Capitolo 6

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"Dove stiamo andando?" Chiese Oskar dopo ben cinque minuti di silenzio nella macchina.

"Senti Antares, l'unica persona che divideva te dal conoscere la mia famiglia ero io e poiché mi sono stancato di sentire le lamentale di mia madre ho preso la palla al balzo. Ho salvato il mio e il tuo culo. Tutti contenti!" spiegò il biondo gesticolando qualche volta e lanciò anche un paio di occhiate nella direzione del passeggero.

"Tua madre, almeno, sa che vengo a cena?"

"No." disse tranquillo svoltando in una via con case a schiera colorate diversamente una dall'altra.

"Cosa? Non posso autoinvitarmi a casa di una persona! Che sia conoscente o meno!"

"Tranquillo, a mia madre farà piacere e poi cucina per un esercito." rise fermandosi alla fine della strada sulla destra davanti a una casa di colore blu.

Percy approverebbe.

"Io non scendo. Mi rifiuto di autoinvitarmi." Oskar mise le braccia conserte e un broncio davvero adorabile per i gusti di Igor.

"Primo, ti ho invitato io. - scese dalla macchina e fece il giro aprendo lo sportello del moro- Secondo, o tu scendi o ti porto io fino dentro a casa."

Oskar non si mosse e per questo il pugile lo prese in braccio mettendoselo sulla spalla sinistra come un sacco di patate.

"Lasciami brutto troll di montagna! Se avessi la mia bacchetta te la infilerei su per il naso." però le grida del nostro fanboy non fermarono il pugile da infilare le chiave nella toppa.

"Sono a casa!"

Si sentirono dei passi avvicinarsi veloci.

"Игорь! Finalm-!" la voce si interruppe a vedere un sedere vicino alla testa del fratello.

"Hey Иван, abbiamo un ospite."

Ivan fissò Oskar voltarsi quel poco che poteva e salutarlo imbarazzato dalla situazione.

Igor lo lasciò andare, chiuse la porta con un piede e in fine salutò la madre che si era avvicinata per le voci nell'ingresso.

"Oh, Igor hai portato un ospite." sorrise a Oskar che le strinse la mano.

"Mi scusi Mrs.Volkov per l'oltraggioso modo in cui sono entrato nella vostra casa. Sono Oskar Antares il-"

"l'angelo sceso dal cielo per salvare mio faglio dalle pene della bocciatura. Io sono Natasha, dammi del tu." lo abbracciò stringendolo forte.

Natasha era una donna sulla quarantina dagli occhi verdognoli e i capelli rossi come il rossetto sulle labbra. Non era molto alta ma era formosa il fratello del biondo, Ivan, aveva preso da lei sia gli occhi che i capelli, anche se più chiari. Ivan era poco più basso del fratello con una leggera barba sulle guance.

"Per fortuna che me la sentivo la presenza di un ospite a cena e ho cucinato di più.- poi sussurrò con una scintilla di divertimento negli occhi- Sai, io sono una veggenti e tre venti secondi suonerà il timer del forno."

Infatti dopo, precisamente venti secondi il timer suonò e lei corse in cucina chiamando il figlio maggiore.

Igor si era smaterializzato...

"Oskar, puoi trovare quello scalza fatiche dell'altro mio figlio nella prima porta sulla destra nel corridoio vicino le scale. Dì che la cena sarà pronta tra cinque minuti." precisò Natasha scomparendo subito dopo in cucina.

Il fanboy era confuso tuttavia seguì le indicazione.

Sarà una figlia di Rachel che le ha donato il dono o Apollo è stato gentile.

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