Capitolo 34

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|Federico's POV|
"Mia mamma ci ha scoperti, ma non sa ancora che sei tu. Vorrebbe che venissi a mangiare da noi Domenica."
Mi è appena arrivato questo messaggio da Charly. Non ho idea di come abbia fatto ma sua mamma è venuta a sapere della nostra relazione. Non sa ancora però chi sia, quindi penso rimarrà stupita vedendomi domenica.
Non so come sebbene essere messo, posso andare vestito normalmente o meglio che mi sistemi un po'? Forse sarebbe anche il caso di portare un regalo... Mamma mia che ansia.

Ho deciso che anche i miei dovrebbero sapere che ho una ragazza, anche perché devo dire loro che andrò a mangiare da lei.
Faccio qualche respiro profondo e prendo coraggio, poi mi dirigo in salotto dove stanno i miei genitori.
Spero la prendano bene.
Mi siedo in mezzo a loro.
«Mamma, papà ho bisogno di parlarvi».
«Dicci tesoro» risponde mia mamma passando una mano tra i miei capelli.
«Non so come dirvelo... Diciamo che forse mi sono fidanzato».
«Era ora che ce lo dicessi, eravamo stufi di far finta di non sapere nulla!» risponde mio papà.
«Eh?».
«Ehm... sai, tua sorella non è molto brava a mantenere i segreti».
Improvvisamente un istinto omicida mi pervade: «Da quanto lo sapete?».
«Dal giorno in cui è finita la scuola... è per questo che abbiamo chiesto a Charly di venire in vacanza con voi!» okay, posso dire di amare mia mamma.
«Ma quindi non siete arrabbiati...?».
«Certo che no! Anzi, siamo felici per voi, non avremmo potuto sperare in una ragazza migliore per te!» risponde papà felicemente.
«Allora potrei andare a pranzare da lei questa domenica?».
Senza rispondere mio papà prende il portafoglio e mi dà 15 euro: «Prendi i soldi, va' e portale anche un regalo».
Sono così felice! L'ansia è sicuramente diminuita, i miei l'hanno presa benissimo e sono fiducioso del fatto che anche la mamma di Charly possa fare lo stesso.

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I giorni sono passati talmente velocemente da non essermi reso conto di esser già a domenica.
Mi sono svegliato prestissimo per colpa dell'ansia. Speriamo bene.
Alla fine non mi sono vestito in chissà che modo, non voglio parere una marionetta. Ho pure comprato tre rose, una per ognuna, Char, Ramona e loro mamma, grazie ai soldi di papà.
Sono già pronto ma manca più di un'ora prima di dover partire da casa, ma non so cosa fare. Al momento sto osservando attentamente il soffitto, ma non c'è nulla di particolarmente interessante da guardare. Non posso neanche chiedere a mia sorella di aiutarmi a distrarmi poiché sta ancora dormendo. Resta solo il giocare ai videogiochi, ma conoscendomi perderei la cognizione del tempo e finirei per restare a casa. Ho capito, meglio continuare ad ammirare il soffitto.

Dopo un'ora di stancante osservazione di soffitto sono pronto, per così dire, per andare.
Mi sento in imbarazzo al solo fare la strada, chissà cosa penserà di me la mamma di Char. Mi conosce già, ma non ho la minima idea di cosa pensi di me, magari mi detesta.
Intanto mi sto preparando psicologicamente per rispondere al suo eventuale interrogatorio.

Suono al citofono ed il portone si apre. Primo, secondo, terzo piano, eccomi davanti alla porta. Mi apre Charly, che mi dà un piccolo bacio. Entro e subito vengono ad accogliermi le altre, Noemi, ovvero la mamma delle ragazze, Ramona e perfino Brioche, la gattina.
«Federico?» domanda incredula Noemi squadrandomi dalla testa ai piedi.
«Eh sì, sono io» rispondo agitato.
«Oh, prego caro, accomodati» esclama accompagnandomi in salotto.
Mi sto agitando sempre più, sto tremando dall'ansia.
«Ti prego, calmati» dice Charly stampandomi dolcemente un bacio sulla guancia e tentando di bloccare il tremolio delle mie gambe. Il solo averla vicina mi aiuta a tranquillizzarmi.

Ben presto il pranzo viene servito e ci ritroviamo quindi a tavola a chiacchierare. Per il momento nessuna domanda particolare, solo riguardo a cose ordinarie.
Noemi è molto simpatica e chiacchierona ed è colei che anima il pranzo, Ramona partecipa piuttosto attivamente alla conversazione mentre Charly resta in assoluto silenzio.
Ecco che arrivano le domande a cui sinceramente preferirei non rispondere.
"Da quanto state insieme?", "Da quanto sei innamorato di lei?", "Come vi siete fidanzati?".
Char sembra voler sprofondare, io invece mi sono fatto coraggio ed ho risposto a tutto senza troppi problemi. Ammetto che però la cosa è piuttosto imbarazzante.

L'interrogazione però non è andata avanti molto, mi aspettavo peggio.
Credo di essere stato ben accettato ed ora infatti sono molto più tranquillo.

Dopo aver passato più di qualche ora a casa di Charly decido di tornare a casa, perciò saluto Ramona e Noemi ma chiedo alla mia ragazza di fare una passeggiata insieme a me, ho voglia di stare un po' con lei.

Usciamo di casa e decidiamo di andare al parco qui vicino. È pieno di bambini che giocano e urlano, di mamme che rincorrono i propri figli e di ragazzi che fumano.
Ma tutto questo non mi dà alcun fastidio, quando sono con lei niente esiste intorno a me. Ci sediamo sotto ad un albero a coccolarci un po'. Sono così fortunato ad averla, ringrazio ancora mia sorella, probabilmente senza i suoi bigliettini ora non saremmo qui.

Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora