Capitolo 9

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È quasi passata una settimana da quando sono arrivata.
Ora sono sdraiata sul letto della mia camera a messaggiare con Cameron e Nate. È quasi l'una e nella mia camera l'unica luce è quella dello schermo del telefono.
Mi alzo e vado a aprire la finestra per far entrare un pò d'aria.
Mi affaccio alla finestra e riprendo il telefono.

Da Cam
<Ci sei ancora?>

<Certo..sei tu quello che vuole dormire.>

Da fighetto
<Mi hai già abbandonato? Non è da te.>

<Infatti sono ancora qua. Non ti libererai facilmente.>

<Beh mi sa che ti lascio io dato che qui sono quasi le 4.>

<Così mi deludi.>

<Correrò il rischio. Notte S.💓>

<Notte💕>

Da Cam
<Non ho sonno, anzi sto già pensando a cosa fare domani.>
<Sparisci ancora?>

A Cam
<Sorry parlavo con Nate.>

<Non lo sento da mesi. Come sta?>

<Pieno di lavoro..ma bene.>

<Tornerà anche quest'anno?>

<Ovvio. Solo per me.😌>

<Io non ti basto?>

<Saresti?>

<Simpatica.>

<Nate me lo dice spesso.>

<😒>

<Dai..cosa dicevi per domani?>

<Nulla che ti riguarda.>

<Oh ma grazie. Che gentile.>

<Noi ragazzi andremo a farci un giro verso le 10 ma tu non ne sai niente..>

<Certo. Non verrò al parco alle 10.🙌>

<Ovviamente no.>

<Dai vai a dormire sennò come farai domani a fare ciò di cui non so niente.>

<Certo. È una scusa per liberarti di me?>

<Assolutamente no...come puoi pensarlo!🙌😌>

<Grazie eh.
Notte. >

<Notte idiota. >

Chiudo la finestra e torno sul letto.  Imposto la sveglia e metto il telefono in carica.
Si Cam mi ha ricomprato il telefono che ha fatto finire in acqua anche se una parte l' ho pagata io.
Mi metto sotto le coperte e provo ad addormentarmi.

La mattina dopo.

Sono le 9 e mi sono appena svegliata.
Mi alzo e scendo a mangiare qualcosa.
Trovo un biglietto di mia nonna dove mi dice che è uscita e tornerà verso le 11.
Metto a scaldare il latte e intanto le scrivo un biglietto per dirle che esco.

Dopo aver fatto colazione vado a lavarmi e mi preparo per uscire.
Mi tucco come al solito, matita e mascara, e metto un paio di pantaloncini grigi e una canotta nera con i tagli laterali.
Prendo una borsetta per metterci il portafoglio e il telefono.

Esco dall'appartamento e mi avvio verso il parco.
Manca un quarto d'ora quindi decido di andare in un bar a prendere un caffè.
Mentre sono seduta al tavolo mi arriva un messaggio.

Da Nash.
<Scommetto che ci sei anche tu oggi vero balena?>

<Io non manco mai.>

<Meglio così. Almeno Cam non ucciderà solo me.>

<Non è colpa mia se sei fissato con la corsa.>

<Beh però è stato divertente.>

<Si parecchio. >

<Lo so. Sono simpatico.>

<Non te la tirare.>

<Assolutamente no. Sono realista.>

<La mia realtà è diversa.>

<Se ti propongo di rifarlo, la tua realtà sarà uguale?>

<Mm..forse.>

<Ok balena. Dove sei?>

<In un bar poco prima del parco.>

<Con i tavoli ricoperti di cartoline?>

Stacco gli occhi dal telefono per guardarmi intorno.
Non ci avevo fatto caso dato che sono seduta su uno sgabello al bancone e questo è diverso dai tavoli.

<Si>

<Arrivo.>

<Non te l'ho chiesto>

< Bene. Allora mi siedo lontano da te.>

Poso il telefono e ordino un altro caffè e poi vado a sedermi a un tavolo.
Finisco il mio caffè e vado a buttarlo.
Mentro torno al tavolo vedo Nash entrare e gli faccio segno verso il mio tavolo.
Vado a sedermi ma lui si siede a un tavolo diverso.

A Nash
<Sei di parola>

Lo guardo e gli indico il caffè sul tavolo.

Da Nash
<Quello è per me?>

A Nash
<Solo se smetti di fare l'idiota e vieni a sederti.>

Poso il telefono e lui fa lo stesso.
Si alza, va al bancone e viene al tavolo con due cornetti.

"Non male. Volevi ripagarmi il caffè?" gli chiedo.
"Guarda che questi sono per me. Tu tieniti pure quel caffè mezzo freddo." dice sedendosi avanti a me.
"Che gentiluomo. Sei proprio.." mi interrompe.
"Perfetto? Si lo so grazie." se la ride.
" No. Sei proprio un pezzo di merda."dico rubandogli un cornetto dal vassoio.
"Non dovevi farlo." mi avvisa.
In tutta risposta io mangio il cornetto sotto il suo sguardo severo.
Com uno scatto mi ruba il caffè e finge di lanciarmelo addosso.
Io mi tiro di scatto indietro con la sedia e tiro un urletto.
Tutti mi guardano e lui ride mentre beve con calma il suo caffè.

"Haha. Divertente." dico tornando al mio posto e incrociando le braccia.
"Si lo è stato." dice ancora ridacchiando.
Prendo la borsa e mi alzo per andarmene.
"Ma dai...non ti sei mica offesa? Era uno scherzo!" dice rincorrendomi fuori dal bar.
Non sono offesa anzi sto trattenendo le risate.
"Oh dai Serena smettila. Lo so che stai fingendo." dice raggiungendomi.
"Lasciami stare." continuo a fingermi arrabbiata e lui mi afferra un braccio e inizia a trascinarmi verso il bar.
"Dai muoviti, stai facendo raffreddare il mio caffè. Se entri ti prendo un altro cornetto."
Mi faccio subito convincere e torniamo a sederci al tavolo.
"A cioccolato."
"Cosa?" chiede confuso.
"Il cornetto. Lo voglio al cioccolato."
Alza gli occhi al cielo e va a prendermelo.
Torna con un vassoio.
"Ecco a lei. Non si scomodi a ringraziarmi." mi prende in giro e si siede.
"Oh ma fammi il piacere." dico ridendo e torniamo a mangiare.

"Che fai stasera?" mi chiede uscendo dal bar.
"Non lo so. Presto per decidere. Probabilmente resterò a casa a fare la vecchia."
Accenna un sorriso e continua guardandomi "Ti va di fare un giro?"
"Mi stai addirittura chiedendo un appuntamento?" lo prendo in giro.
"Chi ti dice che non voglio portarti in un campo e abbandonarti lì."
"Quello è il mio ruolo. Non rubarmi il lavoro. Ti ho avvisato."
"Certo.... Beh allora che dici?" si gira a guardarmi.
"Mm devo controllare l'agenda. Sai sono così piena di impegni....Ovvio che mi va. Non ho niente da fare." gli rispondo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Solo perché mi annoio ovviamente.
"Beh alla tua età dovresti fare mille cose. Non restare a casa a poltrire."
"Ma smettila. Mi sembri mia madre." dico tirandogli una spallata.
"E dimmi un po'... Quali sarebbero i tuoi piani per questa serata così divertente." lo prendo ancora in giro.
"Vedrai. Mi darai ragione e non vorrai più andartene." se la tira.
"Quanto ti piacerebbe."

Only For A Game ||Nash GrierOnde as histórias ganham vida. Descobre agora