22. The Wolf in My Heart

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Alicia non disse nulla e osservò Guy: dopo averle confessato quello che era successo poco prima, il cavaliere era rimasto in silenzio a fissare il fondo della propria tazza di tè, rosso in viso. La dottoressa sorrise leggermente, intenerita nel vederlo così emozionato e confuso e spinse verso di lui il piatto dei biscotti.
- A giudicare dalla tua espressione è stata una cosa inaspettata, non è vero?
Gisborne annuì debolmente.
- Non volevo avvicinarmi a lei, ma è successo. E ora non so che fare.
- Tu cosa vuoi fare?
Guy si decise ad alzare gli occhi e la guardò, smarrito.
- Non lo so. Cosa si fa quando una cosa ti sembra giusta e sbagliata allo stesso tempo?
- Cosa intendi?
- Parlare con lei... Baciarla... è stato bello. Ma è successo perché assomiglia a Marian? Quello che ho fatto non mi sembra giusto in nessuno dei casi... Ho sempre pensato che non avrei più guardato nessuna donna dopo Marian, che avrei soffocato per sempre quel tipo di emozioni...
Guy aveva appoggiato una mano sul tavolo e Alicia gliela coprì con la sua, accarezzandola piano.
- E invece hai scoperto che non puoi mettere a tacere il tuo cuore.
- Seguirlo ha portato solo dolore. Se non la avessi amata, Marian sarebbe viva.
- Dopo ottocento anni non credo.
- Sai cosa intendo, Alicia. Avrebbe avuto una vita lunga e felice accanto a Robin se non mi fossi innamorato di lei.
- Non puoi saperlo. Quante volte il tuo amore l'ha protetta? Come puoi sapere che non sarebbe morta prima se non ci fossi stato tu a difenderla dallo sceriffo?
- Non farlo, Alicia. Non cercare di sminuire il mio crimine.
- Non è la mia intenzione, Guy. È giusto che tu sia consapevole della gravità del tuo gesto e che ne sia pentito, ma quello che sto cercando di dire è che non è stato l'amore a ucciderla, è stata la collera che hai provato quando il tuo amore è stato respinto.
- E non è lo stesso? La amavo e l'ho uccisa, non c'è molto altro da dire.
- Non hai mai pensato che invece di reprimere i tuoi sentimenti, forse sarebbe meglio imparare a gestire la rabbia? Prova a immaginarla come una belva feroce...
- Lo è. È come un lupo furioso che divora tutto quello che c'è di buono in me.
- Ti sentiresti più sicuro mettendo una corda al collo di quel lupo per trattenerlo, sapendo che potrebbe spezzarsi, oppure addestrandolo, in modo che ti obbedisca in qualsiasi situazione?
- E credi che sia possibile?
Alicia gli sorrise per rassicurarlo.
- Certo che lo è. Nei prossimi giorni, se lo vorrai, studieremo il modo migliore per affrontare il problema.
- Ma anche se il lupo dentro di me non esistesse affatto, non saprei comunque cosa fare con Miriam. Io amo Marian e lei non mi ha mai amato, questa è la verità e non si può cambiare. Non è stato giusto baciare Miriam eppure... eppure lo rifarei anche in questo momento.
- In effetti è una situazione complicata. Se quella ragazza assomiglia solo a Marian, ti sembra di aver tradito una e ingannato l'altra, se invece è lei, pensi di esserti approfittato della sua amnesia e di aver rubato la donna di un altro...
- Già. Qualunque cosa io faccia o provi sembra così sbagliata... Forse sono io ad essere sbagliato.
- No, tesoro, non lo sei. È che raramente l'amore è facile.
Guy alzò lo sguardo, sorpreso dal tono di rimpianto nella voce della donna, ma Alicia non aggiunse altro.
- Cosa dovrei fare, allora?
- Visto che non esiste una soluzione ideale, ascolta il tuo cuore, ma non lasciare che ti trascini ciecamente. Da quello che mi hai raccontato di Lady Marian, credo che uno dei problemi principali fosse l'averla idealizzata troppo, hai lasciato che i sentimenti che provavi per lei annullassero tutto il resto e quando l'hai persa non ti è rimasto nulla. Ora invece pensa a essere sereno, a costruire una vita che ti faccia sentire bene con te stesso. In questo modo, se le cose dovessero andare bene sarebbero una gioia in più, se invece non dovessero funzionare avresti comunque la tua vita piena e soddisfacente.
Guy le rivolse un sorriso pieno di calore.
- I tuoi consigli sono sempre saggi, Alicia. Se da ragazzo avessi incontrato qualcuno come te, la mia vita sarebbe stata molto diversa.
Alicia versò un'altra tazza di tè per entrambi e osservò Guy mentre la beveva e prendeva altri biscotti dal piatto. Ora sembrava più tranquillo rispetto a poco prima, ma lei aveva paura che una relazione con quella ragazza potesse farlo soffrire.
Non poteva farci nulla, in ogni caso, se non offrirgli il proprio supporto e qualche consiglio.
Portò la conversazione su argomenti più leggeri mentre finivano di mangiare e di bere il tè.
- Cosa vuoi fare adesso? Sei stanco? Vuoi tornare in ospedale oppure continuare a visitare i mercatini natalizi?
- Nessuna delle due cose. Se tornassi nella mia stanza so già che penserei in continuazione a quello che è successo e credo che avrò già abbastanza tempo per farlo questa notte, invece di dormire. Lo stesso vale per i mercatini: è lì che l'ho baciata, tutte quelle luci continuerebbero a farmi pensare a lei, a come brillavano intorno a noi mentre lei era tra le mie braccia...
- Cosa proponi, allora?
- Non lo so. Qualcosa che appartenga a questo tempo e che ancora non conosco. Qualsiasi cosa.
- Qualsiasi cosa, eh? Cosa ne dici di andare al cinema?

All the Time in the WorldWhere stories live. Discover now