Sono passati due anni ed è da un pò di tempo che la dolce Marinette, aspirante stilista di 17 anni, viene "assillata" dal mitico supereroe parigino Chat Noir, niente meno che compagno di avventure dell'alter ego di Marinette: Ladybug, la super eroin...
Dovevo andare in salone a fare colazione con gli altri ma non volevo.
Ero stanchissima dato che la sera precedente eravamo rimasti a guardare l'intera saga di Resident Evil, (Io ADORO quel film!) non che non mi piacesse, ma l'avevo visto più o meno 5 volte. (una pure insieme a Chat Noir)
Adrien era già uscito così potevo prendermi il mio tempo per lavarmi e cambiarmi. Presi la spazzola dal bagno e cominciai a pettinare i miei capelli corvini quando qualcuno entrò di colpo in camera.
-Marinette! Sbrigati!- urlò Alya esasperata. -ho troppa fame! E non ho voglia di aspettarti!- continuò sedendosi sul mio letto e massaggiandosi la pancia.
Poso la spazzola in bagno e mi metto in fretta le scarpe, per evitare di far aspettare la mia amica mangiona. Fatto questo scendemmo le scale, trovandoci Adrien e Nino ad aspettarci spazientiti.
-C'è l'hai fatta a venire!- urlò Nino in modo scherzoso. -è colpa di Adrien che ha voluto guardare Resident Evil, ieri!- mi giustificai puntando il dito contro il biondino. -ma io che ho fatto?!- chiese oltraggiato portandosi la mano al petto con tono teatrale.
Ci sedemmo a tavola e cominciammo a far colazione, anche se con tutto quel cibo che ci portavano, poteva benissimo bastare per una giornata intera.
-Adrien, tu ci vizi!- diedi per l'ennesima volta la colpa a lui, che scrollò le spalle e ridacchiò.
-che si fa oggi?- chiese Nino. -piuttosto, che farete voi, io e Marinette usciamo!- disse Alya, trascinandomi per le spalle vicino a lei. I ragazzi acconsentirono, un pò straniti, e continuarono a mangiare.
Dopo aver finito, Alya mi trascinò ancora verso la mia camera aprendo la valigia e decidendomi i vestiti (a partire dalla biancheria), manco fosse mia madre.
-bene, tu ti metti questo è questo!- disse sistemandosi gli occhiali sul naso e indicando i vestiti posti sul letto, cioè un vestitino celeste estivo (che tra l'altro non sapevo nemmeno di avere...) con abbinato un cappellino marroncino chiaro.
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-grazie, ma sapevo scegliermi i vestiti da sola!- -io avrei preferito che mi dicessi 'grazie Alya, per esserci e per scegliermi abbinamenti perfetti!- disse facendomi la linguaccia. -sono io la stilista qui! Hai capito?!- dissi facendo un finto broncio ed incrociando le braccia al petto. -certo, certo, ma ora andiamo!- disse trascinandomi di nuovo fuori dalla stanza. Cominciava a prenderci gusto.
-ciao ragazzi!- urlai prima di uscire di casa.
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Stavamo passeggiando tra le strade affollate di Porto Rico. Avevo sempre voluto andare lì, la spiaggia, il mare, il sole, tutto era fantastico, ma inconsapevolmente i miei pensieri si andarono a posare sulla mia città, Parigi, speriamo che Papillon abbia altro da fare in quest'estate.