Capitolo 5

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|Charly's POV|

Sabato 29 novembre 2008

Ultimamente dormo pochissimo, anche oggi mi sono addormentata oltre le tre. DEVO ANDARE A LETTO PRIMA!
Per fortuna è sabato ed oggi la professoressa di Italiano ha deciso di farci fare un lavoro soft, scrivere una storia a gruppi e rappresentare il personaggio protagonista con un disegno.
Mentre le altre decidono i dettagli e scrivono, io cerco di disegnare il ragazzo di cui abbiamo deciso di parlare al meglio delle mie possibilità.
Finito di scrivere e di disegnare, proviamo a vedere il risultato. La storia è molto bella ma il mio lavoro non mi soddisfa.
«Somiglia molto a qualcuno che conosco! » dice Alice tirandomi una gomitata.
Guardo bene il disegno. È identico a Federico, e quando dico identico intendo dire che sembra che gli abbia fatto un ritratto.
«Ehm, no, ti sbagli, è solo una tua impressione Ali» rispondo balbettando. «Dai, vai a consegnarlo alla prof, non vorrai farla aspettare troppo... »
Finché aspettiamo che torni, una delle ragazze del mio gruppo mi porge una domanda:
«Ma, a chi dovrebbe somigliare? Sono curiosa».
«N-nessuno, è solo un'impressione di Alice, o almeno a me non ricorda nessuno» rispondo cercando di non mostrare il mio imbarazzo.
Alice torna e ci dice che il nostro lavoro è in fase di lettura.
Poco dopo la professoressa viene al nostro banco e ci dice di aver creato un ottimo elaborato e che le è piaciuto davvero molto, soprattutto il disegno.
Questo mi riempie di gioia, ma mi costa anche un'ennesima gomitata da parte di Alice.
Dopodiché ci lascia tornare ai nostri posti e ci dà la possibilità di fare ciò che vogliamo, a patto di non disturbare gli altri, poiché il nostro gruppo è stato il primo a consegnare.
Alice ripassa spagnolo per la prossima ora, io invece leggo Harry Potter.
È il mio libro preferito, potrei passare ore a leggere e rileggere tutti i libri della saga.
Suona la campanella e ci dirigiamo al primo piano nell'aula di spagnolo per la terza ora, ma il professore non c'è, ne troviamo un altro, mai visto nella scuola. Ci spiega di esser stato trasferito nella nostra scuola e di aver fatto cambio col professore precedente. Peccato, era così simpatico!
Ci presentiamo velocemente e finito il giro di nomi ci dice che dovremo lavorare molto poiché siamo molto indietro e dato che ci resta solo il mese di dicembre ormai, ed essendo che non abbiamo ha bisogno di fare una verifica a breve e di fare interrogazioni a nastro. Non potevo proprio sperare in qualcosa di meglio, studio senza freni. Almeno mi sembra più preparato del vecchio professore, unica cosa positiva.
A ricreazione ci troviamo come al solito noi quattro tutte insieme davanti ai distributori del primo piano, ma oggi Giorgia e Marika stanno tardando.
Così mentre le aspettiamo prendo una cioccolata calda dalla macchinetta, amo questa bevanda, fosse per me la berrei anche d'estate.
Vediamo qualcuno correrci incontro, sono loro.
«Scusate, ci ha trattenuto una nostra compagna» dice Marika.
«No Problem» rispondo abbracciandole.
Neanche il tempo di fare una domanda che la campanella ci avvisa di dover tornare in classe.
Anche oggi interroga in scienze, ma sono già stata interrogata, quindi posso continuare a leggere. Poco prima della fine della lezione finisco il libro. Appena esco da scuola corro in biblioteca a prendere in prestito il secondo, di nuovo.
Finita anche questa settimana la scuola, ed oggi finalmente torno a casa insieme alle mie amiche.
La prima ad arrivare a casa è Giorgia e, poco dopo, Benjamin, il fratello di Marika, ci raggiunge e la porta a casa trasportandola sul portapacchi della sua bici.
Invece io ed Alice continuiamo insieme, poiché siamo vicine di casa, e poi mi accompagna velocemente in biblioteca.
Passo poi tutto il pomeriggio a leggere ed a preparare la borsa per domani, dato che andrò insieme a Giorgia ed alle altre ad una piscina termale qui vicino, un fine settimana divertente prima del mese infernale che sarà dicembre.
La sera invece Ramona mi porta insieme a lei ed alle sue amiche in discoteca, nonostante la mamma non sia molto d'accordo.
Mi diverto molto insieme a lei, e mi danno alquanto fastidio tutti i ragazzi che ci stanno provando con lei, anche se lei non li bada molto, ma soprattutto la musica è esageratamente alta, ed è sicuramente il motivo per cui non ho intenzione di tornarci, meglio stare a casa sotto alle coperte.
Verso le due le chiedo di poter tornare a casa, essendo molto stanca e con i timpani ormai andati.
Chiamiamo quindi un taxi, ma durante il viaggio mi addormento, così mia sorella è costretta a portarmi in braccio fino al mio letto, come la mamma faceva quando ci addormentavamo sul divano da piccole.

Domenica 30 novembre 2008

Sono le 7:56 e mi sono appena svegliata. Tra circa due ore mia mamma mi porta alla piscina, dove mi incontrerò con le altre, mentre al ritorno ci porta gentilmente la mamma di Giorgia.
Mi metto il costume già a casa, non so se ci siano gli spogliatoi, ed in ogni caso mi sentirei a disagio a cambiarmi lì.
Ma non so quale mettere. Quello lilla e viola o quello rosa e fucsia?
Nel dubbio, metto quello azzurro.
Mangio un panino con la Nutella e poi mi vesto.
Mi viene voglia di mettermi uno dei vestiti che indosso in spiaggia, sono così bellini, ma è comunque ormai inverno, e direi che non è proprio il caso, anzi, ne approfitto per mettere la felpona regalatami da Ramona, la quale sta beatamente dormendo.
La mamma è pronta, quindi scendiamo in garage e saliamo in macchina, in venti minuti saremo lì. Passiamo anche a prendere Alice, così possiamo parlare durante il tragitto.
Arrivate, vediamo Giorgia che ci saluta. Do un bacio sulla guancia veloce a mia mamma e poi scattiamo fuori dall'auto.
«Marika è già dentro insieme a suo fratello, andiamo anche noi? » dice Giorgia.
«Certo entriamo» rispondo.
Paghiamo per l'entrata e poi ci dirigiamo verso gli spogliatoi, che per fortuna ci sono, anche se non mi servono.
Chiudiamo le borse negli armadietti, ci cambiamo e andiamo verso le piscine. Appena superato il varco, vedo davanti a noi un ragazzo, un ragazzo il cui volto mi è già noto. Eh, sì, è Federico.
Prendo Giorgia per un braccio e la riporto negli spogliatoi.
«NON MI AVEVI DETTO CHE SAREBBE VENUTO ANCHE TUO FRATELLO» grido con tono arrabbiato.
«Davvero? Scusami, ero convinta di sì» mi risponde facendo la finta dispiaciuta, ridacchiando.
«Io resto qui, mi rifiuto di venire!».
«No, tu vieni e basta! » mi dice trascinandomi via con lei, mentre io cerco, invano, di non permetterglielo.
Torniamo nella zona delle piscine e mi butta in acqua e per vendicarmi la trascino giù con mei.
Alice ci raggiunge e ci chiede dove fossimo finite. Le indico una persona dall'altra parte della piscina e quindi capisce subito. Subito dopo Marika arriva da noi ed iniziamo a chiacchierare, a nuotare e farci scherzi con l'acqua.
Fino a quando non arriva anche Federico...

Never stop dreaming ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora