Capitolo 41

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Dopo aver passato la serata a parlare con Eric, non ero riuscita a dormire bene e infatti, avevo chiuso gli occhi si e no circa 3 ore, perchè ogni volta che li chiudevo... rivedevo sempre le stesse orribili immagini di quella notte.

Ero all'università, e avevo una paura addosso mai avuta prima in vita mia.
Il pensiero che Robert potesse rimettere le sue mani addosso a me, mi dava i brividi.

《Stai tranquilla》cercò di tranquillizarmi Katty notando la mia agitazione. Io annui ma non le risposi.

Mi aveva detto che Dylan aveva avvertito i suoi zii dell'accaduto e che la sera stessa, lo avevano obbligato a trasferirsi in Germania da altri zii. Perciò era lontano kilometri da me, ma la paura di rivederlo non mi dava comunque tregua.

Scossi la testa per cercare di scacciare via i brutti pensieri e entrai in aula. Subito mi guardai in torno per controllare se lui ci fosse, ma buttai via un sospiro di sollievo... quando non lo trovai.

Seguii la lezione di scienze della comunicazione, la mia materia preferita.
Infatti, mi persi nella spiegazione della professoressa scappando -per qualche ora- dai problemi che mi circondavano.

Al fine delle lezioni Kat si accese una sigaretta e buttò via il fumo, facendomi tossire.《Hai una bruttissima cera questa mattina》disse fissandomi.

《Non ho dormito bene》ammisi e sbadigliai per la stanchezza.

Stava per rispondere ma le parole le rimasero a mezz'aria.
Mi voltai per capire cosa avesse visto di tanto sconvolgente e subito strabuzzai gli occhi appena capii chi ci fosse.

Cosa ci faceva lui alla mia università?

Si guardava in giro come se stesse cercando qualcuno.
Era bellissimo... nel suo giubbotto nero di pelle e con gli occhiali da sole che coprivano i suoi splendidi occhi, ma che gli donavano divinamente.

Una ragazza formosa e con i capelli castani lunghissimi, corse verso di lui fino a finire fra le sue braccia, facendomi capire del perchè fosse qui.

《Ciao Kat》salutai la mia amica, correndo lontana da quello scempio. Lei mi guardò con un solco dispiaciuto in volto, ma mi lasciò andare via senza dire niente.

Bastardo. Ecco cos'era Jace: un grandissimo bastardo!

Proprio nella mia università doveva trovarsi la fidanzatina? E poi che dormiva a fare con me se aveva un altra? Sicuramente gli avevo fatto pena, ecco perchè aveva dormito con me... Non c'era altro motivo!

Mi chiesi per quanto il mio cuore avesse retto, prima di spezzarsi in mille pezzettini.

Mentre cercavo nella borsa le chiavi della macchina, percepii una salda presa sulla mia spalla.
Di scatto mi voltai e il mio cuore perse un battito, quando me lo ritrovai davanti.

Era possibile, che ogni volta lo vedessi... mi facesse sempre lo stesso effetto e mi provocava sempre i soliti brividi?

《Dove vai?》mi chiese con nonchalance e portò i suoi occhiali da sole sulla testa, creando un cerchietto che teneva i suoi capelli neri ribelli.

《A casa》risposi e voltai le spalle fecendo per salire in macchina, ma Jace me lo impedì facendomi voltare e incastrandomi con la sua presenza. Le sue braccia tatuate e muscolose erano pogiate sulla macchina ed in mezzo c'ero io, che assaporavo il suo profumo.

《Perchè fai così?》mi chiese cercando il mio sguardo, ma non glielo concessi.

《Lasciami andare》mi dimenai inutilmente, visto che lui era il triplo più forte di me.

《Io non ti capisco proprio Julie》sbottò allontanadosi pochi centimetri da me, ma tenendomi sempre intrappolata.

《Tu non mi capisci? Io sto diventando pazza! Prima dormi con me e poi vieni alla mia università per stare con quella》risposi piccata e lui mi incastrò con lo sguardo soffermandosi sulle mia labbra, poi si allontanò del tutto, lasciando un vuoto dentro me.

Il cuore non ha controllo (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora