Last fight

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Nonostante facesse freddo quel giorno, sua nonna le aveva permesso di passeggiare nel giardino della loro casa di campagna. Il vento gelido le pungeva il viso; sapeva che sua nonna l’avrebbe lasciata fare. Non le avrebbe tolto quella possibilità di isolarsi e guardare la solitudine avvolgerla.

Si sedette sull’unica panchina presente. Cappotto, sciarpa, guanti, calzamaglia e un cappello di lana rigorosamente fatto a mano; erano l’unico modo che aveva per ottenere il lasciapassare da sua nonna. E la guardava. Seduta dietro la grande vetrata del salotto, la scrutava. Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, un sorriso spontaneo cresceva sulle labbra di entrambe.

Un movimento in mezzo ai cespugli attirò la sua attenzione. Si alzò per osservare meglio. Un paio di grandi occhi verdi come non ne aveva mai visti prima, la stavano osservando; non facevano paura. Più li guardava, più si sentiva in pace con se stessa. Avanzò verso di loro, tendendo la mano. Un’improvvisa folata di vento le fece chiudere gli occhi. Quando li riaprì, gli occhi che la osservavano non c’erano più.

Si svegliò di soprassalto, boccheggiando. Prese un respiro profondo. Si asciugò il leggero velo di sudore che le ricopriva la fronte e lasciò il suo sguardo vagare per la stanza. Riconobbe i vestiti dimenticati sulla sedia e la chitarra posata nell’angolo; era la camera di Niall. Di Harry non c’era alcuna traccia.

Si alzò veloce e andò a controllare anche nelle altre stanza. Controllò ogni singolo angolo di quella casa; eppure quella notte lui era con lei. Ma di quel ragazzo, in quella casa, non vi era più niente. Fece fatica a trattenere le lacrime. Prese un altro respiro profondo e andò a lavarsi il viso.

In quel momento con lei, c’era Zayn. Il ragazzo si stava annoiando come non mai. Non aveva voglia di disegnare e nemmeno di leggere; aveva cominciato a fare zapping alla televisione e poi aveva sentito dei passi leggeri.

Zayn – disse – per caso c’è Harry?”.

Il moro scosse la testa. “No – rispose – mi dispiace”.

Amelia annuì leggermente. Lo superò, andando alla poltrona accanto alla grande vetrata che dava sul giardino. Prima di sedersi prese un libro; si massaggiò le tempie non capendo più nulla. Si convinse che era stato tutto un sogno. Lanciò uno sguardo fuori. La pioggia scendeva da ore, non dava segno di voler smettere.

Stava per dedicarsi completamente al libro, quando due figure scure attirarono la sua attenzione. Si muovevano sinuosamente per il giardino. Si alzò di scatto; il libro le cadde dalle ginocchia. Le due figure si fermarono in mezzo al giardino.

Anche Zayn si alzò confuso. Non era riuscito a capire cosa le stesse accadendo. Prima Harry e poi quegli scatti. Le chiese a cosa fosse dovuta quella sua agitazione.

La rossa lo guardò con occhi spalancati e indicò con un cenno della testa verso il giardino. Zayn guardò verso le tue figure. Sfilò il cellulare dalla tasca, passandolo ad Amelia. La ragazza si fece più vicina a lui; le sue dita correvano sullo schermo del telefono. Inviò il messaggio a Niall, poi incrociò le dita.

Le due figure avevano ripreso ad avanzare verso di loro. Mentre si avvicinavano al porticato diventarono sempre più nitide: Brady e Tony. I loro sguardi, le loro movenze, i loro occhi, lasciavano trasparire ogni singolo segno di malvagità. Quella sarebbe stata la volta in cui nessuno avrebbe avuto scampo.

Zayn buttò le braccia all’indietro. Formò un cerchio attorno al corpo di Amelia, e uno scudo con il suo stesso corpo. Brady sfondò la vetrata con un singolo calcio. Amelia lanciò un grido, mentre i pezzi di vetro andavano a colpire Zayn. Tony scomparve, lasciando Brady faccia a faccia con il moro.

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