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Mi svegliai e stranamente in casa c'era silenzio.

Scesi le scale coperta da una misera culottes e da una canottiera larga.

Mi misi a cucinare la colazione e intanto accesi la musica.

"Buongiorno, chiappe sode" sentii una voce roca alle mie spalle e, inconsapevolmente, mi accorsi che fino a quel momento stavo sculettando sulle note di "Work" di Rihanna.

Fermai i miei movimenti e mi voltai.

"Buongiorno Grant" lo stuzzicai chiamandolo con il suo secondo nome ma, per la maggiore, lo feci per sviare le sue probabili domande sul perché stessi ballando in mutande davanti ai fornelli.

Mi sedetti al tavolo assieme a lui e calò un silenzio di tomba.

"Cosa ne pensi del ritorno di Vanessa?" mi chiese improvvisamente, senza rivolgermi occhio.

"Cosa ne pensi di Mason?" ribattei.

"Mi chiedo come ti possa piacere così tanto."

Decisi di osare con la mia risposta.

Mi alzai dal tavolo caricando la lavastoviglie delle tazze sporche.

"L'hai visto? Quegli occhi azzurri, i capelli chiari, le spalle larghe e le gambe muscolose, il suo sorriso, il suo profumo fantastico..." lasciai il discorso in sospeso e attesi una sua reazione.

Si alzò di scatto, mi prese inaspettatamente dai fianchi e mi spinse dolcemente al muro.

"Puoi gentilmente smetterla?" mi chiese con voce profonda.

"Di fare cosa?" chiesi, fingendo di non capire.

"Tu, dimmi... Mason ti fa lo stesso effetto che ti faccio io?" si avvicinò pericolosamente al mio viso e posò la sua fronte contro la mia.

Iniziò ad accarezzarmi i fianchi, a disegnare segni circolari con i polpastrelli sulla mia pelle.

Mi morsi il labbro e mi scappò un gemito.

"Vedi? È questo il nostro problema... tu non ammetti che ti piaccio" sospirò e il suo respiro si infranse contro le mie labbra.

"Nemmeno tu lo fai" trovai il coraggio di sussurrare queste semplici parole.

"Forse non dovremmo..." Ethan cercò di allontanarsi ma, prendendolo dal colletto della maglia intima, lo spinsi contro di me e lo baciai.

Lui non oppose resistenza anzi, prese il possesso della situazione e approfondì il bacio.

Le mie mani vagarono fino all' orlo della sua maglia e gliela strattonai fino a togliergliela, in parte ci riuscii anche grazie al suo aiuto.

Le sue labbra percorsero il mio collo, lasciandomi un succhiotto sopra al seno sinistro, all'altezza del cuore.

Sorrisi tra l'affanno e mi tolsi la canotta, facilitando il lavoro a Ethan, che ricominciò a baciarmi.

Questa volta raggiunse con le sue labbra un punto tra l'orecchio e il collo che mi fece letteralmente gemere.

"C'è anche una camera di sopra" dissi a stento.

Lui sorrise beffardo e, rimanendo solo in boxer, mi prese la mano e iniziò a salire le scale.

Quindi, abbandonammo la cucina ormai cosparsa dei nostri vestiti e raggiungemmo la camera di Ethan.

Mi fermai un attimo a osservarla mentre Ethan cercava freneticamente un preservativo.

Sulle pareti c'erano solo una tv e un quadro che ritraeva lui, suo fratello e una bimba, suppongo sua sorella.

Mi lanciò sul letto e risi di gusto mentre mi toglieva gli ultimi indumenti.

"Come ti odio Ethan" mi imitò ridacchiando, ricevendo uno schiaffetto da parte mia.

Si posizionò sopra di me dopo aver preso le giuste precauzioni e mi guardò negli occhi, acconsentì sorridendogli.

Da quel momento consumammo la nostra passione per tutto il mattino e mi addormentai sul suo petto, con il respiro connesso con i battiti del suo cuore.

-Elisa

Ring - Ethan DolanNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ