarono con un bacio sulla guancia e tornò a casa a piedi, noto che non erano così distanti.

'Chissà cosa sarà successo l'anno scorso'  fu il pensiero della piccola prima di addormentarsi.

***

Scusate il ritardo, ma stavo cercando altre idee nella mia piccola testolina. Spero vi piaccia.

Bye🌿

Our little secret.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora