“E se lo fa di nuovo?” aveva chiesto Amelia al moro, dopo che Louis le aveva raccontato di essere stata posseduta.

Zayn si sistemò il ciuffo, pensando.

“Devi tentare di creare uno scudo di pensiero”.

La ragazza spalancò gli occhi, non riuscendo a capire quello che avrebbe dovuto fare.

“E’ semplice se capisci il meccanismo”. Annuì.

“Louis ti ha detto cosa si prova prima di essere posseduti – continuò il moro – quando succederà nuovamente, pensa a qualcosa di tuo e crea una barriera su quel pensiero”.

Harry. Era a lui che stava pensando, mentre Brady entrava indisturbato nella sua mente.

Ma non poteva sapere che, una parte di Amelia, era cosciente di quello che le stava accadendo.

E tentava di piangere, ma non ci riusciva.

Scostava i rami dal volto per riuscire a passare meglio e continuava a pensare a Harry.

Le volte in cui si mettevano sul suo letto e leggevano assieme qualche opera.

Quella volta in cui il riccio le aveva mostrato la sua collezione di autografi: da Shakespeare a Beethoven.

Quelle volte, quando le loro labbra s’incontravano dando vita a quei baci che solo lui poteva darle.

Solo con Harry era riuscita a provare emozioni nuove e forti, da rimanere coinvolta più del dovuto.

E intanto si avvicinava al centro del bosco, dove Brady e Tony, l’aspettavano leccandosi i canini.

Nessuno avrebbe impedito loro di ucciderla, succhiandole tutto il sangue che aveva in corpo.

Erano ormai le vacanze di Natale e l’università era chiusa.

Le sarebbe mancato di fare solamente l’esame di Immunologia e poi, sarebbe passata allo stage estivo all’ospedale, assistita da un medico chirurgo amico di sua nonna.

Si avvicinava al centro del bosco, dove sapeva che le sarebbe accaduto qualcosa di terribile.

I ragazzi, la seguivano da lontano.

Niall stava cominciando ad avere veramente paura.

Zayn cercò di rimanere calmo e Liam, cercando di rimanere serio, non riuscì più a trattenersi e cominciò a confabulare strane formule magiche che solo lui conosceva.

Louis era rimasto in casa ad aspettare e soprattutto sorvegliare.

Sapeva che non poteva essere altro che una trappola e, dato che non poteva comunicare con i ragazzi, non sapeva nemmeno cosa stesse succedendo.

Sentii un rumore di ramoscelli spezzati, provenire dal giardino.

Si affacciò alla finestra e notò Silia camminare lentamente nel parco, con aria sospetta.

Scese le scale velocemente e la bloccò prima che potesse entrare nel salotto.

L’afferrò dal collo, sbattendola contro il muro.

Silia, da quanto tempo”.

Mi sei mancato tanto, Tomlinson – poi però guardò verso il basso e indicò il suo membro – però, mi è mancato di più lui”.

La loro era stata una storia basata principalmente sul sesso, fin quando lui non aveva cominciato a provare qualcosa per lei, anche se non aveva avuto il Collegamento.

 – continuò, avvicinando la bocca alla sua guancia, leccandogliela – potremmo riprendere da dove ci eravamo interrotti”.

Cosa vuoi, Silia?”.

Sorrise malignamente e, veloce, afferrò il braccio di Louis, piegandoglielo dietro la schiena.

Lo girò, capovolgendo le posizioni.

La faccia del moro, era schiacciata contro il muro, mentre la ragazza lo toccava.

Il potere di Silia era quello di sedurre gli uomini e, se per lei erano carini, portarseli a letto, finché non fossero stati costretti a pregarla di succhiare loro il sangue per mettere fine alle torture che lei imponeva.

Appoggiò una mano su quella che doveva essere l’eccitazione del ragazzo, ma rimase delusa. “Che c’è Tomlinson, non ti faccio nessun effetto?”.

Il moro l’afferrò, spingendola a terra, schiacciandola, bloccandole le braccia verso l’alto.

Erano uno sopra l’altra e lei aveva cominciato a muoversi sensualmente sotto di lui.

Sentiva lentamente che l’eccitazione del ragazzo premeva sempre di più sulla sua gamba.

Dai Tomlinson, lo vogliamo entrambi” disse lei, convinta.

Il ragazzo si avvicinò alle sue labbra e cominciò a morderle.

Sentiva il corpo della ragazza fremere sotto di lui.

Aspettava solo il momento più giusto.

Ed eccolo arrivato.

Aveva raggiunto il suo obiettivo.

Fece più pressione sul suo corpo, spingendola sempre di più contro il terreno ricoperto di neve. La guardò negli occhi; quelli di Silia erano ambrati e lo avevano sempre fatto impazzire.

Si avvicinò alle sue labbra e cominciò a baciarla come mai aveva fatto prima; nessun'altra prima di lei, lo aveva fatto sentire così. Doveva essere solo sua.

Aprì gli occhi dopo essersi scostato da lei; sperò solo che quello che quello strano calore che aveva nel petto fosse reciproco.

Silia ansimò leggermente e spalancò gli occhi. Una strana luce li velava.

Louis” sussurrò appena.

Il moro levò la mano e, afferrandola dalla vita l’alzò, abbracciandola.

Avevano appena avuto il Collegamento.

Si aggrappò al collo del ragazzo, reggendosi come meglio poteva.

Le sue gambe erano diventate improvvisamente molli e sentiva di poter amare.

Alzò lo sguardo verso di lui e incastrò i loro occhi.

Non lasciarmi Louis”.

Mai”.

E l’avvolse in un bacio che diventò sempre più passionale.

Un'intensa mistura di emozioni.

NdA.

Solo per precisare ho dovuto cambiare la parte finale di questo capitolo perché l'altra non mi convinceva affatto. Che posso dirvi? Sono molto contenta che la storia vi piaccia; se volete dirmi qualcosa riguardo al capitolo ci sono i commenti o se vi è piaciuto e basta lasciate un voto :3 

ps. siamo a pochissimi capitoli dalla fine (lo dico per prepararvi psicologicamente).

Un caldo abbraccio,

Marta. ♥

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