Capitolo 4 -Shawn

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Marla è Jana Kramer

Ero incazzato. Andai dal mio dottore per fare un controllo e ancora non mi diede la conferma che il mio braccio stesse bene. Sta guarendo ma non è ancora guarito a sufficienza e stavo perdendo le staffe perchè non potevo lavorare.

Il dottore mi ha detto che non posso neanche fare gli esercizi, come addominali o flessioni, ci vorrà molto tempo prima che possa ricominciare a farli ma quello che mi faceva ancora più incazzare è che loro mi dicevano che dovevo andare da uno psicologo, non è bisogno, cazzo.

Uscì fuori da lì e presi il mio telefono per vedere se la puttana poteva essere disponibile stasera per incontrarsi con me e immagino che fossi fortunato. Avrei preferito che venisse immediatamente ma non poteva venire subito così trascorsi il tempo a correre. Di solito corro di notte quando non riesco a dormire.

Ero ansimante quando tornai; probabilmente dovrei iniziare a fumare di meno, una brutta abitudine che ho preso quando mi hanno messo in congedo medico.

Andai a casa e ignorai ciò che mi aveva detto il dottore, feci gli addominali e mi incazzai ancora di più quando mi feci male. Riuscivo a sopportare il dolore ma questo era quasi insopportabile.

Mi feci la doccia e presi qualcosa prima di andare in hotel, stava diventando molto inconveniente e se continuerò a vederla devo trovare un altro posto.

Se dovessi dirle di incontrarci a casa mia, dovrei portarla alla base cosa che non voglio fare perchè poi non potrebbe semplicemente andarsene o le dovrei dare un pass e non penso che voglia farmi sapere ciò che riguarda lei, non che m'interessi conoscere il suo cognome o dove vive.

La portai in stanza e pensai che preferivo più i jeans, la rendeva una persona normale. Andai sul balcone a fumare e le dissi di essere pronta quando sarei tornata e lei non discusse. Mi tolsi via i pantaloni e i boxer e spinsi dentro di lei non importandomene se fossi troppo rude o meno. Più la scopavo rudemente e più gemeva più forte ed era dannatamente sexy da sentire, un altro bonus da aggiungerle.

Quando cercò di alzarmi la maglietta le allontanai le mani. Le bloccai sul letto così che non avrebbe potuto toccarmi o sentire le cicatrici che avevo e dopo, tutto quello che riuscì a sentire furono gli spari. A malapena la sentì che diceva il mio nome prima che venni e ritornai alla realtà quando mi spinse via e iniziò a prendersi i vestiti.

"Dove diavolo stai andando?" Le chiesi.

"Me ne vado." Si mise il reggiseno e cercò la sua maglietta.

"Non ho finito." Mi alzai dal letto, la stavo fottutamente pagando e lei se ne andrà quando io le dirò che se ne può andare.

"Si, beh non hai seguito le regole, quindi perdi il diritto di decidere." Tirò via il braccio dalla mia presa e non avevo neanche realizzato che glielo avessi afferrato.

"Cosa?" Chiesi confuso, quale cazzo di regola non ho seguito? Mise i suoi polsi di fronte al mio viso incazzata.

"Ho detto no ai cazzo di lividi e ti ho dato quei dannati preservati che non hai usato." Merda, me ne ero completamente dimenticato, mi voltai per vedere la scatola di preservativi sul letto e sospirai per poi prendere le mani per guardarle i polsi, mi sento davvero male per quello che le ho fatto.

"Mi dispiace, mi sono dimenticato di usare il preservativo. Ti prometto che non accadrà più e mi dispiace per averti ferita. Mi piacerebbe dire che non accadrà più ma non posso promettertelo, ma starò più attento." Non le posso promettere che non le farò mai più del male perchè probabilmente lo farò.

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