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Aprii gli occhi, non sapevo bene che ore fossero ma notai una forte luce proveniente dalla finestra.

Ero in un letto che non era il mio e con un ragazzo che non era Mason.

Mi girai di fianco, per osservare meglio Ethan che dormiva beatamente, gli lasciai un bacio sulla guancia e mi alzai.

Presi l'intimo che era poggiato sul pavimento -dove Ethan, poche ore prima, l'aveva deposto- e lo indossai.

Guardai l'orario della sveglia sul comodino: 13:35.

Uscì dalla camera di Ethan e corsi fino alla mia, chiudendomici a chiave.

Mi vesti velocemente finché un bussare della porta mi allarmò.

Aprì la porta ma non c'era nessuno, così confusa scesi di sotto e trovai Grayson che imprecava contro la lavastoviglie.

"Buongiorno"

"Buongiorno Ariah, sai per caso come si usi questo affare? "chiese, premendo a caso bottoni.

"Lascia fare a me o la romperai"

"Quando sono tornato a casa a mezzogiorno ho trovato alcuni vestiti a terra "indicò i vestiti che io e Ethan indossavamo.

"Ehm...ieri ho raccolto i panni e me ne sono caduti alcuni"

"Da quando stendi i panni a Ethan? "ridacchiò.

Roteai gli occhi al cielo e presi una tazza di latte.

Ero così concentrata sulla mia colazione che non mi accorsi della presenza di Ethan.

Arrossì al contatto con i suoi occhi e non sapevo come comportarmi: insomma, mi aveva confuso parecchio.

"Buongiorno "sussurrai immergendo il cucchiaio nel latte.

Prese uno sgabello e si sedette vicino a me.

"Buongiorno Ariah"

"Devo andare a lavoro "annunciai alzandomi e dirigendomi verso la porta.

"Aspetta ti accompagno "prese una maglietta poggiata sul divano e se la mise velocemente.

"Mi accompagna Mason"

Si avvicinò a me e mi lasciò un bacio sulle labbra.

"Allora lascia che ti saluti"

Uscì di casa e corsi fino alla macchina di Mason, a causa della pioggia.

"Ariah, ehi, ti stavo aspettando da 20 minuti"

"Scusami mi sono svegliata tardi"

Si avvicinò a me per baciarmi, ma spostai la faccia per dargli un bacio sulla guancia.

Ci rimase male ma, appunto, non sapevo come comportarmi con lui e con Ethan.

Arrivati al bar se ne andò e mi salutò a stento.

Entrai nel bar e non c'era molta gente, notai una ragazza in un tavolo isolato, dove solitamente nessuno osava andare.

Guardai meglio e notai i capelli biondi familiari e mi accorsi che Vanessa stava piangendo.

Stranamente mi faceva pena così andai da lei.

"Vanessa perché piangi?"

Si voltò verso di me ridendo.

"È successa una cosa bellissima"

"Cosa?"

"Ethan mi ha chiesto di uscire stasera"

E in quel momento mi sentii usata.

-Alaska

Ring - Ethan DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora