Soul mates - parte prima

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Per giorni Amelia non pensò ad altro che all'università, facendo scivolare il discorso che aveva avuto con Harry. Vampiri, impossibile.

Quel giorno era alla facoltà, doveva ancora finire la ricerca sul corredo cromosomico per la settimana dopo e voleva concluderla il prima possibile.
Passeggiava sotto i portici dell'università spensierata per raggiungere la biblioteca.
Sicuramente la signora Brown non avrebbe notato la sua presenza, sempre impegnata a registrare i libri in entrata ed in uscita.
"Ciao dolcezza". Amelia si voltò verso la voce proveniente dal piccolo giardino, ma non vide nessuno, così riprese a camminare.
"Forse non ha sentito bene". Un'altra voce s'intromise.
La rossa si fermò in mezzo al corridoio e si voltò indietro. Non c'era nessuno, eppure lei aveva sentito quelle voci non poteva essersele immaginate. Scosse la testa e riprese a camminare scontrando qualcosa.
"Ehi piccola". La ragazza spalancò gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte prima di alzare lo sguardo verso il suo interlocutore. La stava scrutando con i suoi occhi color ghiaccio. I capelli biondo cenere, erano spettinati. Il sorriso malizioso, che aveva sempre ogni volta che la guardava, gli comparve in volto.
"Che vuoi Brady?" disse seccata. Non l'aveva mai visto per tutto il corso di quel lungo anno e mezzo che era alla facoltà, eppure in quel momento era proprio davanti a lei.
"Sono venuto a trovarti – rispose, mettendole un braccio attorno alle spalle – non sei contenta?".
Si scostò da lui. "No – rispose, partendo in quarta – sono impegnata. Ciao".
Un altro ragazzo le si parò di fronte, bloccandole il passaggio. "Avevi ragione è molto carina".
Non sono mica un fenomeno da baraccone.
Lo scansò cercando di arrivare al portone d'ingresso, ma ancora una volta il ragazzo la bloccò spingendola all'indietro. Cadde a terra.
Harry.

 

***


 
Si stava mettendo una camicia a quadri con sotto una maglietta dei Ramones, quando Niall lo chiamò per la razione di sangue per la colazione. Scese velocemente le scale e prese in suo bicchiere, ingurgitando il tutto in pochi istanti.
"Zero positivo, non c'è nulla di meglio!" ululò Louis sorseggiando piano la sua bevanda.
La loro fortuna era avere lui e Liam che lavoravano alla Banca del Sangue e ogni fine del mese, quando le guardie andavano via prima, s'intrufolavano all'interno del magazzino e prendevano più scorte possibili.
"Vas happenin' boy?" esclamò Zayn entrando in cucina. Si sedette accanto ad Harry e notò una stana luce sul suo viso. "Cos'hai riccio? Ti vedo giù di morale" gli sussurrò.
"Sto pensando ad Amy" rispose, alzando le spalle.
"E' la prima volta – continuò Niall – in tutta la mia immortalità, che ti vedo così giù; non avrai avuto il Collegamento con la mia migliore amica!".
"Non lo so..".
Sbuffò e ritornò in camera sua.
Stava per sdraiarsi sul letto quando sentì una voce trapassargli la testa. Cominciò a guardarsi attorno, ma con lui non c'era nessuno. Si sedette. Di nuovo quella voce si fece spazio tra i suoi pensieri. La riconobbe.
Amelia

Scese velocemente le scale e, senza dare spiegazioni a nessuno, uscì di casa correndo verso la facoltà di medicina. Prese le scorciatoie più isolate per non attirare l'attenzione. Arrivò davanti al portone d'ingresso e notò delle figure dietro il vetro. Due ragazzi stavano addosso ad una rossa che cercava di levarseli di dosso. Il riccio prese la rincorsa, aprì la porta e con uno spintone lanciò lontano i due tipi. Si piegò su Amelia che lo guardava con il volto rigato dalle lacrime.
"Sono qui" le sussurrò, stringendola a sé. La rossa si lasciò cullare tra le sue braccia.
"Bene bene – disse Brady, dando una gomitata all'amico – ma guarda chi c'è! Non è mica Styles?". Il riccio serrò la mascella e alzò il volto verso il ragazzo.
"Brady?". Il ragazzo non riuscì a finire di pronunciare il nome che quest'ultimo l'aveva afferrato dal collo sollevandolo a mezz'aria. L'amico afferrò Amelia e la strattonò contro gli armadietti. La ragazza cominciò a massaggiarsi la testa e migliaia di lacrime continuavano a rovinarle il volto.
"Guardala Styles – disse Brady, facendolo voltare verso di lei – guarda la tua ragazza prima di morire.. un'altra volta".
Gli occhi dei due s'incontrarono e una strana forza riempì il corpo del ragazzo.Sentiva tutti i muscoli intorpidirsi e poi bruciare, come se dentro al suo corpo ci fosse un fuoco che cresceva velocemente. Il riccio caricò un calcio e colpì Brady in peno petto, scaraventandolo lontano. Si tastò il collo e poi pensò all'amico. Non fece in tempo ad avvicinarsi che questo si scagliò contro di lui, mostrandogli i canini. Harry non riuscì più a trattenerli. Cominciarono a darsi una serie di pugni, uno più potente dell'altro, finché il riccio non lo prese alla sprovvista e lo lanciò vicino a Brady.
"Ci rivedremo – urlò, puntando il dito contro il riccio, per poi sorridere maliziosamente ad Amelia – Ciao bambolina!".

 

***


 
Harry si piegò sulla ragazza prendendola in braccio. Come d'istinto, Amelia portò le sue braccia al suo collo per reggersi. Cercando di non farle altro male, la portò in infermeria velocemente. Aveva un taglio, non profondo, sul braccio. Amelia, dal canto suo, non poteva far altro che stare in silenzio ed osservarlo, vedendolo soffrire per l'odore del suo sangue.
"Se vuoi faccio io" sussurrò lei prendendo il disinfettante dalle sue mani.
Il riccio scosse la testa."No, ce la faccio – rispose – non ho sete". La ragazza annuì e si lasciò medicare tranquillamente.
Quando finì, Harry alzò il viso verso di lei e si ritrovarono a pochi centimetri di distanza. Nonostante la vicinanza, si sentiva ancora tremendamente lontano da lei. Si avvicinò quindi lentamente e colmò la distanza tra le loro labbra. Morbide e carnose. Sentì il gusto, il sapore di quel bacio. Un sapore dolce e leggero. Si sentiva leggero, era sopra una nuvola.
Amelia lasciò scivolare le sue mani tra i riccioli definiti del ragazzo trattenendo le sue labbra. Dischiuse la bocca e sentì la lingua di Harry impadronirsi della propria. Lo sapeva, sapeva perfettamente che lui non le avrebbe mai fatto del male. Lo aveva letto nel suo sguardo, prima che cacciasse quei ragazzi.
Sarò tua, per sempre
"Per sempre è tanto tempo" disse lui, soffiandole sulle labbra. La rossa rimase stupita ed alzò un sopracciglio, prima di arrossire lievemente. "Riesco a percepire i tuoi pensieri più intensi, prima mi era impossibile". Ritornò a baciarla.
"Non sarà mai abbastanza il tempo che passerò con te" rispose sorridendo sotto le sue labbra. Continuò a baciarlo. La fece sdraiare sul lettino e cominciò a contornarle il corpo, passandolo con l'indice. La rossa fremette sotto il suo tocco. Dio mio.

"E' meglio che ti riporti a casa". La fece scendere e prendendola per mano, l'accompagnò fino a casa, dove trovarono Danielle seduta sui gradini ad aspettare.

"Mi spieghi dov..". appena l'amica alzò lo sguardo rimase a bocca aperta. "Tu devi essere Harry" rispose, porgendogli la mano.
Annuì e le strinse la mano. "Lei è Danielle – disse Amelia – la mia migliore amica".

Entrarono tutte e tre in casa della rossa che cominciò a preparare il caffè.

Lo porse a Danielle che accettò sorridendo e ad Harry che lo mandò giù in un sorso, senza essere visto dalla riccia. 

N.d.A

Sorpresaaa!

So che qualcuno si è lamentato del fatto che i capitoli siano troppo brevi. Mi dispiace molto di questa cosa, ma avendo scritto questa storia abbastanza tempo non avevo ancora sviluppato queste grandi capacità di scrittrice (lol). Comunque so che voi siete molto pazienti e sopporterete questi capitoletti. Amatemi come vi amo io dolcezze, vi prego ♥

ps. ogni commento o voto aumenta la mia autostima sempre di più.

Con affetto,

Marta. ♥

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