Il tavolo della mia cucina

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Mi trovavo confinata nella mia stessa cucina. Non sapevo il vero motivo, ma sapevo di non poter uscire assolutamente. Stavo oziando stravaccata su una sedia, quando decisi che avrei dormito un po' sul tavolo.

Mi ci stavo proprio per arrampicare sopra, quando sentii qualcuno gridare: "HAJIMA" a squarciagola. Alzai la testa e trovai un Mark selvatico che che mi guardava con gli occhi sbarrati, facendo capolino dallo sportello del frigorifero, ora aperto. Uscì con un balzo e si arrampicò sul tavolo prima che lo potessi fare io.

"Ah" pensai, "ah, non è possibile che sia riuscito a battermi così facilmente. Gliela farò vedere io". Così dicendomi lanciai verso il tavolo, pronta ad atterrarci in piedi, con gran stile, quando: "Aniiiii" e un braccio mi bloccò l'avanzata del potere. Oh!, ho detto braccio? Guardando meglio mi accorsi che era in verità una gamba lunghissima, magrissima... e levissima ovviamente.

"Ma cos...?" cercai il proprietario di quella gamba e in effetti lo individuai attaccato ad essa, come di consueto. Bam Bam si ricompose, aggiustandosi il vistoso foulard di Gucci. Non capivo per quale motivo mi avesse fermato, ma fece anche lui un salto sul tavolo, destabilizzando Mark. Si avvicinò a lui e lo colpì con la punta del piede, facendolo scattare a molla, e così Mark cadde: ora il tavolo aveva un nuovo padrone.

Ancora non avevo avuto la mia occasione di mettere in mostra il mio talento: i miei balzi stilosi. Perciò anche sapendo che il mio avversario era forte, mi preparai al salto. Feci stretching, jogging e footing sul posto e finalmente mi sentii carica e pronta come non ero mai stata. Non appena i miei piedi si staccarono da terra, atterrarono su qualcos'altro. "Sono già sul tavolo?" pensai, ad occhi chiusi. "Strano... mi sembrava più lontano". Allora aprii gli occhi e mi accorsi che non ero ancora sul tavolo. Ero invece atterrata su una sedia, ma non aveva alcun senso, poichè prima ero stata attenta che non ci fossero sedie tra i piedi.

Poi lo vidi.

L'impostore. Il combinaguai. Il troll. Kim Yugyeom. Sorrideva furbescamente e mi guardava divertito, rimanendo tuttavia sempre all'erta. Riprovai a saltare sul tavolo, ma Yugyeom continuava a fermarmi con mobili vari, i quali non sapevo nemmeno da dove venissero. Insomma, come ho già detto, ero confinata nella mia cucina!

Per farla breve, alla fine lui si trovava sul tavolo già dopo pochi minuti e io no. Mi guardò dall'alto e con un sorrisetto esclamò: "Eeeaasyyyyyy", spalancando le braccia e colpendo per sbaglio Bam Bam che cadde giù con un grido di sorpresa. E così ci fu un altro sovrano da battere. Mi feci forza e tentai di nuovo.

Il mio piede si trovava a due centimetri dal tavolo e per un attimo credetti davvero di farcela, ma un frisbee mi colpì la nuca e caddi di nuovo a terra. Jinyoung si stagliava di fronte a me, limandosi un'unghia per una qualche ragione.

"Jinyoung?" domandai. Ma da dove spuntavano tutti?

"No, si dice 'Jinyoung oppa annyeonghaseYO'!" mi sgridò lui. Poi, mentre mi stavo rialzando, partì alla velocità della luce verso Yugyeom, il quale scappò terrorizzato e cadde dal tavolo, proprio mentre Jinyoung ci mise un piede sopra. Soddisfatto, si sedette comodamente con la schiena appoggiata al muro, fiero di essere il nuovo sovrano.

Sempre più frustrata, entrai subito in azione. Mi slanciai di getto verso il mio nuovo acerrimo nemico e stavo quasi per farcela, stavo per raggiungere il tavolo. Quando, non appena il mio santo piedino toccò la superficie lignea di quel magnifico tavolo, un grido riempì la stanza.

" QUELLO E' MOGANO!" squittì un Jackson decisamente troppo teatrale. La sua espresssione mostrava chiaramente quanto era scioccobasito, ma io e Jinyoung non riuscivamo a smettere di ridere (davvero, stavamo morendo male). Successivamente ci accorgemmo che era solo una delle sue smooth messe in scena. Salì lui sul tavolo, mentre Jinyoung era caduto a terra ancora ridendo, senza accorgersene.

Questi cambi continui di padroni del tavolo stavano iniziando a confondermi le idee, ma non potevo mollare proprio adesso. Ora dovevo solo aspettarmi l'attacco di uno dei 2jae e cercare di evitarlo. Sarebbe stato "EASYY" o no? Dovevo solo attendere... Ma no, che dico?? Non potevo aspettare! Dovevo agire proprio ora, intanto che non c'era nessuno in vista. Senza pensarci troppo, saltai, pregando tutti gli dèi che fosse la volta buona. Ma evidentemente gli dèi quel giorno se n'erano andati in vacanza perché mi sentii afferrare la maglia da dietro e fui trascinata di nuovo con i piedi per terra. Mi voltai, furiosa di essere stata bloccata per l'ennesima volta, quando vidi l'amore delle mia vita. Era proprio lui, Jaebum, in tutto il suo splendore!

Per un attimo mi mancò il respiro... perché mi stava stringendo troppo forte e i miei polmoni non riuscivano ad allargarsi. Però, prima che potessi anche solo alzare un dito, Jaebum mi lasciò andare e si spostò di fronte a me, così che lo potei guardare in viso. "Ah, è riuscito a capire ciò che volevo ancora prima che aprissi bocca! Ho proprio trovato l'uomo giusto per me!" pensai jungshook. Stavo quindi per confessarmi e chiedergli la mano, quando...

"Jackson-ah" esclamò in tono minaccioso, ancora rivolto verso di me. Io ormai non stavo più capendo nulla, perciò rimasi in silenzio a guardare. Jackson, ancora sul tavolo, sentì le proprie ginocchia tremare e deglutì nervosamente, ma rimase fermo dov'era. Allora Jaebum, credendo di non essere stato abbastanza eloquente, si voltò per dargli la sua occhiata torva. E già con quella capì che era spacciato (mai far arrabbiare JB appa). Cominciò ad avanzare lentamente e, mentre avanzava, Jackson indietreggiava sempre di più. Quando finalmente Jaebum raggiunse l'estremità del tavolo, nell'esatto momento in cui saltò su, Jackson, essendosi sporto al limite, cadde giù all'indietro. E solo allora mi accorsi che Jaebum aveva bluffato. Mi aveva semplicemnte distratto per diventare lui il sovrano del tavolo. Mi sentivo estremamente ferita dal suo comportamento, pensavo avremmo potuto avere un futuro insieme... ma era tutto crollato a pezzi. Decisi che dovevo assolutamente rubargli il posto in qualche modo. Intanto il leader passeggiava tranquillamente sulla liscia superficie di legno cerato(?), sicuro di essere così potente, che nessuno avrebbe mai osato sfidarlo. Ma ecco che sulla soglie apparve una figura misteriosa. Aveva un lunghissimo mantello nero che lo copriva dalla testa ai piedi, rendendolo assolutamente impossibile da riconoscere. Qualcuno, non so bene chi, forse Bam Bam, spense le luci per creare più atmosfera. Qualcun altro, forse Yugyeom prese un ventilatore e lo posizionò perfettamente davanti al forestiero, in modo che riproducesse l'effetto del vento per creare ancora più atmosfera. Con l'atmosfera creata per bene ed il mantello svolazzante, lo sconosciuto, soddisfatto, si abbassò il cappuccio, rivelando la propria identità. Tutti potemmo vedere un sorriso abbagliante e tutto il suo volto splendere letteralmente di luce propria. Tutti fummo jungshookkati da ciò e capimmo una e una sola cosa: il vero sovrano del tavolo-forse-di-mogano era arrivato! Jaebum lo fissava a bocca ed occhi spalancati, temendo per il proprio potere. Capì che non c'era alcuna possibilità per lui di restare. Eppure non voleva rinunciare a tutto proprio ora. All'improvviso un'idea gli balenò in capo e realizzò che aveva ancora una speranza (hobi wan kenobi).

Rimanendo in piedi sul tavolo, Jaebum porse una mano a colui che ormai avevamo riconosciuto ed identificato come Youngjae e lo inivitò a salire con lui sul tavolo. Quella strana mossa lasciò tutti sconvolti. Alcuni lo ammiravano, altri ne diffidavano. Youngjae non si scompose e afferrò la mano dell'altro (fangirlando internamente). Lo guardò negli occhi senza far trasparire alcuna emozione ed attese le parole dell'altro. Jaebum allora s'inginocchiò ai suoi piedi.

"Youngjae, nuovo sovrano del tavolo" esordì, guardandolo negli occhi e tirando fuori da una tasca della giacca un anello di plastica di bottiglia (rubato appena prima, ma dettagli). "Vuoi diventare mio marito?" chiese, porgendogli l'""anello"".

Youngjae non stava più nella pelle per l'emozione, ma dovette playarla cool. Lo guardò, sempre apaticamente e per lungo tempo, fingendo di doversi prendere tutto il tempo per ponderare quella scelta importante, per creare suspense (quando invece moriva dalla voglia di gridare "Sì!" a pieni polmoni).

Infine disse soltanto: "Jusssst worevr" guardando Jaebum con espressione di sufficienza, ma tutti, Jaebum compreso, capimmo che era uno strasì. Così si baciarono (finalmente) e, tutti entusiasti, celebrammo le nozze proprio lì, sul tavolo-forse-di-mogano della mia cucina.

E tutti facemmo festa nonstop per un mese intero. Cioè io feci. Da sola. Nella mia fantasia.

-FINE :c-

The table || 2jae?? [ita]Where stories live. Discover now