3 capitolo

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Dopo il bacio entrambi rimasero seduti sotto l'ombra dell'albero senza degnarsi né di uno sguardo e né di una parola.

Giada gli avrebbe voluto spiegare tutto e nella sua mente riaffiorava ciò che avrebbe voluto dirgli come se ci fosse una voce dentro la sua testa che non smetteva di parlare " sono destinata ad essere la suprema e forse morirò e non ti rivedrò mai più, non potremmo mai stare insieme o sposarci ed avere una vita felice, non potrò più godere della tua compagnia in nessun altro modo.
Il Clave verrà a prendermi appena saprà del mio destino" per un momento inspiro ed improvvisamente quella voce sembrò cessare ma era soltanto una sensazione temporanea perché continuò " io ti amo James e vorrei poterti dire tutto".

Era esausta di tutto quel frastuono nella sua mente che le causava un forte mal di testa, si avvicinò le ginocchia al petto e con le mani si teneva la testa, pensando che forse avrebbe avuto un momento di sollievo ma così non fu.

Aveva un'aria tormentata ed esausta e, purtroppo, James lo notò.

La stava fissando da un po' mentre si teneva la testa o mentre fissava il vuoto in preda dai pensieri:- Giada, lo vedo e lo sento che c'è qualcosa che non va... forse è per il bacio di prima?- disse lui con un tono preoccupato ma al contempo pacato.

Come poteva James pensare ad una cosa simile? Lei non era assolutamente pentita di quel bacio, anzi, lo avrebbe rifatto altre milioni di volte finché le loro labbra non si fossero consumate.

Lui la guardava con quegli splendidi occhi, trovava affascinante il fatto che fossero di due colori diversi, li avrebbe guardati per ore intere senza mai stancarsi.

Lei non sapeva come rispondere ma sopratutto non avrebbe voluto dirgli di quel fardello, voleva stare con lui finché avrebbe potuto, decise di mentire anche se tale bugia le lacerava ugualmente il cuore:- Beh, mi mancano i miei genitori. Non ricordo quasi più niente di loro ma ricordo perfettamente il giorno in cui li ho persi- fece una pausa per riprendere fiato, non aveva mai parlato dei suoi genitori con nessuno, era come riaprire una vecchia ferita che non si era mai rimarginata del tutto e che nessuna runa avrebbe guarito:- Ero all'istituto di Parigi, precisamente nella mia camera, ricordo ancora che stavo riponendo i libri che l'accademia mi aveva assegnato da leggere per poter continuare il mio addestramento.
Improvvisamente sentii un boato e mia madre entrò nella mia stanza con un'espressione agghiacciante che ricordo tuttora e mi disse che dovevo uscire immediatamente dall'istituto utilizzando l'ingresso sconsacrato da dove entravano i vampiri.
Prima di uscire dalla mia stanza presi una collana da dove pendeva il nostro anello di famiglia scritto il nostro cognome: Goldcross.
Lo strinsi a me ed uscii subito dall'istituto e solo quando ero fuori capii cosa stava succedendo: metà del complesso era avvolto dalle fiamme e quest'ultime si espandevano sempre di più.
Il rumore delle fiamme soffocava Le grida degli shadowhunters presenti all'interno, comprese quelle dei miei genitori.
Ricordo che svenni per il fumo che era presente nell'aria ed al mio risveglio mi ritrovai qui e mi dissero che i miei genitori erano morti e che sarei dovuta stare qui.
All'inizio non lo accettavo, non potevo crederci che sarei stata da sola per tutto il resto della mia vita, che non avrei mai più rivisto i miei genitori, non sarei mai più entrata nella sala degli allenamenti del mio vecchio istituto, che non avrei più avuto alcun ricordo dei miei col passare del tempo. Inizio a dimenticare i loro volti, giorno per giorno la mia mente li sfoca e credo che andando avanti così diverranno invisibili.-
Non aggiunse altro, dopotutto credeva di essere stata del tutto chiara ed esplicita, non aveva mai parlato dei suoi genitori con nessuno.
James la guardò con uno sguardo malinconico, non aveva mai chiesto a Giada di quella notte a Parigi.
Da un lato gli faceva piacere che si fosse fidato di lui e l'amava ed avrebbe fatto di tutto per attenuare quel dolore:- Mi dispiace, mi sento uno stupido a non averlo capito prima.
Lo sai che nutro per te un forte sentimento ed anche tu provi lo stesso.
Credimi, non sei assolutamente sola, hai me, Melissa e tutti gli altri presenti in questo istituto che non ti sto ad elencare.
Ti amo Giada, davvero, e farei di tutto per stare con te e poterti rendere felice ogni giorno-
Dopo aver terminato il discorso le loro labbra si incontrarono nuovamente senza staccarsi.
Giada amava quella sensazione, poteva avvertire il calore di James che si univa al suo per diventare una cosa sola.
Per un momento aveva dimenticato il suo destino, ed aveva ricordato cosa significasse davvero amare una persona.
Si chiese come avesse fatto a ritenere finora l'amore una debolezza, era incredibile amare qualcuno e poter essere parte della sua vita e ciò la spinse a combattere per trovare una soluzione.

L'amore le concesse un'attimo di forza per andare avanti e poter essere felice.
Quell'attimo di forza non durò a lungo, i suoi pensieri negativi riaffiorarono nella sua mente più vividi che mai, e se fosse morta? Come avrebbe reagito James? Soffrirebbe fino a lacerarsi il cuore?
Lei non lo avrebbe sopportato, non si sarebbe mai perdonata se lui avesse provato dolore.
Si staccò dalle sue labbra calde e carnose con brutalità e sentiva il suo viso bagnato, stava piangendo senza essersene resa conto, non voleva far emergere quel suo lato debole sopratutto non dinanzi a James:-Giada, perché piangi ?- disse lui mentre gli asciugava le lacrime dal viso con il tocco delicato delle sue mani:- Lo so che c'è qualcos'altro che devi dirmi, non posso vederti così ti prego dimmi cosa c'è che non va.-
Lei lo guardò dritto negli occhi con amarezza:- James, ti amo.... oh Dio se fosse tutto più semplice potremmo essere felici entrambi, non riesco a starti lontana, lo vorrei per il tuo bene, ma non ci riesco perché dentro di me so che vorrei stare ogni secondo con te. Ma purtroppo non potremmo farlo a lungo e se ciò causasse la tua sofferenza non me lo perdonerei mai- disse lei con le lacrime che divulgavano sul suo viso.
James non capiva cosa lei intendesse:- Perché non potremmo stare a lungo? Cosa lo impedirebbe?- ribatté lui.

Giada si alzò e prima di andarsene di corsa gli sussurrò nell'orecchio:- Mi dispiace James, ma non posso.
Sparì quasi di fretta lasciando nelle mani di James la collana con l'anello dei Goldcross, ma Lui non si arrese e la seguì

Shadowhunters: The Supreme Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon