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La mattina, appena sveglio, Charles andò a cercare bacche e uova d'uccello sperando di fare provvista e variare il menu.
Camminò per un po' col naso all'insù. Trovò alcuni nidi ma erano quasi tutti vuoti. Quando finalmente ne trovò uno pieno di uova decise di prenderne solo tre.
Al ritorno si riempì le tasche di frutti di bosco: more, lamponi e fragoline.
Mise il tutto su una larga pietra grigia, accese il fuoco e si mise a cucinare le uova.
Preparò anche per Claire chiedendosi dove fosse finita.
Come se fosse stata evocata la figura minuta della ragazzina sbucò da dietro un albero. In mano teneva dei panni umidi.

«Ho fatto il bucato!» canticchiò allegra.
«Il bucato?»
«Sì!»
«E come hai fatto?»
Sorrise: «Lungo le sponde dei corsi d'acqua crescono spesso piante saponose. Quando le ho viste ho colto al volo l'opportunità. Ne ho anche fatto scorta.» e mostrò il mazzo di erbe che aveva in mano: «Erano davvero tante! Tieni. Queste sono le tue mutante!»
«Ah! Grazie.» disse il ragazzo rosso in volto.

Passarono il resto della mattinata camminando nel bosco, raccogliendo frutti di bosco e parlando. Dei due fu solamente Claire a mandare avanti la conversazione.

«Dove sei nato? Sei del centro città o più in periferia?»
«I miei vengono dalla periferia. Si sono trasferiti quando sono nato io.»
«Che lavoro fanno?»
«Mia madre fa la barista.»
«Tuo padre?»
Le spalle di Charles s'irrigidirono: «Mio padre è morto. Faceva il soldato.» disse piano: «È morto dopo aver disobbedito all'ordine diretto di un suo superiore.»
«Perdonami. Non volevo turbarti con questi ricordi.»
«Non fa niente. È morto ormai. Non ha senso stare male per qualcuno che ora non esiste più.»
L'argomento cadde lì.

Per tirargli su il morale Claire cercò di divertirlo con degli aneddoti e storielle divertenti sulla sua famiglia. Così Charles venne a sapere che la sua compagna di cammino aveva un sacco di cugine e sorelle. Aveva in parte sangue francese e viveva in una villetta in centro città.

Non avevano nulla in comune eppure la sentiva più vicina di molte altre persone. Coi suoi modi gentili e vivaci, Claire riusciva a non risultare mai invadente. Era sempre molto disponibile verso gli altri e cercava di rendersi utile anche nei più piccoli gesti che spesso potevano risultare addirittura imbarazzanti in certe occasioni -come le mutande di quella mattina-.

La sera arrivò in fretta e la stanchezza pure. Madre Natura fu magnanima con loro e li fece incappare in una piccola grotta riparata dal vento e dalle altre intemperie.

Mentre sistemavano la tenda, Charles propose di occuparsi della cena e del sacco a pelo.
Claire gli sorrise felice. Effettivamente doveva ammettere di avere i piedi gonfi e martoriati dal lungo cammino.
Prese uno straccio e dell'acqua dal fiume lì vicino e cominciò a massaggiarseli lentamente.
Charles dopo aver sistemato la tenda, si ritrovò a fissare quei piedi, così sottili, affusolati e graziosi.
Si tirò uno schiaffetto quando si rese conto di quel pensiero e si concentrò sulla salsiccia di quella sera.

«Ho una vescica sul mignolo del piede!» si lamentò Claire lasciandosi andare vicino al fuoco.
«Mettici del cotone intorno. Mia madre faceva così anche quando metteva le décolleté.»
«Cotone?»
«Fa da cuscinetto morbido ed evita lo sfregamento col calzino e la scarpa. Ne ho un po' nello zaino.»
«Grazie!» trillò la ragazzina e andò verso lo zaino.

Charles scosse la testa, sorrise e finì di preparare la cena.


Terza legge scout: Si rendono utili ed aiutanogli altri. 

Et Ostium Cordis -la porta del cuore-Kde žijí příběhy. Začni objevovat