Capitolo 63 - Mari

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

"È molto semplice stuzzicarti." Lo provocai e afferrò l'interno della mia coscia.

"Se andremo a vivere insieme, non potrò più rapirti e portarti qui per sentirti urlare il mio nome ed è incredibilmente sexy quando lo fai e non potrò più legarti al divano o al tavolo o scoparti ovunque io voglia." Gemetti quando la sua lingua scorse sul mio collo.

Non ha ancora fatto niente di che ed io sono già eccitata e vogliosa.

Le sue mani scorsero sempre più in alto sulla coscia e finirono sotto il mio vestito e gemette.

"Sei così bagnata." Stuzzicò il mio collo ed ero già arrivata al limite. Mi voltai e gli afferrai il membro e per niente gentile, feci connettere le mie labbra alle sue e la sua lingua fu nella mia bocca mentre mi alzò e mi fece sedere sul mobile della cucina per poi spingere i suoi fianchi contro i miei. Disperatamente gli tolsi i jeans e subito dopo mi tolsi le mutandine.

Non avevamo neanche tolto i suoi boxer, tirò fuori il suo membro ed entrò dentro di me e gli graffiai la schiena, mi abbassò il vestito e mi tolse il reggiseno. Gettai la testa all'indietro quando la sua bocca lasciò la mia e mi leccò i capezzoli.

Urlai quando mi sollevò per farmi sdraiare sul tavolo.

"Shawn." Gemetti e si abbassò su di me per sussurrare il mio nome all'orecchio.

Ci comportavano come due adolescenti eccitati, che non avevano neanche la pazienza di togliersi tutti i vestiti, un'azione che avrebbe occupato non più di un minuto di tempo ma eravamo disperati ad avere il suo cazzo dentro di me, come se non avessimo fatto sesso questa mattina nella doccia o la scorsa notte sul letto.

Urlai il suo nome e lo sentii venire dentro di me e per qualche ragione mi eccitai ancora di più, non ho mai scelto di fare sesso senza protezioni con nessun altro e sentirlo venire dentro di me mi fa stare bene e lo considero come un suo marchio costante sopratutto dopo quello che è successo in California, continua a ripetermi che sono solo sua. Mi comporto come se mi infastidisse ma la sua possessivitá la trovo molto sexy. Io sono sua e lo amo.

Mi portò nel suo letto e ci togliemmo il resto dei nostri vestiti. Devo prendere dei forti contraccettivi dopo la nascita di Collin o rimarrò nuovamente incinta presto perché con così tanto sesso e così tanto trasporto non riusciremo mai a tornare a usare i preservativi.

Gemetti ma interruppi i gemiti con un urlo quando sentii la sua lingua sul mio clitoride prima di lasciarmi un succhiotto sulla mia coscia.

Si allontanò da me e sogghignò.

"Ti fidi di me?" Mi chiese e annuii e lo guardai mentre si alzò, cercò qualcosa nel suo armadio e tornò con un paio di cravatte.

"Che stai facendo?" Chiesi ma lui mise due dita davanti alle labbra, restai in silenzio come mi aveva appena chiesto e mi legò una cravatta sugli occhi per non farmi vedere e poi aspettai mentre il mio cuore batteva forte mentre mi legò i polsi. Di solito cerco di allontanarmi e mi rifiuto ma questa volta restai in silenzio.

Legò i miei polsi alla testata del letto e poi lo sentii separarmi le gambe. Circondò le sue braccia attorno alle mie gambe e avvicinò la sua bocca al mio clitoride e non ci andò piano mentre mi divorò. I miei fianchi si alzarono dal letto e cercai di toccarlo ma le mie mani erano ben legate.

Volevo far scorrere le mie dita tra i suoi capelli e spingere il suo viso contro di me e i miei occhi rotolarono all'indietro sotto la cravatta mentre la sua lingua continuò a leccarmi e a farmi impazzire.

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