Ed è soltanto il secondo giorno di scuola. Pensai.

La mia camera era in preda al disordine, proprio come me. Ero distrutta dentro e distrutta fuori. Tutta la felicità che avevo racchiuso dentro la notte prima se n'era andata via come quel palloncino d'elio. Ma non era esplosa. Ne ero certa.

Poggiai la testa sul mio morbido cuscino e cercai di dimenticare tutto, provai a chiudere gli occhi ma niente, non riuscivo nemmeno a dormire. Frullava nei miei pensieri e non andava via, non avrei resistito un attimo di più. Qualcuno bussò alla porta della mia stanza.

"Avanti" dissi

"Posso?" Era la voce di mia sorella, Haley. Attese qualche secondo e poi fece il suo ingresso vittorioso, come sempre. Le mancava soltanto la corona da principessa. Mi faceva schifo.

"Devo dirti una cosa" era felice, lo si notava dal sorriso smagliante che aveva portato con sé.

"Assicurati che sia di mio interesse" dissi seccata "Non ho voglia di perdere tempo per smancerie"

"Mi sono fidanzata, non sei contenta?"

No. Non lo sono. Non sono felice, Haley. È che il mio unico amore ha preferito te a me, ha preferito la ragazza perfetta al posto di quella sbagliata. Come anni prima aveva fatto con Tracy. Come faccio ad essere felice, Haley?

"Bello!" Esclamai cercando di essere il più convincente possibile "Sono molto felice per te"

"Non vuoi sapere chi è?"

No. Non lo avrei accettato, sentire il suo nome uscire dalla sua bocca mi avrebbe fatto soltanto più male, e io di male, ne avevo già ricevuto abbastanza.

"Non c'è di bisogno..."

"Dai, sono convinta che starai morendo dalla voglia di saperlo"

Fidati. No. Non voglio saperlo. Non m'importa. Voglio che tu chiuda quella bocca per una volta, non dirlo!

"Si chiama Trevor" continuò "È del mio stesso anno"

"Non lo conosco. Sarà nuovo"

"In effetti lo è. Anzi, viene dalla nostra vecchia città, tu guarda che scherzo del destino"

Già. Che scherzo del destino. Haley.

Ci era riuscita, aveva sputato tutto fuori, mi aveva fatto ancora più male. Aveva cancellato ogni certezza, distrutto ogni speranza. Spensi la luce e cercai di richiudere gli occhi.

"Che succede?" Chiese stranita Haley "Non ti va di parlarne?"

"No, sto un po' giù. Scusa"

Era tutto ciò che ero riuscita a dire, mia sorella aveva preso il posto che per anni avevo sempre sognato. Non si ricordava nemmeno di lui, io invece, quel sorriso non l'ho mai dimenticato. È stato il migliore amico più bello del mondo, è stato il ladro del mio cuore per una notte, è stato il distruttore ma allo stesso tempo il riparatore. Cos'è che eri, Trevor Butler?

***

Fumai la mia prima sigaretta poggiata sul davanzale della mia finestra.

Ne avevo rubata una a papà, non se ne sarebbe mai accorto. Nessuno se ne sarebbe mai accorto. Ne ero più che certa.

La luna piena splendeva nel cielo e sovrastava ogni minuscolo pensiero che attraversava la mia mente. Ero troppo presa dagli ultimi avvenimenti da non far altro che cominciare ad odiare.

Era inutile avercela con Haley, lei non aveva fatto nulla, si era soltanto innamorata di quegli occhi, c'era cascata come c'ero cascata io.

Non siamo mai state uguali, io e Haley. Non siamo mai state le sorelle perfette, perché perfetta c'era solo lei.

Le stelle brulicavano nel cielo come coriandoli a carnevale, splendevano con tuta la loro maestosità, era bello, vederle e pensare.

Spensi la cicca e continuai a fissare l'oscurità della notte. E pensare che, la notte prima, mi trovavo tra quegli arbusti a ridere in compagnia di Trevor. Come può cambiare la tua vita nel giro di poche ore?

Erano le due del mattino, e il sonno non riusciva proprio a sopraffarmi, ero vittima di Trevor, anche se non era con me lui c'era. Mi trastullava a distanza.

Una chiamata mi scosse da tutto ciò che, fino a quel momento, mi aveva tenuta sveglia. Era Sam.

"Sapevo che saresti stata sveglia anche a quest'ora" aveva mantenuto la promessa, non mi aveva abbandonata, si era ricordata di me.

"Non so che dire Sam... Grazie"

"Non dire grazie, dovrei essere io quella a dirti grazie dopo il macello che ho fatto oggi" continuò "Ribadisco ancora una volta le mie scuse, Carly"

Non sapevo che rispondere. Qualsiasi altra parola sarebbe stata vana, mi voleva bene ed era evidente.

"Ti voglio bene, Sam" dissi singhiozzando. Quelle lacrime amare non volevano abbandonarmi.

"Ti voglio tanto bene anch'io, e lo sai. Non c'è bisogno di piangere, sei forte, lo sei sempre stata"

Sei forte, Carly, Lo sei sempre stata.

"Lo pensi davvero?"

"Altrimenti che senso avrebbe? Certo che lo penso!"

Avevo voglia di abbracciarla, lei c'era sempre con me, nonostante tutto. Sam, Hasley e Seth non mi avevano mai abbandonata.

"Hasley domani da una festa a casa sua" disse poi "Azzardati a non venire e avrai una migliore amica in meno"

"Vedrò di esserci"

"Un vedrò di esserci eguaglia un ci sarò sicuramente?"

"Sei sempre la solita"

Ridemmo entrambe. Quella risata che soffocava ogni pensiero, non l'avrei mai più dimenticata.

"A domani, allora" disse infine

"Domani è un altro giorno"

Sì. Domani è un altro​ giorno. E Un'altra ragione per stare male.

Il sorriso che Sam aveva lasciato sul mio volto scomparve. Pensai alla causa di quel pianto, di quelle risate. Era lui, il centro di tutto.

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