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Finì il mio turno al bar come ogni martedì, stavo rientrando in auto per tornare a casa quando il mio cellulare iniziò a vibrare.

Accesi la macchina uscendo dal parcheggio. "Pronto?"

"Piccola come stai? "la voce premurosa di Mason nel pronunciare le ultime parole si fece sentire.

"Mason sto bene, smettila di chiamarmi ogni minuto non risolverai così le cose "sbuffai, premendo il telefono tra la spalla e l'orecchio per guidare meglio.

"Mi manchi troppo Ariah, come te lo faccio capire che sono stato un coglione"

"Mason..."

"Amore posso passare a prenderti? Non riesco a non vederti ogni ventiquattro ore"

"Va bene "risposi scocciata, ma in verità le sue parole mi facevano piacere.

Arrivai a casa, uscendo dalla macchina mi accorsi che Mason era già lì ad aspettarmi, appoggiato alla sua auto.

"Ariah "si accorse della mia presenza sorridendo.

"Ehi "mi abbracciò ma io rimasi comunque rigida.

"Ti porto al bowling, so che ti piace molto"

"Vuoi proprio farti perdonare "ridacchiai.

Eravamo al bowling da poco.

La tensione tra noi era quasi sparita, per me non del tutto: non riuscivo a pensare che i soldi con i quali si pagava l'affitto erano solo sporchi.

"Allora vuoi fare un tiro? "mi porse una palla.

La afferrai veloce e lo guardai in segno di sfida.

"Preparati Mason ad essere stracciato da una ragazza"

"Con piacere, poi vedremo" tirai la palla, riuscì a buttare giù tutti i birilli tranne due.

"Un po' arrugginita? "disse ironicamente.

Arrivò il suo turno: lo sbagliò completamente, non facendone cadere neanche uno.

Mi misi a ridere.

"Guarda come si fa "mi misi più vicino a lui gli spiegai brevemente come fare, ma la sua attenzione era dedicata all' osservare i movimenti delle mie labbra carnose.

"Capito, ma prima ho bisogno di un incoraggiamento" mi prese per i fianchi, facendomi avvicinare ancora di più, e mi baciò lentamente.

Ricambiai: in fondo non potevo non perdonarlo.

Mi riportò a casa, scesi dalla macchina e non mi sarei aspettata mai che lui mi precedette.

Mi spinse contro il muro impedendomi di guardare oltre alle sue spalle.

Mi mise una mano tra i capelli e l'altra la portò sulla mia guancia.

"Ariah non so cosa tu mi fai, ma mi streghi, cazzo" mi baciò con passione finché la sua mano non vagò sul mio corpo fino ad arrivare al sedere.

Mugolai in protesta, ma mi prese dalle cosce portandomi a cavalcioni su di lui.

Aprì la porta continuandomi a baciare, cercò di togliermi la maglietta quando Ethan si intromise.

Merda.

-Alaska

Ring - Ethan DolanWhere stories live. Discover now