«Francis» dico, la voce più ferma di quanto credessi.

«Mia, Chris...» risponde lui, e non c'è bisogno che aggiunga altro. «Non ce l'ha fatta.»

Per un solo istante fa male, così male che lo sento anche fisicamente, e ovunque. Poi non so come, ma in qualche modo ce la faccio. Sto ancora respirando.

«Quando è successo?»

«Meno di un'ora fa.» Chiudo gli occhi, mi passo una mano sul volto e poi torno a guardare il cielo.

«E Eve?»

Lo sento sospirare, e lo immagino chiudere gli occhi per un istante prima di rispondere. «Non lo so, Mia. Credo sia sotto shock.»

«Vuoi che venga lì?» gli domando, con il cuore che sembra tremare.

«Non sono sicuro di come la prenderebbe, anche se penso che vederti possa soltanto farle bene.»

Rispondo a Francis che sarò lì presto, poi prendo gli stivaletti e li infilo velocemente. Mi alzo e scrollo la sabbia dai pantaloni, sistemo la tracolla della borsa e prima di andare via guardo un'ultima volta il mare; il tramonto sta consumando i suoi ultimi istanti, l'acqua l'ha quasi divorato del tutto. Sono scossa da un brivido che mi porta ad incrociare le braccia a causa di una folata di vento che mi attraversa i capelli fino a scostarmeli quasi completamente dal volto. Chiudo gli occhi.

«Te lo prometto, Chris» sussurro tornando a guardare davanti a me, prima di voltarmi e andare via, prima di iniziare a mantenere quella promessa.

«Pensavo che saresti venuta con Harry.»

Io scrollo le spalle, cercando di risultare disinteressata anche se al solo suono del suo nome vorrei soltanto crollare sulle ginocchia e lasciarmi andare. «No, solo io.»

Francis tiene gli occhi su di me per un po' e si accorge del fatto che faccio di tutto per non incrociarli, ma non mi fa domande. Mi conosce abbastanza bene da rendersene conto, solo che adesso la priorità non sono io.

Mentre venivo e prima di entrare in casa ho cercato il taccuino nella borsa e l'ho sfiorato più volte, sentendomi patetica come — forse — mai prima d'ora mentre lo facevo. Però mi è servito; in qualche modo ne è stato capace, ho chiuso gli occhi e ho immaginato le sue dita percorrere le pagine.

Leyla è in cucina, seduta al tavolo quando entro e la vedo. Lei si volta e in un primo momento forse non mi riconosce, ma poi si alza e mi viene incontro. Senza dire una parola mi abbraccia, e io non riesco a non fare lo stesso con lei, a non ricambiare quella stretta che sembra necessitare in questo momento.

«Mi dispiace tanto» sussurro con voce quasi spezzata, e la sento annuire sulla mia spalla.

Si allontana poco da me e mi prende il viso tra le mani. «Ti conosceva poco, ma ti voleva bene.»

Mi sorride mentre me lo dice, con qualche ciocca di capelli che le ricade davanti al viso stanco. «Chris ne voleva a tutti, ed era difficile non volergliene, ma tu gli sei entrata nel cuore dalla prima volta che Eve gli ha parlato di te.»

Sorrido anche io, con il cuore pesante e leggero allo stesso tempo. Poi Leyla mi fa sedere al tavolo mentre mi versa del tè, mi porge la tazza fumante e io la ringrazio a voce bassa. Si siede anche lei accanto a me con la stessa tazza racchiusa tra le dita.

𝐔𝐓𝐎𝐏𝐈𝐀 [𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora