Capitolo 22

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Non credeva di starlo proprio facendo in una tenda accanto a quella delle sue due sorelline.

Sono un cattivo fratello. Sono un cattivissimo frat-"Ah..."

"Oskar.- lo richiamò Igor con voce ferma- Cosa ti ho detto sullo stare in silenzio? Non voglio che le bambine si sveglino per colpa tua." gli sussurrò e mosse la mano più velocemente, contraendo le dita.

Il moro si morse il labbro, già rosa di per sé, in quel momento diventato di un rosso così acceso da non far capire se fosse bagnato da del sangue uscito da una spaccatura, o lo stesse per fare.

"Colpa mia?- trovava difficile parlare in quel momento, invece urlare era tutta un'altra storia- Io volev-oh solo dormire."

Il biondo ridacchiò affondando ancora di più con le dita tra le carni del suo fidanzato. Ridacchiò di nuovo costringendo il suo tutor ad aggrapparsi a lui, nascondendo il viso nel suo collo e mordendolo per non strillare dalla voglia di venire.

"Sono proprio un cattivo fratello." mormorò Oskar spostando per avere una migliore posizione.

Sussultò una, due e tre volte. Da dietro le palpebre vedeva solo milioni di puntini tra bianco e arancio danzare e "Mi staahnno tremando le gamb-eh...- sussultò una quinta volta e andò giù con il bacino- O miei dei!"

Iniziò a cavalcare le tre dita lunghe, lunghissime, così lunghe da riuscire a toccare la sua prostata. Le amava.

"Vieni scricciolo." gli ordinò, gli sussurrò nel suo orecchio lasciando le labbra accarezzarlo mentre parlava, e la lingua a bagnarle.

Sentiva i denti del suo Oskar penetrargli la pelle per lo sforzo di non alzare la testa e far capire a tutti i campeggiatori cosa stavano facendo nella loro tenda.

Igor accarezzò con le punte delle dita la prostata e sentì Oskar risucchiare tutta l'aria, che riusciva, nei suoi polmoni prima di rilassarsi e lasciarsi andare all'orgasmo.

Stava tremando sul corpo di Igor, il quale si era eccitato a vederlo superare quell'aria da bravo ragazzo innocente grazie solo alle sue dita.

Se lo riduco così solo con le dite, pensa cosa posso fare con- meglio non pensare a quello adesso...

"Mi dispiace." bisbigliò il ragazzo dagli occhi grigi, adesso chiusi dalla stanchezza e dall'appagamento.

Il pugile lo strinse a sé, non si preoccupó del sudore. "Per cosa, scricciolo?"

Il moro si staccò per guardarlo meglio, anche se l'unica luce era quella del piccolo falò, lasciato a morire fuori.

Igor gli diede un bacio sulla guancia e "Sono venuto sul tuo stomaco, se non te ne fossi reso conto." percepì quella risatina fino dentro le ossa.

Il biondo abbassò lo sguardo, "Hai ragione." lo rialzó su Oskar, il quale si stava mordendo le labbra riuscendo a spaccarle.

"T-tutto bene, Osky?" aggrottò le sopracciglia all'indecisione sul viso dell'altro.

"Non prendermi in giro, okay?"

L'espressione di confusione di Igor si intensificò quando venne fatto stendere sulla schiena "Scricciolo? Cos- cosa stai facendo?"

Il fanboy lo baciò con delicatezza sulle labbra, bagnandole un pò con il sangue. "Non chiedermelo o tutto il coraggio, che sono riuscito a racimolare, scomparirà come le mele di Draco nell'Armadio Evanescente."

Il russo annuì solo, cercando di nascondere il nervosismo che quella situazione gli dava.

Fissò il punto più alto della loro tenda e provò a non abbassare lo sguardo per controllare cosa Oskar stesse facendo.

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