Sentii la porta d'ingresso aprirsi.

"Benvenuto!" La voce di mio padre era diversa, il suo tono d'accoglienza riusciva a impressionarmi ancora, il mio era un papà diverso dai soliti canoni.

"Buonasera, io sono Trevor"

Era lui. Aveva fatto il suo ingresso. Era felice.

"Accomodati in salotto, ti offro qualcosa da bere"

Trattenni il respiro. Sembrava tutto uno scherzo, il mio vecchio amico d'infanzia, la persona più fidata che avessi mai potuto conoscere era seduta in salotto. Non sapevo che fare, ogni mia azione era bloccata, ogni singola motivazione per fare qualcosa sarebbe stata vana.

Mi avvicinai alla porta senza farmi vedere, ormai origliare stata diventando un'abitudine.

"E non hai ancora conosciuto mia sorella Carly" cominciò Haley mentre mio padre si dirigeva in cucina "Io e lei siamo molto legate"

Sbuffai senza farmi sentire. Io e lei siamo molto legate. Mi faceva venire il voltastomaco.

Dopo tutto quello che stava succedendo non pensavo proprio di essere legata a Haley. Non riuscivo più a trattenere le emozioni, tutto diveniva impossibile, persino credere che Trevor mi avesse tradito con mia sorella.

"Aspetta" disse accarezzandogli le nocche della mano "Te la faccio conoscere"

In quel momento pensai che scappare sarebbe stata l'opzione più giusta, ma era inutile, e dentro di me lo sapevo bene. Ero scappata per una vita da i miei ricordi, dai miei problemi, da ogni difficoltà, era arrivato il momento di smettere, la mia corsa era finita ancor prima che potessi raggiungere il traguardo.

"Carly!" urlò Haley "Voglio farti conoscere una persona"

Respirai e mi preparai all'incontro. A passi lenti mi avvicinai e li vidi: seduti accanto sul divano a scambiarsi sguardi compiaciuti. Ero io quella fuori posto. La terza in comodo. La ragazza che si era presa la cotta per il ragazzo sbagliato.

Di sbagli, nella mia vita, ce n'erano fin troppi.

Alzò lo sguardo e mi fissò negli occhi. Lo sentii deglutire. Non si era preparato al momento, era come basito.

Ciao Trevor, sono io, la ragazza che hai illuso, che hai abbindolato con i tuoi stupidi occhi magnetici. Sto bene, non lo vedi? Senza te tutto va meglio, non verso più nemmeno una lacrima.

Non credevo nemmeno a me stessa, chi volevo prendere in giro? Ero innamorata del ragazzo di mia sorella. Ero pazza del ragazzo che non mi avrebbe mai amato, avrebbe amato Haley, per sempre.

A volte la vita gioca brutti scherzi, e io, come una sciocca, ci ero cascata dentro. Lo avevo voluto io, ero stata io a scendere quella sera, ero stata io a scontrarlo nei corridoi. Era colpa mia. Mica sua. Lui stava bene.

"Piacere" finsi di non conoscerlo, anche se mi riusciva male, era impossibile nasconderlo.

Ricambiò con un sorriso ancora più finto del mio.

Non riuscivo nemmeno a fingere, non era per nulla facile far finta di niente. Mancava meno di mezz'ora e la festa sarebbe cominciata, e io ero lì, in piedi, davanti a Trevor, non me lo sarei mai aspettato.

Haley scrutò per qualche secondo i nostri sguardi.

"Ma vi conoscete già?" Chiese accigliata

Stavo per rispondere ma fui preceduta dal "no" secco di Trevor. Quel suo carattere mi dava sui nervi, tutta quella storia mi dava sui nervi, non riuscivo a togliermi Trevor Butler dalla testa, era come una spina nel collo.

Mio padre rientrò dalla cucina con un vassoio tra le mani. Posò il vassoio sul tavolo del salotto.

"Questo è per voi" si voltò dalla mia parte "Oh, vedo che ci sei anche tu, Carly"

"Sì, ho fatto conoscere Trevor a Carly" continuò Haley "Strano che non si conoscano, ho scoperto che frequentano molti corsi insieme"

"A scuola non mi faccio notare molto" disse Trevor "Mi piace stare per i fatti miei"

Quel bastardo stava inventando tutto di sana pianta, ogni volta che apriva bocca era una pugnalata diretta al cuore, non sapevo per quanto sarei riuscita a resistere.

Il campanello suonò e io mi sentii subito salva. Uscii dalla stanza di corsa, lasciando in sospeso la discussione fra mio padre, Haley e Trevor. Sbirciai dall'orologio che tenevo al polso, dovevano essere Seth e Sam, erano puntuali. Aprii la porta, non mi ritrovai Seth, nemmeno Sam, di fronte a me c'era Molly Denver.

Era vestita come sempre: solita maglia stretta, rossetto a mai finire e una gomma da masticare in bocca. Le avrei dato altro da masticare.

"Carly Jensen" pronunciò il mio nome con disgusto, come per affermare ancora una volta che lei era superiore a me.

"Molly" ricambiai con lo stesso tono insolente.

Il suo volto era impassibile, continuava a fissarci negli occhi, masticando quella gomma che probabilmente teneva in bocca da più di un giorno.

Dopo qualche secondo si azzardò a prendere parola.

"Sono qui per Haley e Trevor" continuò "Chiamali"

Quel tono, lo odiavo. Non riuscivo a digerire il fatto che Haley e Trevor passassero del tempo con una come lei.

"Non sono in casa" mentii

"Stai mentendo, chiamali, la festa sta per iniziare"

"È vuoi andarci così?" Mi scappò dalla bocca.

"Sempre meglio di indossare quel tuo stupido vestitino da bambola"

Le avrei tappato la bocca con qualsiasi cosa pur di non sentirla più fiatare.

Decisi che chiamare i due piccioncini sarebbe stata la cosa giusta, ne sarebbe passato di tempo per far sì che quella gallinetta se ne andasse via.

Richiamai a voce alta Haley.

"Ecco brava" mormorò Molly "Così ti rendi utile"

Presa dalla rabbia le chiusi la porta in faccia laciandola sbigottita. Era questo che meritavano, le persone come lei.

Andai di corsa in camera mia, sentii Haley e Trevor solcare la porta d'ingresso, sarebbero arrivati prima di me. Non m'importava, non volevo avere a che fare né con Trevor tantomeno con Molly, mentre con Haley ero letteralmente costretta.

Il mio cellulare cominciò a squillare. Era una chiamata da parte di Seth.

"Siamo qui fuori"

"Che puntualità" sbuffai

"Sempre meglio di arrivare in anticipo, no?"

"Certo. Resterai sempre un ritardato"

"Come vuoi. Adesso però di conviene uscire, non vorrai fare tardi"

Chiusi la chiamata e corsi di nuovo a guardarmi allo specchio dell'uscita.

Sei perfetta Carly.

Aprii la porta e mi diressi verso la Jeep di Seth. Avevo bisogno di quella festa, avevo bisogno di dimenticare e ricominciare da capo, dovevo essere felice.

Dove seguirmi:

Facebook personale: Christian La Perna
Facebook Page: Christian La Perna
Instagram: ruph34
Snapchat: chrislaperna
Gruppo Whatsapp: contattarmi in privato

Ogni volta che ti ho aspettato Where stories live. Discover now