Capitolo 10 - Noah.

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Katherine.

Dopo che Shane aveva lasciato lo stanzino diretto allo studio, io ero tornata a casa di Jenna per vestirmi in modo più decente per affrontare la giornata. Avevo deciso di darmi da fare per cercare un impiego, perché ormai non ero più convinta di voler accettare quello che mi aveva offerto Shane. Quando il suo braccio aveva sfiorato il mio, pochi minuti prima, dentro di me si era risvegliata una sensazione strana.
Era stato solo un attimo, ma quell'attimo era bastato a sconvolgermi la giornata.

Non potevo passare del tempo con Shane facendogli da assistente, non potevo perché ora sapevo perfettamente consapevole di esserne attratta e sapevo, soprattutto, che aveva una fidanzata e stava per sposarsi. Perciò sarebbe stato meglio che mi trovassi un altro posto di lavoro e al più presto. Così non avrei più pensato a lui; ai suoi occhi azzurri così penetranti, al suo modo unico di sorridere, alla piega sottile delle labbra... ai muscoli che spuntavano dalla camicia lasciata aperta un centimetro di troppo mentre cucinava.

Dovevo riprendermi.
Decisamente.

«Sei sicura di non volere accettare l'offerta di Shane?» mi chiese Jenna pensierosa, mentre mescolava il contenuto di una piccola pentola sul fuoco.

«Più che sicura» risposi mordicchiandomi internamente una guancia.
 «Perciò, dopo pranzo, cercherò un lavoro su internet. Dovrà pur esserci qualcosa che posso fare e senza bisogno di aspettare un'eternità.»

Vidi Jenna sorridere mentre si spostava distrattamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«In realtà, credo che dovrai cercare un lavoro sulle tue gambe. Non abbiamo una connessione a internet, da queste parti.»

«Ti prego, dimmi che è uno scherzo» balbettai prendendomi la testa fra le mani.

Lei si strinse nelle spalle.

«Te lo avrei detto prima, se me lo avessi chiesto.»

«Ma Will... Lui è un adolescente, non può vivere senza internet. Nessun ragazzo della sua età può farlo.»

E nemmeno io.

Jenna scoppiò a ridere.
«Sì, suppongo che funzioni così, ma purtroppo lui ha dovuto adattarsi. E, Kathie, dovrai farlo anche tu. Non c'è nulla di male a cercarsi un lavoro camminando per strada.»

La guardai senza capire se fosse seria o meno.
«Sì che c'è, invece! Non posso bussare casa per casa e chiedere se qualcuno ha bisogno di un aiuto... »
«Infatti non dovrai farlo» replicò Jenna con un sorrisetto.
«Che cosa intendi? »
«C'è un bar» spiegò, spegnendo il fuoco sotto la pentola. «Cercano una dipendente. La bella presenza è uno dei requisiti. E tu fai al caso loro.»
«Un bar... » Ci riflettei per qualche istante.
«E dove si trova?»
«Non molto lontano da qui. Dopo ti scrivo l'indirizzo.»
«Perfetto» dissi con un sospiro. Lavorare in un bar non era proprio il massimo delle aspettative che avevo fino a pochi minuti prima, ma tutto era meglio che stare a contatto con Shane. Non sarei riuscita a resistere alle sensazioni che mi suscitava dentro.
Avrei pensato a dargli la notizia più tardi, quando mi fossi schiarita le idee.

«È pronto!» annunciò Jenna portandosi il mestolo alle labbra e assaggiando un pizzico di quella che scoprii essere zuppa.

«È decisamente pronto!» gridò più forte per far sì che la notizia giungesse anche a Will, nella sua stanza.

Le sorrisi, mentre ci avviavamo verso il tavolo.

***
Dopo pranzo Jenna mi fornì un nuovo vestiario, che comprendeva dei pantaloncini di jeans, una camicetta giallo senape a fiori totalmente fuori dai miei standard, e un paio di stivali marrone chiaro che mi arrivavano appena sotto al ginocchio.

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