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Le fronde della quercia la proteggevano dalla pioggia ma non dalle raffiche di vento che s'infiltravano tra i vestiti ghiacciandole le ossa.

Rannicchiata contro il tronco dell'albero Claire cercò di rilassarsi chiudendo gli occhi.
Sperava che Charles venisse a cercarla o almeno che qualcuno la trovasse.

Il vento ululava e faceva gemere i rami sotto le sue possenti spinte.
Udì una voce lontana chiamarla «Claire!»

Sollevò lo sguardo in direzione del suono e vide un ragazzo pallido, coi capelli scuri fradici e gli abiti inzuppati d'acqua correrle incontro.

«Charles...»
«Claire, mi dispiace. Mi dispiace tantissimo di averti tratta male. Io, ecco, ho dei problemi a gestire la rabbia. Non volevo farti soffrire, scusa!» disse lui lamentoso travolgendola in un abbraccio.
«Non importa. Davvero. Piuttosto, scusami te per aver rotto la tenda.»
Charles la guardò interrogativo: «La tenda? Scusa ma... quando ho questi miei attacchi d'ira poi non ricordo nulla.»
«Oh.» disse solo.
Charles l'aiutò ad alzarsi. Claire fece per ringraziarlo ma la gamba le cedette.
Charles se ne accorse: «Ti sei fatta male? Cos'è? Sei caduta?»
«No, non è niente, tranquillo.»

Ma non era vero.
La gamba le doveva. La sentiva bruciare, la ferita.


Sesta legge scout: Sono leali. 

Et Ostium Cordis -la porta del cuore-Where stories live. Discover now